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Giffoni 2025, le giovani giurie premiano storie su famiglie, identità e sfide sociali nel segno di Diventare Umani

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Giffoni 2025, giovani giurati premiano storie su famiglia e identità. - Unita.tv
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Il Giffoni Film Festival 2025 prosegue con le sue proiezioni e le valutazioni delle giovani giurie. Il tema di quest’anno, “Diventare Umani”, guida la selezione di opere che indagano le complessità delle relazioni familiari, le difficoltà dell’adolescenza, le ingiustizie e la ricerca di senso. Tra i film in concorso emergono storie capaci di suscitare emozioni, stimolare il dibattito e raccontare vite segnate da cambiamenti profondi. Ecco le produzioni più significative presentate il 20 luglio, suddivise per categoria e fascia d’età.

I racconti di legami familiari spezzati e ricomposti nella sezione Generator +13

Il film belga “Soft Leaves” di Miwako van Weyenberg, in concorso per la categoria Generator +13, offre una lettura delicata delle tensioni e riconciliazioni tra affetti che si erano persi. La trama si concentra su Yuna, una ragazza che ha vissuto con il padre in Belgio per molti anni e si trova all’improvviso ad affrontare il ritorno della madre dopo un grave incidente. Con sé, la madre porta anche una sorellastra mai conosciuta prima. Il racconto esplora la difficoltà di ricostruire rapporti familiari rimasti sospesi nel tempo, attraverso uno sguardo intimo e soffuso. Il viaggio interiore di Yuna fra dolore e speranza riflette le sfide di chi si confronta con il proprio passato e con nuove relazioni da formare.

Il film si distingue per la sua narrazione misurata, che evita cliché in favore di rappresentazioni autentiche di fragilità e perdono. Le ambientazioni belghe, la regia minimalista e la sceneggiatura attenta a dettagli emotivi contribuiscono a evocare un senso di vulnerabilità reciproca. “Soft Leaves” punta a mostrare come le ferite del passato non si cancellano facilmente, ma si possono affrontare con pazienza e volontà di comprensione. Questa opera invita il pubblico giovane a riflettere sul valore del legame familiare oltre le difficoltà e le separazioni, in linea con lo spirito di “Diventare Umani” che anima il festival.

Il Cile degli anni ’90 e la crescita attraverso la perdita in “Cuerpo Celeste” Per Generator +16

Tra i titoli riservati a Generator +16, “Cuerpo Celeste” di Nayra Ilic García si immerge nel contesto sociale e politico del Cile degli anni ’90. La protagonista è Celeste, una quindicenne alle prese con l’elaborazione della morte del padre e con una madre incapace di offrirle sostegno emotivo. Il film descrive un periodo difficile per il paese, che inizia a liberarsi dalla dittatura, mentre Celeste vive una sorta di eclissi interiore, in cui il lutto e la solitudine la isolano.

La regista porta sullo schermo temi complessi come il trauma familiare, la mancanza di dialogo e il risveglio politico di una nazione, intrecciando vicende personali e collettive. Attraverso lo sguardo della ragazza, si percepiscono le tensioni della trasformazione sociale e i segni di un passato che pesa ancora. La fotografia scostante e i momenti di silenzio accentuano la sensazione di spaesamento, mentre la progressiva consapevolezza di Celeste accompagna la narrazione.

Il film si propone come un’esperienza emozionale e riflessiva. Le fragilità dell’adolescenza si misurano con eventi storici difficili. “Cuerpo Celeste” affronta senza edulcorazioni la realtà di una famiglia spezzata e di una società in bilico, evidenziando come la crescita personale passi anche attraverso ferite mai completamente guarite.

Le sfide dell’esilio e i traumi del passato in “Surviving Earth” Per Generator +18

Nel concorso per la fascia Generator +18, spicca “Surviving Earth” di Thea Gajic, film ispirato a una storia vera. La pellicola racconta la fuga di Vlad, un musicista che ha lasciato la Jugoslavia durante la guerra, rifugiandosi a Bristol nel Regno Unito. Qui ha costruito una nuova esistenza e una famiglia con la figlia Maria. Benché Vlad tenti di ricomporre un quadro di normalità, non può sottrarsi ai fantasmi di un passato segnato dal conflitto e dalla sofferenza.

Il lungometraggio si concentra sul rapporto fra Vlad e Maria, unico punto saldo della sua vita. I traumi accumulati emergono in modo potente, complicando la comunicazione e la fiducia. Lo scenario racconta anche la difficoltà di mantenere la propria identità in un ambiente diverso, e il peso dei ricordi che spesso si manifestano in forma di crisi. La regista costruisce un ritratto intenso di un uomo in bilico tra desiderio di rinascita e la realtà di ferite ancestrali.

