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Il presidente De Luca accusa Fratelli D’Italia per la chiusura dell’ospedale di Sapri entro giugno 2025

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De Luca punta il dito su Fratelli d’Italia per la chiusura dell’ospedale di Sapri. - Unita.tv
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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha rilasciato dichiarazioni molto dure sulla decisione del governo centrale di chiudere entro giugno 2025 tre ospedali in deroga, tra cui quello di Sapri. Nel corso di un evento pubblico a Palinuro, De Luca ha attribuito la responsabilità politica di questa scelta a Fratelli d’Italia, denunciando una gestione che, a suo giudizio, penalizza gravemente il territorio campano.

Le scelte politiche alla base della chiusura degli ospedali in deroga

La chiusura di tre ospedali in deroga sul territorio campano è stata disposta con una decisione che arriva da Roma, secondo quanto riferito da De Luca. Gli ospedali interessati sono quelli di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri; quest’ultimo è stato tenuto aperto grazie a una deroga ottenuta dalla Regione Campania per affrontare la carenza di posti e la necessità di garantire assistenza sanitaria locale.

Il punto nascita di Sapri, in particolare, era rimasto attivo per tre anni proprio tramite tale deroga, richiesta consapevolmente da De Luca e dalla sua giunta. La Regione si era assunta l’onere di garantire la sicurezza di questa attività sanitaria nonostante i rischi, attenendosi a un modello che prevedeva lo smistamento dei casi più complessi verso strutture più grandi e specializzate come quelle di Vallo della Lucania, Battipaglia e Salerno.

Questa soluzione, secondo De Luca, rappresentava un equilibrio delicato che veniva però ignorato da chi ha deciso di imporre la chiusura, senza confronto con il territorio e senza considerare la realtà dei dati. L’ospedale di Sapri si trovava infatti sotto di circa 500 nascite rispetto alla soglia fissata per mantenere aperti i punti nascita, ma questa riduzione era stata gestita con attenzione e responsabilità locale.

Le accuse di clientelismo e gestione politica delle nomine sanitarie

De Luca ha indirizzato critiche esplicite al partito di Fratelli d’Italia, rappresentato al governo e in posizioni chiave all’interno del Ministero della Salute. Secondo il presidente campano, molte delle nomine dirigenziali al ministero sono state fatte sulla base di accordi politici e preferenze clientelari, senza tenere conto dei requisiti tecnici e professionali.

Un esempio citato da De Luca riguarda la figura della responsabile del Dipartimento di prevenzione, scelta ritenuta priva di titoli adeguati alla posizione ricoperta e favorita esclusivamente da logiche politiche interne al partito di maggioranza. Questo fenomeno ha alimentato, a detta del governatore, una gestione poco trasparente e fuori controllo delle decisioni relative ai servizi sanitari sul territorio nazionale, specialmente nelle regioni del Sud.

L’accusa si focalizza su un apparato burocratico e politico distante dalla realtà delle esigenze sanitarie locali, in particolare sulle zone dove la presenza di ospedali più piccoli rappresenta un presidio fondamentale per la popolazione. Queste nomine, secondo De Luca, influiscono direttamente sulle scelte che determinano chiusure e ridimensionamenti, provocando ripercussioni concrete e negative.

La posizione della regione Campania e la difesa del sistema sanitario locale

Il presidente De Luca ha più volte sottolineato come la Regione Campania abbia messo in atto tutte le misure necessarie per evitare la chiusura dell’ospedale di Sapri e di altri punti nascita. La Regione ha assunto tutte le responsabilità possibili per mantenere aperti questi presidi, pur riconoscendo la complessità dei casi trattati.

Il modello adottato prevedeva una selezione rigorosa dei casi, con una raccomandazione ai primari di inviare i parti più delicati verso centri di maggior esperienza e capacità tecniche. In questo modo si cercava di garantire un livello di assistenza adeguato, pur rispettando le norme imposte per la chiusura dei punti nascita al di sotto di una certa soglia numerica di parti.

De Luca ha rimarcato che questa scelta rappresentava un tentativo concreto di tutelare una comunità periferica, evitando che la chiusura significasse un danno irrecuperabile. Al contempo ha respinto ogni polemica sterile, chiamando all’attenzione sulla responsabilità politica che grava sul governo centrale e sugli enti ministeriali coinvolti.

Il governatore, stanco delle accuse infondate che arrivano anche da altri esponenti politici, ha insistito sull’impegno profuso dalla Regione Campania negli ultimi anni per salvaguardare un servizio considerato vitale nella parte meridionale della regione. Ha ribadito così una posizione ferma e chiara sul tema della sanità pubblica e della tutela del territorio.


Questi sviluppi confermano una tensione crescente tra governo regionale e governo nazionale sulla gestione del sistema sanitario, con ricadute sensibili sulle strutture ospedaliere di provincia. La vicenda continuerà a essere seguita a livello locale e nazionale, vista l’importanza strategica dei punti salute per le comunità interessate.

Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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