Il Cardarelli Di Napoli illuminato per la pace e solidarietà agli operatori sanitari di Gaza

Ospedale Cardarelli di Napoli illuminato per la pace e gli operatori di Gaza. - Unita.tv

Serena Fontana

28 Agosto 2025

L’ospedale Cardarelli di Napoli ha acceso la sua facciata con i colori della pace per manifestare vicinanza agli operatori sanitari impegnati nella Striscia di Gaza e sostegno alle famiglie delle vittime civili. In un momento delicato, segnato da attacchi ai centri medici, la struttura campana ha rilanciato un appello al cessate il fuoco, oltre a confermare la disponibilità ad accogliere pazienti feriti per cure specialistiche.

Il gesto simbolico della facciata illuminata e il messaggio del Cardarelli

La scelta di illuminare la facciata del padiglione centrale dell’ospedale Cardarelli con i colori della pace si è materializzata questa mattina come segno di solidarietà concreta verso la crisi umanitaria a Gaza. L’iniziativa vuole essere un messaggio non soltanto rivolto agli operatori sanitari che operano in condizioni difficili nella Striscia, ma anche un sostegno a chi, vittima degli attacchi, ha perso familiari o persone care durante i soccorsi.

Antonio d’Amore, direttore generale del Cardarelli, ha dichiarato che l’ospedale è pronto ad aprire le sue porte per i feriti più gravi, garantendo interventi chirurgici specifici. Queste parole vanno inserite in un contesto globale in cui le strutture mediche rischiano sempre più di diventare obiettivi in conflitti armati, mettendo a rischio la vita dei pazienti e del personale. Il Cardarelli esplicita così la volontà di mantenere saldi i principi fondamentali di assistenza sanitaria e rispetto dei diritti umani. La facciata illuminata serve anche a rivolgere un appello per il cessate il fuoco, che può fermare la violenza e permettere di salvare vite.

La situazione sanitaria nella Striscia Di gaza e l’impatto sugli ospedali

La Striscia di Gaza si trova in una crisi sanitaria profonda a causa degli elevati danni subiti da ospedali e strutture mediche. Circa il 70% di queste strutture sono state distrutte o danneggiate dagli attacchi, compromettendo gravemente la capacità di fornire cure adeguate e tempestive. Questo quadro drammatico si somma a problemi di malnutrizione e carenza di acqua e generi alimentari, aggravati da un blocco prolungato e quasi totale.

Medici ed operatori sanitari italiani, Cardarelli compreso, hanno denunciato quello che definiscono un genocidio e hanno chiesto interventi netti contro le violenze in corso. L’Ordine dei Medici di Napoli ha inoltre condannato con fermezza gli attacchi che colpiscono ospedali e personale sanitario, sottolineando la gravità della violazione del Diritto Internazionale Umanitario. Richieste precise di attivare corridoi umanitari per evacuare civili in condizioni vulnerabili si affiancano alle proteste per garantire la sicurezza di chi assiste, cura e soccorre la popolazione ferita.

L’impegno del personale sanitario italiano con la protesta #digiunogaza

Il personale ospedaliero del Cardarelli non si è limitato alla semplice testimonianza simbolica con la facciata illuminata. Una delegazione numerosa ha partecipato nel pomeriggio a una manifestazione pubblica, fuori dall’orario di servizio, organizzata sullo scalone principale della struttura. L’iniziativa #digiunogaza si sviluppa proprio come espressione di protesta contro la crisi umanitaria a Gaza e coincide con un appello più ampio affinché si fermino le violenze.

Queste azioni coinvolgono non solo il Cardarelli ma anche altri ospedali napoletani come Monaldi, Cotugno e Cto, in un gesto condiviso del mondo sanitario campano verso la tutela dei diritti e della dignità umana. Il digiuno si configura come una forma di mobilitazione pacifica ma decisa, con la volontà di riportare l’attenzione sulla difficile situazione dei civili e degli operatori medici in guerra. Questo impegno riflette il rifiuto della comunità medica a rimanere passiva di fronte a violenze che colpiscono la salute e la vita, puntando a favorire una presa di coscienza pubblica e politica.

Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2025 da Serena Fontana