Il tema della migrazione resta centrale. Il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione si conferma uno strumento chiave per sostenere azioni concrete in tutta Italia. A Giffoni, il Fami porta avanti attività artistiche e laboratori pensati per favorire l’accoglienza e costruire una cultura dell’inclusione, soprattutto tra i più giovani. Qui la scuola diventa il cuore dell’integrazione sociale.
Un miliardo per l’Italia: il Fami continua a sostenere accoglienza e inclusione
Il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione mette a disposizione più di un miliardo di euro per finanziare progetti sul territorio nazionale, tutti pensati per affrontare le sfide legate all’immigrazione. La prefetto Maria Forte, presente per il terzo anno a Giffoni con uno spazio dedicato al Fami, spiega come questo fondo permetta di realizzare interventi duraturi e con effetti tangibili sulle comunità straniere e italiane.
Grazie a queste risorse si organizzano attività culturali e laboratori che aiutano a integrare i migranti nella società. Si va dalla creatività artistica alla formazione, con particolare attenzione ai giovani.
La presenza del Fami a Giffoni serve anche a far conoscere politiche spesso poco note. Il valore di questo fondo sta proprio nel supporto costante e in una progettazione che tiene conto delle necessità reali delle comunità, smantellando stereotipi e favorendo il dialogo tra culture diverse.
Giffoni Village: l’arte come scuola di accoglienza
Al Giffoni Village, lo stand del Fami offre laboratori di musica, teatro, scrittura creativa, educazione digitale e genitorialità per bambini e ragazzi. Le attività attirano molti partecipanti e diventano momenti di apprendimento diretto sull’inclusione. L’arte si rivela un linguaggio potente, capace di superare le barriere culturali e trasformare la scuola, e anche gli spazi fuori dall’orario scolastico, in luoghi di accoglienza.
La prefetto Maria Forte e la vice prefetto Maria Eleonora Corsaro hanno visitato lo stand accolte dal direttore di Giffoni, Claudio Gubitosi, e dagli organizzatori del festival. Il successo dei laboratori conferma che l’arte può aiutare i giovani a capire il fenomeno migratorio, trasformandolo da tema complesso e distante in qualcosa di vissuto in prima persona.
L’aspetto creativo favorisce anche lo scambio tra ragazzi di origini diverse, creando legami e riducendo l’isolamento. In questo modo, l’arte diventa uno strumento educativo e un mezzo per costruire una comunità più inclusiva.
Le scuole calabresi in prima linea: il Fami contro la dispersione scolastica
A Giffoni, la prefetto Forte e la vice prefetto Corsaro hanno incontrato anche gli studenti di Giffoni Impact e presentato un progetto Fami che coinvolge 28 scuole in Calabria. L’obiettivo è abbattere le barriere dentro le scuole, favorire l’inclusione sociale e combattere l’abbandono scolastico.
I docenti Maurizio Italiano e Francesco Maviglia hanno spiegato le iniziative messe in campo, pensate su misura per studenti migranti e le loro famiglie.
La scuola diventa così un luogo di accoglienza e mediazione culturale. Spesso i genitori sono coinvolti nel percorso educativo e fungono da ponte tra le comunità. Anche gli studenti italiani partecipano ai laboratori, per stimolare il dialogo interculturale e contrastare l’isolamento di chi arriva da altri paesi.
Per gli insegnanti, il progetto Fami offre strumenti pratici e formazione dedicata, utili per gestire le difficoltà legate all’integrazione. Lo sport gioca un ruolo sociale importante: aiuta a creare legami e a favorire la partecipazione quotidiana, diventando un terreno comune per confrontarsi e relazionarsi.
Inclusione vera: il ruolo della comunità e della collaborazione
Il professor Maurizio Italiano ha messo in chiaro che l’inclusione funziona solo se coinvolge non solo i nuovi arrivati, ma anche i ragazzi italiani. Educare all’accoglienza è un percorso che parte dalla comunità ospitante e coinvolge diverse realtà locali: scuole, associazioni, forze dell’ordine.
La collaborazione tra questi soggetti aiuta a costruire un ambiente sicuro e stimolante, dove i ragazzi possano sentirsi parte della società.
La vice prefetto Corsaro ha ricordato che i progetti Fami sono attivi in 13 regioni italiane. Si interviene già dalla prima infanzia per sostenere i bambini in situazioni di fragilità, evitando che la scuola e la vita sociale diventino fonti di esclusione.
Accanto alle azioni dirette sugli studenti, ci sono anche corsi di formazione per insegnanti, pensati per aiutarli a gestire classi sempre più variegate.
Questo metodo punta sul senso di comunità, costruendo un ambiente che coinvolge famiglie, educatori e istituzioni. I progetti Fami tracciano così un percorso d’integrazione graduale ma solido, fondato sulla rete territoriale.
Giffoni, un messaggio di speranza per i giovani
L’incontro a Giffoni si è chiuso con un appello ai ragazzi presenti: conoscenza e confronto sono le chiavi per superare pregiudizi e diffidenza verso chi arriva da altri paesi.
La prefetto Forte ha invitato i giovani a diventare protagonisti di un cambiamento culturale, partendo dall’informazione corretta e dalla consapevolezza.
Anche la vice prefetto Corsaro ha indicato i giovani come una risorsa fondamentale per il futuro, auspicando che Giffoni diventi un punto di partenza per una cultura dell’inclusione.
La partecipazione e l’interesse mostrati dagli studenti negli spazi dedicati confermano che l’inclusione può crescere attraverso momenti di aggregazione e espressione creativa.
A Giffoni si sta così costruendo un modello di accoglienza rivolto soprattutto alle nuove generazioni, una sfida civile e culturale su cui si punta per il futuro del paese.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Luca Moretti