“Surviving Earth” incide su temi universali come l’accoglienza, il trauma e la resilienza, mostrando la complessità dell’esperienza migratoria e la lotta interiore che si accompagna all’integrazione. Il racconto si distingue per la sua onestà emotiva, cui contribuiscono la recitazione dei protagonisti e la scelta di un linguaggio filmico diretto e senza fronzoli.

Sordità e discriminazione nel film indiano “Bird Of A Different Feather” Per Elements +10

La selezione Elements +10 porta al festival il film “Bird of a Different Feather” di Manohara, una produzione indiana datata 2024. La protagonista è Sonia, una bambina di 12 anni con albinismo che affronta il rifiuto e le difficoltà delle sue condizioni. Nel suo percorso emergono discriminazioni sociali, isolamento e problemi scolastici dovuti al pregiudizio e alla mancanza di comprensione.

Il film documenta i momenti dolorosi e il coraggio di Sonia nel rivendicare la propria dignità e identità. La trama sviluppa un racconto che osserva da vicino l’esclusione che spesso si vive nel contesto familiare e comunitario, ma anche la resistenza e la voglia di affermarsi. “Bird of a Different Feather” tocca tematiche ancora molto attuali nel subcontinente indiano, ma capaci di parlare a un pubblico globale attraverso il racconto di una singola vita.

Lo sguardo del regista fa emergere con sincerità e delicatezza la realtà di chi vive ai margini. L’utilizzo di immagini sobrie e sequenze che privilegiano l’autenticità restituisce un’esperienza visiva intensa e coralmente coinvolgente. La storia di Sonia si configura come una testimonianza di forza individuale e di sfida a stereotipi radicati.

Supereroi in famiglia e avventure per Elements +6 con “Super Charlie”

Per i più piccoli, Elements +6 propone “Super Charlie”, diretto da Jon Holmberg, coproduzione fra Svezia e Danimarca. La trama segue Wille, ragazzino che sogna di trasformarsi in un supereroe. La sua realtà viene però modificata dall’arrivo del fratellino neonato, un bambino dotato di veri superpoteri. Fra i due si instaura un rapporto che unisce fantasia e realtà, portandoli a dover collaborare per salvare la loro città.

Il film è un’avventura semplice e vivace, pensata per un pubblico di bambini. Offre il racconto di una relazione fraterna che si evolve tra competizione, scoperta e protezione reciproca. La leggerezza della narrazione consente di affrontare temi come la crescita, la responsabilità e l’immaginazione, con toni giocosi ma rispettosi.

La regia privilegia sequenze colorate e dinamiche, evitando eccessi e privilegiando un ritmo adatto a mantenere alto l’interesse dei più piccoli. L’umorismo e gli elementi fantastici si combinano per comunicare un messaggio sul valore dell’aiuto e dell’unione familiare.

La crescita tra attivismo e ribellione in “Becoming Roosi” per Gex Doc

Nel programma Gex Doc, chiude la giornata la proiezione di “Becoming Roosi” di Margit Lillak, coproduzione Estonia-Germania del 2024. Attraverso un documentario durato dieci anni, il film racconta la vita di Roosi, figlia di un’attivista che si trasferisce in un ecovillaggio. La protagonista ha vissuto con risentimento quell’infanzia particolare, ma con il tempo si avvicina alle idee e alle scelte della madre, assumendo un ruolo simile.

Il documentario unisce materiali d’archivio e immagini attuali, creando un racconto che mostra i conflitti generazionali e le scelte di una generazione che cresce in un contesto fuori dal comune. La narrazione mette in luce i contrasti fra ribellione e accettazione, rivelando un percorso di formazione segnato dalla tensione fra libertà personale e modelli ideologici.

“Becoming Roosi” restituisce un ritratto immediato e diretto di una giovane donna impegnata a definire la propria identità in un ambiente fortemente connotato. La scelta di seguire Roosi per oltre un decennio regala uno scorcio dettagliato su cambiamenti personali e sociali, senza edulcorare le difficoltà e le contraddizioni di questo cammino.

Il 20 luglio ha offerto al Giffoni Film Festival numerosi titoli che affondano nella ricchezza delle esperienze umane, spaziando fra generazioni, culture e sfumature di vita. Le giovani giurie proseguono con attenzione la loro valutazione, mentre emergono continui stimoli per riflettere sugli intrecci di affetti, identità e resilienza che segnano il percorso per diventare umani.

Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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