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Gaza sotto assedio, FADOI Campania denuncia il crollo sanitario e la crisi alimentare come emergenza umanitaria

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Gaza in crisi sanitaria e alimentare, FADOI Campania lancia l’allarme umanitario. - Unita.tv
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La Striscia di Gaza vive una crisi umanitaria senza precedenti, con strutture sanitarie in collasso e una popolazione ridotta alla fame. FADOI Campania, la federazione dei dirigenti ospedalieri internisti, interviene denunciando la catastrofe sanitaria e chiedendo un urgente cambio di rotta per salvare vite. Medici e operatori sanitari riportano dati drammatici sulle condizioni di malnutrizione, le migliaia di vittime e la distruzione di ospedali, sottolineando la necessità di un immediato cessate il fuoco e il diritto fondamentale alla cura.

La drammatica emergenza sanitaria a Gaza secondo la federazione dei medici campani

FADOI Campania ha preso posizione contro la situazione sanitaria gravissima che si è creata nella Striscia di Gaza. Ada Maffettone, presidente dell’organizzazione, ha ribadito che i medici che operano nella regione non possono rimanere neutrali davanti al negarsi dell’assistenza sanitaria e alla morte quotidiana di civili, tra cui bambine e bambini. Le strutture ospedaliere sono gravemente danneggiate, con attacchi che hanno costretto all’evacuazione di cliniche e messo fuori uso ambulanze. I pazienti, spesso privi anche dei farmaci essenziali, lottano per la sopravvivenza mentre i medici si trovano davanti alla scelta straziante su chi poter curare.

I numeri confermano la gravità del quadro: a Gaza City quasi un bambino su cinque soffre di malnutrizione severa. Donne incinte e in allattamento mostrano livelli di deperimento corporeo superiori al 40%. L’Organizzazione mondiale della sanità ha segnalato a luglio 63 decessi dovuti a malnutrizione, inclusi 24 minori sotto i cinque anni. La Federazione sottolinea che la carenza di acqua potabile e cibo ha peggiorato la qualità di vita, riducendo la sopravvivenza quotidiana a una quantità di calorie insufficiente per affrontare la giornata.

Carestia, fame e quadro nutrizionale: cifre agghiaccianti da fonti ufficiali

Secondo l’Integrated Food Security Phase Classification , la situazione a Gaza è assimilabile a una vera carestia. I dati tracciano livelli di malnutrizione acuta e mortalità che superano le soglie di allarme massimo. Medici Senza Frontiere ha denunciato l’arrivo di 25 nuovi pazienti al giorno per cause legate alla fame, con i centri nutrizionali ormai al limite. Nelle strutture spesso si serve un solo pasto quotidiano, basato su riso bianco, per operatori e pazienti. Questa situazione contribuisce a peggiorare non solo lo stato fisico ma anche quello psicologico della popolazione.

Nel maggio dell’anno scorso la FAO aveva già rilevato che ogni abitante della Striscia disponeva mediamente soltanto di 1.400 calorie giornaliere, contro le 2.300 necessarie per vivere. Il dato conferma come la malnutrizione non sia una circostanza temporanea ma un fenomeno protratto nel tempo, che colpisce soprattutto le fasce più vulnerabili come donne incinte, bambini, anziani e malati cronici. La fame, usata come strumento di guerra, si lega a una sistematica distruzione di ogni elemento vitale per la popolazione.

Il bilancio delle vittime, gli sfollati e l’impatto sulla vita quotidiana nella striscia

Nonostante il silenzio assordante di molte istituzioni, a Gaza si contano le conseguenze di un conflitto che ha superato da tempo il mero confronto armato. Più di 55mila vittime , oltre 120mila feriti, 10mila dispersi. Quasi il 90% dei residenti è stato costretto a lasciare le proprie case nel giro di pochi anni. La speranza di vita è crollata di 35 anni rispetto a una generazione fa. Bambini che muoiono prima ancora di poter parlare, donne che partoriscono senza cure adeguate, malati lasciati senza medicinali essenziali. La guerra ha inoltre colpito l’accesso all’acqua, aumentando l’agonia della popolazione.

Il tutto si aggiunge a un sistema sanitario stremato e a ospedali gravemente danneggiati. Msf ha sottolineato in un comunicato come non si tratti più solo di mancanza di risorse ma di una distruzione sistematica della dignità umana. I bombardamenti impediscono l’arrivo degli aiuti, le ambulanze bloccate non riescono a trasportare feriti, i medici affrontano condizioni di lavoro impossibili. Questa situazione ha trasformato Gaza in un campo di battaglia dove la popolazione civile è la principale vittima.

Le richieste di fadoi Campania per la tutela della salute e la protezione dei civili

FADOI Campania ha ribadito alcune richieste precise che definisce urgenti. Chiede prima di tutto un cessate il fuoco immediato per permettere il ritorno di aiuti umanitari e la ripresa delle cure medico-sanitarie. Serve il ripristino completo dei servizi sanitari e della distribuzione di alimenti e medicinali. Inoltre la federazione sollecita un riconoscimento formale della gravità della situazione considerandola un genocidio. Essenziale è la protezione delle strutture ospedaliere e del personale medico, che in tanti casi resta esposto e rischia la vita solo per svolgere il proprio lavoro.

Ada Maffettone ha ricordato che la medicina interna si occupa del paziente nella sua globalità, e oggi chi soffre è un intero popolo ridotto allo stremo. Per questo le voci di medici e scienziati non possono essere ignorate. La posizione di FADOI Campania rompe il silenzio per denunciare una tragedia umanitaria che riguarda la dignità, la salute e la vita di migliaia di persone prigioniere di un conflitto che continua a seminare morte e fame.

Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Rosanna Ricci

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Rosanna Ricci

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