Il generale Canio Giuseppe la gala saluta la caserma peccerillo di Caserta prima del nuovo incarico a Roma

Il generale Canio Giuseppe saluta la caserma Peccerillo di Caserta prima del trasferimento a Roma. - Unita.tv

Giulia Rinaldi

1 Settembre 2025

Il generale di divisione Canio Giuseppe La Gala ha lasciato la guida della Legione Carabinieri Campania per trasferirsi a Roma come nuovo comandante della Scuola Ufficiali dell’Arma. Prima della partenza, ha visitato la Caserma Peccerillo di Caserta, un momento denso di emozioni e riconoscimenti per il lavoro svolto sul territorio campano. Il suo saluto ha sottolineato l’importanza del rapporto umano e della presenza sul campo nei confronti dei cittadini, enucleando il valore di ciò che spesso non si vede nei numeri.

La visita di commiato a Caserta e l’accoglienza dei militari

Il generale La Gala è arrivato alla Caserma Peccerillo di Caserta, sede storica del Comando provinciale dei Carabinieri, accolto dal colonnello Manuel Scarso e da una vasta rappresentanza dei reparti territoriali e speciali attivi nella provincia di Terra di Lavoro. Erano presenti anche i militari in congedo delle associazioni nazionali dei Carabinieri e dei Forestali, a rimarcare il legame che va oltre il servizio attivo. Questa presenza ha evidenziato come la figura del comandante abbia mantenuto un forte rapporto con chi ha servito, testimoniando rapporti che resistono nel tempo e nella comunità.

In questa occasione il generale ha avuto modo di confrontarsi con i diversi operatori sul territorio, ascoltando e condividendo l’esperienza quotidiana di un comando che è punto di riferimento di sicurezza per migliaia di cittadini. La Legione Campania, con il suo territorio esteso e variegato, richiede una capacità d’azione che mette al centro la collaborazione con la popolazione e la professionalità del personale. La visita ha voluto essere proprio un momento di ringraziamento rivolto a chi ha dimostrato impegno e anche talento sul campo.

L’evento è stato accompagnato da un clima di emozione, ben evidenziato dalla partecipazione di militari che hanno condiviso momenti difficili dello svolgimento del servizio e che hanno ricevuto parole commosse dal generale, che non ha mancato di ricordare anche chi ha perso la vita o ha subito ferite nell’esercizio del dovere, e i loro familiari.

Il valore umano del comando: oltre le statistiche e i numeri

Nei suoi interventi, il generale La Gala ha insistito su un concetto chiave, sconosciuto a chi guarda solo i dati. “Il valore non è nei numeri ma nella vicinanza alla gente” ha detto rivolgendosi soprattutto ai militari sul territorio. Ha descritto il lavoro dei Carabinieri come fatto prima di tutto di prevenzione e presenza invisibile, quella che impedisce un furto o una violenza prima che accada, che infonde sicurezza e serenità nelle comunità.

Ha richiamato l’attenzione su tutto ciò che sfugge alle classifiche operative, “una parola che conforta, una mano tesa a chi attraversa un momento di difficoltà”. Questi aspetti, secondo lui, rappresentano il vero metro per misurare il contributo di un Carabiniere.

Nel suo discorso La Gala si è soffermato sulle Stazioni dei Carabinieri, definite “il volto più vicino” dell’Arma. Sono le realtà sul territorio, presenti ovunque, dalla città più grande fino al piccolo centro, che costruiscono quotidianamente una relazione di fiducia con la popolazione. Questi presidi di legalità non si limitano a reprimere, ma anche a sostenere, accompagnare, dare risposte immediate.

Ha poi ricordato il ruolo svolto dal personale del Radiomobile che è spesso il primo interlocutore della popolazione nelle situazioni di emergenza o bisogno. Anche i Carabinieri Forestali hanno ricevuto un riconoscimento importante per il loro lavoro, così come gli uffici amministrativi e di supporto, che garantiscono alla forza armata di operare al meglio.

Un messaggio sulla responsabilità e il ruolo sociale dell’arma

Con un tono toccante, il generale ha voluto sottolineare come il comando vero si realizzi nel servizio, citando Sant’Agostino. Ha invitato i Carabinieri a intendere l’autorità più come una responsabilità che un privilegio. Ha anche fatto riferimento a Madre Teresa di Calcutta, ricordando che l’impegno deve essere attento e continuo, con uno scopo chiaro da perseguire.

La Gala ha centrato un tema attuale e rilevante: i Carabinieri devono essere “influencer della legalità”. Non si tratta solo di arresti o indagini, ma anche di trasmettere valori, di essere punti di riferimento per i giovani e di sostenere le categorie più fragili come gli anziani. Questo ruolo educativo e sociale inserisce l’Arma nella vita reale della comunità, chiamata a rinnovarsi alla luce delle trasformazioni della società.

Prima di lasciare la Caserma di via Laviano, il generale ha ringraziato tutto il personale della provincia per la professionalità dimostrata, la dedizione al servizio e il continuo contatto con la popolazione. Le parole di commiato sono state accompagnate da un lungo applauso, segno di riconoscenza e stima verso chi ha guidato la Legione Campania fino a quel giorno.

Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2025 da Giulia Rinaldi