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Il cardinale Battaglia Denuncia La Morte Sul Lavoro a Napoli: appelli per sicurezza e giustizia sociale nel 2025

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Cardinale Battaglia richiama l’attenzione sulle morti sul lavoro a Napoli e chiede più sicurezza. - Unita.tv
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Il tragico incidente che ha visto perdere la vita tre operai a Napoli ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei cantieri e le condizioni di lavoro. Il cardinale Domenico Battaglia ha lanciato un messaggio netto, richiamando l’attenzione sulle responsabilità e sulle carenze che ancora oggi provocano incidenti mortali sul luogo di lavoro in Italia. Nei giorni successivi al crollo del montacarichi, si sono susseguite le cerimonie funebri per le vittime, mentre la Chiesa di Napoli ha espresso vicinanza e chiesto un impegno concreto contro il lavoro irregolare e per la tutela della dignità.

L’appello del cardinale Battaglia durante i funerali di Ciro, Luigi e Vincenzo

Dal pulpito della chiesa, durante i funerali dei tre operai deceduti, il cardinale Battaglia ha espresso parole cariche di dolore ma con un forte richiamo all’azione. Ha definito inaccettabile che la morte sul lavoro venga considerata una fatalità o un destino. Con precisione ha individuato le cause del dramma: assenza di regole, mancanza di controlli adeguati, superficialità e un sistema che mette il profitto al di sopra della vita umana.

Nel suo intervento ha stigmatizzato “il silenzio di chi sa e non interviene” e ha sottolineato come nel 2025, anno dell’accaduto, restino ancora situazioni di pericolo per chi lavora. Per Battaglia, la morte dei tre operai è il risultato di un’ingiustizia con nomi e volti, attribuendo quindi precise responsabilità. Le parole del cardinale non si sono fermate alla manifestazione di cordoglio, ma sono diventate un invito a trasformare quel dolore in impegno concreto per i diritti dei lavoratori e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

I funerali a Napoli: omaggi e ricordi delle vittime nel tessuto urbano

Le esequie delle vittime hanno coinvolto diverse comunità nei dintorni di Napoli, ciascuna legata alle singole figure degli operai. A Calvizzano, nella chiesa di San Giacomo, si è svolta la cerimonia per Ciro Pierro, di 62 anni. Sempre nella mattinata, a Secondigliano, è stata celebrata la funzione per Luigi Romano, 67 anni, originario di Arzano, nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano.

Per Vincenzo Del Grosso, 54 anni, di Forcella, la commemorazione è avvenuta il giorno successivo nel luogo di culto locale. Nel corso delle funzioni sono emerse testimonianze di dolore e riflessioni sul valore del lavoro e della dignità umana. Il cardinale ha evidenziato come questi uomini fossero impegnati a guadagnarsi il pane con dignità, e in pochi istanti il loro futuro e la loro vita sono stati stroncati da un crollo che rappresenta la frattura tra lavoro e sicurezza, tra fatica e rispetto umano.

La riflessione della Chiesa di Napoli sul lavoro nero e la sicurezza nei cantieri

Il messaggio diffuso dal cardinale si inserisce nel contesto di un problema annoso, quello del lavoro nero e delle condizioni precarie che ancora persistono nell’edilizia e in altri settori. Battaglia ha ricordato come il lavoro debba assicurare una possibilità di vita e non trasformarsi in una trappola mortale.

Ha rimarcato il diritto di ogni lavoratore a tornare a casa ogni sera, a stringere la propria famiglia e proseguire la vita con dignità, anche se le mani sono sporche dal lavoro. La sollecitazione si è concentrata sulla necessità di una vera giustizia sociale, intesa come rispetto delle regole, controlli rigorosi e tutela della persona in tutte le fasi della prestazione lavorativa.

Il cardinale ha invitato a non limitarsi alla commozione, ma a far divenire il lutto uno stimolo per intervenire sul piano della legalità e della responsabilità. La sua posizione rende evidente quanto il problema delle morti sul lavoro in Italia rimanga un’emergenza reale, con strutture e norme da rafforzare e applicare con urgenza.

Il contesto attuale delle morti sul lavoro in Italia: una questione ancora aperta

Il crollo del montacarichi a Napoli si inserisce in una serie di incidenti che negli ultimi anni hanno messo in luce carenze significative nel controllo della sicurezza sul lavoro. Nonostante le leggi e le regolamentazioni esistenti, molti cantieri continuano a operare in condizioni che non garantiscono la protezione necessaria ai lavoratori.

Il lavoro nero, spesso collegato alla mancanza di controlli, contribuisce a questa situazione. L’assenza di controlli severi e la pressione sul profitto spingono imprenditori e appaltatori a trascurare la sicurezza, aumentando i rischi. In questo contesto, la società civile, le istituzioni e le organizzazioni religiose sono chiamate a giocare un ruolo di sensibilizzazione e di vigilanza per prevenire ulteriori tragedie.

Gli eventi di Napoli nel 2025 segnalano la necessità di un confronto aperto sulle responsabilità e sulle misure concrete da adottare per evitare che il sacrificio di Ciro, Luigi e Vincenzo passi inosservato o dimenticato. Il messaggio della Chiesa di Napoli fa appello a una responsabilità condivisa, ricordando che dietro a ogni morte sul lavoro ci sono famiglie, comunità e una vita spezzata che chiede giustizia.


Questa vicenda continua a tenere alta l’attenzione su una realtà che richiede interventi immediati e solidi. Le parole del cardinale Battaglia rimangono un monito per tutti coloro che hanno potere decisionale nel garantire un futuro più sicuro per i lavoratori italiani.

Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Serena Fontana

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Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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