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Ho preso un granchio, la web serie che racconta la vita degli adolescenti con il cancro

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La web serie che racconta gli adolescenti e la loro lotta contro il cancro. - Unita.tv
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La seconda stagione di “Ho preso un granchio” approda al Giffoni Film Festival con nuovi episodi che mostrano la quotidianità di giovani pazienti oncologici. Il progetto, promosso dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano insieme a Mediafriends e altri partner, dà voce direttamente agli adolescenti malati, che raccontano con ironia e schiettezza la vita in ospedale.

Protagonisti e atmosfera della nuova stagione al giffoni

A presentare la seconda stagione della serie c’erano Edoardo, Giorgia, Marta, un’altra Giorgia e il piccolo Gregorio, parte del gruppo di giovani attori che ha scritto e interpretato gli episodi. Edoardo ha spiegato con gli occhi luminosi quanto sia importante trattare i ragazzi malati con normalità. Per loro, proprio la normalità è ciò che manca di più, soprattutto quando si ha tra i 15 e i 17 anni. Questa sensazione emerge chiaramente dalla serie, che racconta momenti di ospedale con leggerezza e senza pietismo.

La presenza di Gregorio, il più piccolo del cast, ha portato un tocco di spontaneità: ha chiesto subito dov’era la “Subaru Baracca”, personaggio della prima stagione interpretato dal trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Questo aneddoto sottolinea il rapporto affettuoso che gli adolescenti hanno con la serie e con chi li sostiene.

La genesi e gli obiettivi del progetto giovani dell’istituto tumori

“La realtà in ospedale non si riduce solo alla malattia”, racconta il professor Andrea Ferrari, responsabile del Progetto Giovani all’Istituto dei Tumori di Milano. “Non basta curare il cancro: bisogna pensare anche alla vita di questi ragazzi, ai loro sogni, alla scuola, alle relazioni”.

Il progetto coinvolge 25 giovani pazienti oncologici che, con l’aiuto di professionisti, scrivono e interpretano sette episodi che mostrano le sfide quotidiane in ospedale. L’iniziativa punta a portare colori, creatività e musica dentro quei reparti che spesso rimangono silenziosi e grigi.

Questa forma di espressione artistica offre loro la possibilità di affrontare il percorso terapeutico raccontando autobiograficamente ciò che vivono, con ironia e onestà. Un modo per ribadire che dietro la malattia ci sono vite che continuano con i loro desideri e bisogni.

Ospiti e collaborazione con grandi nomi dello spettacolo

La nuova stagione ha accolto alcune guest star note al grande pubblico. Aldo, Giovanni e Giacomo sono tornati con grande entusiasmo, ospiti amatissimi già nella prima stagione. Il regista Tobia Passigato ha sottolineato che Giovanni non vedeva l’ora di ricominciare questa esperienza.

Altri volti famosi che si sono uniti al cast sono Gerry Scotti e Juliana Moreira, che hanno partecipato agli episodi senza togliere spazio ai giovani protagonisti, bensì aggiungendo sfumature e contributi importanti alle storie.

L’obiettivo è creare un ponte tra il mondo fuori dall’ospedale e l’esperienza dei ragazzi, facendo sentire la loro voce anche al di là delle corsie.

Significato e impatto della serie per i giovani pazienti

Ho preso un granchio non è una semplice serie televisiva ma un’occasione per mostrare che i giovani con tumore non sono definiti solo dalla diagnosi. Raccontare storie basate sulle esperienze reali dei ragazzi in ospedale significa restituire loro identità e dignità.

La serie smonta stereotipi su chi vive situazioni di malattia e dimostra quanto un approccio meno convenzionale, che includa la creatività e la vita quotidiana, possa modificare la percezione dell’ambiente ospedaliero. Per i partecipanti stessi la possibilità di scrivere e recitare è parte di un percorso di cura che guarda all’interezza della persona.

In questo modo chi soffre ritrova una dimensione umana, fatta di amicizie, sogni e momenti di spensieratezza, nonostante la difficoltà di dover convivere con una malattia grave.

Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi

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Giulia Rinaldi

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