La gestione dei fondi europei per la coesione territoriale resta al centro del dibattito politico e amministrativo, soprattutto per le regioni del Sud come la Campania. Il ministro per gli Affari Europei e il Sud, Tommaso Foti, ha evidenziato l’urgenza di superare una visione riduttiva che considera queste risorse come semplici finanziamenti destinati a eventi o iniziative senza un reale impatto sul territorio. Durante un incontro con gli industriali di Napoli, Foti ha illustrato lo stato attuale degli investimenti e le prospettive di revisione del Piano nazionale di Coesione.
Il ruolo strategico dei fondi europei nella ripresa della campania
Il ministro foti ha spiegato che i fondi europei non devono essere spesi solo per manifestazioni o attività a breve termine ma devono servire a finanziare progetti con ricadute concrete sul territorio. Per questo motivo è fondamentale una gestione mirata e responsabile delle risorse assegnate alla regione Campania. Sono circa 7 miliardi complessivi quelli destinati alla Campania tra Fondi europei strutturali e Fondo sociale europeo , una cifra rilevante rispetto al totale nazionale che ammonta a 74 miliardi.
Queste somme rappresentano un’occasione importante per sostenere infrastrutture, sviluppo economico locale, formazione professionale e inclusione sociale. Tuttavia la sfida resta quella di trasformare queste risorse in interventi efficaci capaci anche di generare occupazione stabile nel lungo periodo. Il ministro ha richiamato quindi all’attenzione la necessità che le amministrazioni locali collaborino strettamente con il governo centrale per raggiungere questi obiettivi.
Aggiornamenti sulla revisione del piano nazionale di coesione
Un passaggio significativo dell’intervento riguarda la possibilità concreta della revisione intermedia del Piano nazionale di Coesione, strumento attraverso cui vengono gestiti i fondi destinati allo sviluppo territoriale equo ed equilibrato tra le diverse aree d’Italia. La revisione sarà discussa insieme alle Regioni interessate proprio perché occorre adattare programmi e priorità alle esigenze emerse dopo due anni dall’avvio delle operazioni.
Questa fase servirà anche ad assicurarsi che i progetti finanziati siano coerenti con gli obiettivi posti dalla Commissione Europea riguardo alla crescita sostenibile e digitale dei territori svantaggiati dal punto di vista economico-sociale. In particolare si valuterà l’efficacia degli interventi programmati in Campania dove si concentra una quota significativa delle risorse nazionali dedicate alla coesione regionale.
Avanzamento dei progetti prioritari in campania: numeri e prospettive
Nel corso dell’assemblea pubblica degli industriali napoletani foti ha condiviso dati precisi sulle iniziative già approvate dal governo nell’ambito della cabina regia istituita recentemente per monitorare l’utilizzo dei fondi europei destinati agli investimenti prioritari nazionali. I progetti definiti di interesse nazionale ammontano ora a 239 con un budget complessivo superiore ai 3 miliardi e mezzo.
La regione Campania conta su ben 28 progetti di cui corrispondevano circa 740 milioni di euro da impegnare subito. Questi dati mostrano chiaramente l’impegno concreto della Presidenza del Consiglio e dei ministeri nella messa in campo di misure rivolte al rilancio del tessuto economico locale. Emerge inoltre come i tempi siano fondamentali: non basta stanziare, bisogna spenderli rapidamente e con criterio per evitare sprechi ed inefficienze.
Tommaso Foti ha infine ribadito che ora è necessario concentrarsi sul buon utilizzo sul territorio. Le risorse devono essere spese bene per generare benefici tangibili alla popolazione locale e all’economia. Dal punto di vista operativo ciò significa vigilanza costante sulla realizzazione dei lavori, trasparenza nei processi e coinvolgimento diretto delle comunità.