Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, uno dei più importanti d’Italia per storia e arte del Mediterraneo, si prepara a una nuova stagione con Francesco Sirano al timone. La sua nomina, annunciata da poco, punta a rafforzare il ruolo del museo nella vita culturale della città e a farlo dialogare meglio con le nuove generazioni. Un compito delicato, che unisce responsabilità verso il passato e attenzione al territorio.
Una sfida grande per custodire il tesoro di Napoli
Per Sirano, diventare direttore del Mann è un traguardo importante ma anche una sfida non da poco. Il museo, famoso per la sua collezione ricchissima e riconosciuta a livello internazionale, conserva reperti unici che raccontano la storia di Napoli e del Mediterraneo. Sirano ha detto di sentirsi onorato per l’incarico e ha ringraziato il ministro della Cultura Alessandro Giuli per la fiducia.
Il museo non è solo una vetrina di oggetti antichi. È un luogo vivo, dove si intrecciano ricerca, tutela e attività per un pubblico vasto e variegato. La nuova direzione vuole continuare su questa strada, valorizzando ogni aspetto e cercando di coinvolgere sempre di più i visitatori. Gestire una realtà così importante significa anche fare i conti con le difficoltà di un grande museo e trovare idee nuove per rinnovarne l’offerta e l’attrattiva.
Napoli, un ponte tra storia e contemporaneità
Napoli è una città dove passato e presente convivono in modo unico. Sirano sottolinea come il museo sia parte integrante della vita urbana e sociale. Un vero punto di riferimento per le tante iniziative culturali che animano la città. Con l’aggiunta della sede di Palazzo Fuga, il museo ha ampliato gli spazi espositivi e la sua offerta, rafforzando il suo ruolo nel panorama culturale.
Questo rapporto stretto con la città apre la strada a momenti di confronto e scambio con artisti, studiosi e cittadini. Essere nel cuore di Napoli permette al Mann di parlare a un pubblico ampio, locale e internazionale. La sfida è doppia: custodire la memoria storica ma anche rispondere alle esigenze culturali di oggi, facendo del museo un luogo vivo e aperto a nuove idee.
Da Ercolano a Napoli: un modello di collaborazione che funziona
Sirano arriva al Mann con un’esperienza solida alle spalle: otto anni alla guida del Parco archeologico di Ercolano. Un periodo in cui ha imparato a valorizzare non solo la conservazione e la ricerca, ma anche l’importanza di fare squadra con la comunità e le istituzioni.
A Ercolano ha portato avanti un progetto pubblico-privato con il Packard Humanities Institute, un modello che ha dato ottimi risultati. Grazie a questa collaborazione, sono stati realizzati interventi importanti, mettendo insieme risorse diverse e aprendo la strada a una gestione innovativa del patrimonio. Sirano ricorda con stima la figura di David Packard, il presidente dell’istituto, con cui ha condiviso la voglia di guardare avanti, oltre i soliti schemi.
Un museo che parla alle nuove generazioni
Il Mann vuole essere molto più di un museo tradizionale. Sirano punta a farlo diventare un luogo aperto al dialogo, soprattutto con i giovani. L’idea è quella di una comunicazione chiara, capace di coinvolgere un pubblico ampio e variegato.
Dietro questa missione c’è il lavoro di un gruppo di professionisti che operano su più fronti. L’obiettivo è creare uno spazio dove ricerca, tutela e didattica si uniscano, offrendo ai visitatori esperienze dirette e innovative per scoprire la storia. Un approccio che mette al centro l’interazione e il coinvolgimento, per far crescere culturalmente la città e oltre.
Gestire il Mann significa quindi prendersi cura del futuro del patrimonio, andando oltre la semplice conservazione. Il museo si propone come punto di riferimento e stimolo per tutta la comunità, soprattutto per chi vuole conoscere e capire le radici della propria identità.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Matteo Bernardi