Diossine oltre i limiti nell’aria attorno al rogo di Campania Energia a Teano: monitoraggio intensificato e criticità ambientali

Diossine oltre i limiti nell’aria intorno a Campania Energia a Teano. - Unita.tv

Giulia Rinaldi

27 Agosto 2025

L’incendio scoppiato il 16 agosto 2025 nell’impianto di stoccaggio rifiuti Campania Energia a Teano, in provincia di Caserta, ha causato un grave inquinamento ambientale. La combustione dei materiali plastici ha prodotto fumi tossici ancora presenti, con fumarole attive sotto le macerie e un rischio per aria e suolo circostanti. L’Arpac Campania ha rilevato concentrazioni di diossine ben oltre i limiti normativi, sottolineando la necessità di un controllo accurato nell’area interessata.

Incendio Di Teano: distruzione totale e focolai residui a settimane dall’evento

L’impianto Campania Energia è stato distrutto da un vasto incendio a metà agosto 2025. Le fiamme hanno consumato gran parte dei rifiuti plastici stoccati. Anche dopo diverse settimane, nel sito persistono fumarole e piccoli focolai sotto il materiale carbonizzato, segno che l’incendio non è stato completamente spento. Questa situazione preoccupa tecnici e residenti, poiché i fumi tossici continuano a diffondersi in più punti dell’area.

L’incendio ha mostrato caratteristiche particolari: nelle prime fasi, l’“effetto camino” spingeva i fumi verso l’alto, favorendo la dispersione a quote elevate. Successivamente, con il ridursi dell’incendio principale, la combustione residua si è concentrata in piccoli focolai, generando fumi più densi e a bassa quota. Questo cambiamento rende più rischiosa la qualità dell’aria per chi vive nelle vicinanze e richiede un monitoraggio adeguato per valutare l’impatto su popolazione e ambiente.

Valori di diossine nell’aria molto superiori alla soglia di sicurezza rilevati dall’Arpac

Le rilevazioni dell’agenzia regionale ARPAC mostrano dati preoccupanti sull’inquinamento atmosferico causato dall’incendio. I campionamenti d’aria effettuati fino al 25 agosto 2025 indicano una concentrazione di diossine pari a 286 pg/Nm3 I-TEQ, un valore quasi duemila volte superiore alla soglia di riferimento adottata dalla comunità scientifica . Questi composti, altamente tossici, derivano dalla combustione dei materiali plastici presenti nel deposito.

Per affrontare la situazione, ARPAC ha installato un campionatore ad alto volume vicino al sito, aumentando la frequenza delle misurazioni. Questa misura consente di monitorare le variazioni nella concentrazione degli inquinanti, influenzate dalle condizioni meteorologiche e dalle fasi residue dell’incendio. Il monitoraggio, tuttora in corso, include anche la valutazione della ricaduta degli inquinanti sul terreno agricolo circostante, per verificare possibili contaminazioni prolungate della catena alimentare e del territorio.

Ripercussioni sulla comunità locale e richieste di intervento dalle autorità

La popolazione di Teano e dei paesi vicini ha subito pesanti conseguenze a causa dell’incendio. Numerosi cittadini hanno segnalato disturbi respiratori legati ai fumi tossici, con alcune famiglie costrette a lasciare temporaneamente le proprie abitazioni per evitare l’esposizione. Le testimonianze raccolte evidenziano il disagio ambientale e sanitario nei giorni successivi all’incendio.

Il sindaco di Teano, Gianni Scoglio, ha chiesto un intervento coordinato da parte delle autorità nazionali e regionali, sottolineando che il Comune da solo non può gestire un’emergenza di tale portata. L’elevata presenza di diossine nell’aria e la persistenza delle fumarole richiedono una risposta immediata sia sul piano tecnico sia sanitario, per tutelare la salute pubblica e la sicurezza dell’area colpita.

Monitoraggi ambientali in corso per aria e suolo per valutare l’estensione del danno

L’attività di ARPAC non si limita al controllo dell’aria, ma prosegue con campionamenti dei terreni agricoli intorno al sito dell’incendio. L’obiettivo è verificare la ricaduta degli inquinanti derivati dalla combustione e garantire che le produzioni agricole non risultino contaminate. Questi controlli sono essenziali per valutare i rischi per la salute e per adottare eventuali misure di bonifica o restrizioni.

La presenza di diossine nell’aria rappresenta una minaccia concreta non solo per chi vive nelle immediate vicinanze, ma anche per la qualità dell’aria e del suolo in un’area più ampia. Le condizioni meteorologiche influenzano la direzione e la concentrazione di queste sostanze, perciò il monitoraggio resta intenso fino alla completa estinzione dei residui e al ritorno a condizioni ambientali normali.

In questa situazione di emergenza ambientale e sanitaria, le autorità competenti continueranno a seguire l’evoluzione dei fatti, analizzando i dati e intervenendo per ridurre gli effetti dell’incendio. Il caso di Teano mette in luce le difficoltà nella gestione dei rifiuti e i rischi legati agli incendi in impianti industriali, con conseguenze rilevanti per l’ecosistema e la popolazione locale.

Ultimo aggiornamento il 27 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi