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Centrodestra diviso sui candidati governatori alle regionali 2025 con il nodo più acceso in veneto

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Centrodestra in tensione sul candidato governatore in Veneto alle regionali 2025. - Unita.tv
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Il centrodestra italiano fatica a trovare un’intesa per i candidati alle prossime elezioni regionali, con il Veneto al centro delle discussioni. I leader dei partiti di maggioranza hanno affrontato diversi temi nel recente vertice a Palazzo Chigi ma non sono riusciti a sciogliere il nodo principale. La situazione si presenta complessa e i tempi per definire le candidature si accorciano, in vista di una possibile tornata elettorale a fine ottobre. Le tensioni interne restano evidenti, mentre la partita sul Veneto comincia a pesare sulle trattative complessive.

Vertice di Palazzo Chigi e il peso dei temi internazionali sul confronto politico

Il recente incontro tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, tenutosi a Palazzo Chigi, non ha portato a risultati concreti sulle nomine per le Regionali del 2025. La riunione, durata circa un’ora e mezza, si è concentrata soprattutto su questioni di politica estera, in particolare sul braccio di ferro tra Stati Uniti e Unione Europea riguardo ai dazi commerciali. Sul tema delle candidature governatorie non si è scalfito un accordo, senza che nessuno dei leader se ne volesse fare da parte. Alla fine Meloni avrebbe espresso una posizione di fermezza, sottolineando che “o si trova un’intesa entro lunedì, quando è previsto un nuovo incontro, o si arriverà a una decisione unilaterale da parte sua.”

Questa dinamica evidenzia come la maggioranza di centrodestra sia in una fase delicata. I partiti, pur alleati nel governo e con un obiettivo comune dichiarato di arrivare alla fine della legislatura, mostrano divisioni anche su scelte politiche importanti come la selezione dei candidati regionali. Tajani ha evitato di entrare nel merito delle elezioni ma ha confermato lo stato di “perfetta sintonia” a livello nazionale, mentre Salvini ha scherzato sulle candidature dicendo che “lui potrebbe essere il nome giusto per il Veneto,” simbolo delle tensioni interne.

La partita veneta e le candidate in bilico tra lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia

In Veneto le difficoltà nel trovare un candidato unitario sono evidenti. Forza Italia ha proposto Flavio Tosi, ex sindaco di Verona, ma questa candidatura non trova il favore della Lega, che continua a sostenere Alberto Stefani come erede politico di Luca Zaia, attuale presidente uscente, che non potrà ricandidarsi per limiti normativi. Fratelli d’Italia invece punta su nomi interni al partito come i senatori Raffaele Speranzon e Luca De Carlo.

La figura di Luca Zaia mantiene un peso determinante in questo confronto. Il suo consenso personale si aggira attorno al 40-45%, un dato pesante nella politica regionale. Zaia e la sua squadra vogliono restare protagonisti del processo decisionale e non accettano candidature calate dall’alto senza un confronto diretto con il territorio. Alcuni parlamentari, in particolare tra gli alleati, suggeriscono che una possibile soluzione per risolvere l’impasse potrebbe passare proprio dal futuro politico dello stesso Zaia. In ambienti parlamentari si vocifera di scenari che prevederebbero un possibile ingresso di Zaia nella squadra di governo a Roma, con l’ipotesi che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi possa essere candidato in Campania. Tuttavia, si tratta per ora di speculazioni non confermate ufficialmente.

Il vicesegretario della Lega Roberto Vannacci ha sottolineato il valore di Zaia come risorsa, capace di offrire un contributo significativo in qualsiasi ruolo pubblico. Questo suggerisce un tentativo di ricollocare i protagonisti interni al centrodestra per sciogliere i nodi legati alle elezioni regionali senza spaccature troppo profonde.

Le candidature in Campania, Toscana, Puglia e Marche: tensioni e ipotesi in attesa di accordi

Anche in altre regioni dove si voto nel 2025, il centrodestra deve ancora definire i proprio candidati. In Campania si fa avanti l’ipotesi Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, ma non tutti gli alleati sono d’accordo nel confermare questo nome prima di un’intesa complessiva. Si ragiona anche su un possibile candidato civico da presentare per evitare divisioni premature.

In Toscana il nome più gettonato è quello di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e esponente di Fratelli d’Italia, ritenuto abbastanza vicino agli alleati per rappresentare la coalizione unita. Per la Puglia si profila invece la candidatura di Mauro D’Attis di Forza Italia, indicato come favorito nella corsa regionale.

Infine, nelle Marche Francesco Acquaroli, della stessa formazione politica di Centrodestra, vuole provare a ottenere la riconferma alla guida della regione. Anche qui è in corso uno sforzo per presentare una candidatura condivisa e compatta, ma l’atmosfera resta complessa a pochi mesi dal voto.

In sintesi, la definizione delle candidature per le Regionali 2025 nel centrodestra si presenta ancora incerta. I nodi da sciogliere, specie in Veneto e Campania, mostrano che gli equilibri interni alla maggioranza al governo devono ancora stabilizzarsi. Con il passare delle settimane, la pressione politica crescerà inevitabilmente, spingendo i partiti verso decisioni obbligate e scelte più nette.

Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Elisa Romano

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Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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