Un’operazione della Guardia di Finanza ha smascherato un gruppo di otto persone accusate di aver messo in piedi un giro illecito legato alla vendita di tabacchi nelle province di Caserta e Salerno. Secondo gli investigatori, i protagonisti usavano una società creata ad hoc per comprare prodotti da fumo per milioni di euro da un distributore autorizzato, per poi rivenderli senza alcuna documentazione regolare. Dietro questa truffa, un giro d’affari enorme, mai dichiarato, che ha causato danni ingenti ai Monopoli di Stato e al fisco. L’inchiesta ha portato alla luce i dettagli del meccanismo usato da questi criminali.
Il sistema illecito: come compravano e vendevano i tabacchi
Dal 2021, questo gruppo ha fatto leva su un’impresa fittizia per acquistare tabacchi per un valore stimato di 54 milioni di euro, rivolgendosi a un distributore regolarmente autorizzato. Ma la vendita non è mai passata per i canali ufficiali. I prodotti finivano sul mercato senza documenti che ne garantissero la tracciabilità, un passaggio fondamentale per i controlli fiscali e per le verifiche delle autorità. Così, i tabacchi venivano consegnati a tabaccherie di Caserta, Napoli e Salerno, senza che fosse possibile certificare la regolarità delle operazioni.
Questa mancanza di tracciabilità non è un dettaglio da poco. Non solo rendeva la frode commerciale più semplice, ma impediva anche di risalire al percorso dei prodotti, agevolando l’evasione fiscale. Gli indagati hanno sfruttato questa falla per aggirare tutte le norme sul commercio del tabacco, creando un sistema parallelo che ha fruttato loro guadagni illeciti molto consistenti.
L’indagine: chi c’è dietro e cosa è emerso
L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, con il procuratore Pierpaolo Bruni alla guida, e ha visto lavorare fianco a fianco i finanzieri delle Compagnie di Marcianise e Scafati. Grazie a questo lavoro congiunto, sono state raccolte prove solide a carico degli otto indagati. La Procura ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un sequestro per equivalente, bloccando così i profitti ottenuti con il reato.
I finanzieri hanno quindi messo i sigilli a somme di denaro pari ai guadagni illeciti stimati, per evitare che questi fondi venissero reinvestiti in altre attività illegali o nel circuito irregolare.
Le conseguenze per lo Stato: danni all’erario e mercato falsato
L’attività del gruppo ha causato perdite pesanti per lo Stato, colpendo sia i Monopoli di Stato – che gestiscono tasse e distribuzione dei tabacchi – sia l’Erario, privato di importanti entrate fiscali. In particolare, non è stato versato l’aggio commerciale sulle vendite, per un valore stimato di oltre 5,3 milioni di euro.
Ma non è tutto. La società usata dal gruppo non ha presentato dichiarazioni fiscali per anni, evitando così il pagamento di imposte, tasse e accise dovute sul commercio del tabacco. Questa omissione ha aggravato la situazione, impedendo alle autorità di monitorare davvero le operazioni e di intervenire contro l’evasione.
Il risultato è stato un doppio colpo: pesanti perdite per le casse dello Stato e un mercato dei tabacchi falsato, con effetti negativi per le aziende e i consumatori onesti. Ora, con questi elementi, si apre la strada a un procedimento giudiziario che punta a fermare queste frodi e a riportare ordine nel commercio legale dei tabacchi.
Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Rosanna Ricci