Un uomo di 51 anni di Pago Vallo Lauro, in provincia di Avellino, è stato arrestato con l’accusa di minacce aggravate dal cosiddetto “metodo mafioso”. La polizia locale ha portato avanti le indagini che hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Napoli. L’uomo è stato subito accompagnato in carcere.
Minacce con metodo mafioso: i dettagli dell’arresto
L’arresto riguarda un episodio in cui il 51enne avrebbe minacciato una persona usando modalità tipiche della criminalità organizzata. L’obiettivo, secondo gli inquirenti, era quello di influenzare o costringere la vittima a commettere reati. Proprio per questo le minacce sono aggravate dall’uso del “metodo mafioso”, che ne sottolinea la gravità.
Le indagini, condotte dal Commissariato di Polizia di Pago Vallo Lauro, hanno raccolto prove ritenute sufficienti per dimostrare la sua attiva partecipazione a forme di pressione mafiosa. La Procura di Napoli, competente su questi reati, ha così disposto l’arresto, eseguito dai Carabinieri.
Dall’arresto al carcere: cosa è successo
Dopo il fermo, i Carabinieri hanno completato tutte le procedure di rito: dall’identificazione alla notifica delle accuse. Senza perdere tempo, il 51enne è stato trasferito nel carcere di Avellino, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il processo andrà avanti con l’esame di ulteriori prove e testimonianze. La Procura di Napoli segue con attenzione casi del genere per contrastare in modo efficace questo tipo di intimidazioni.
Un territorio sotto controllo, ma ancora in allerta
Pago Vallo Lauro è un piccolo comune in provincia di Avellino, zona dove la presenza della criminalità organizzata è sotto osservazione da tempo. Questo arresto è un intervento concreto per fermare attività illegali che si basano su metodi mafiosi.
Le forze dell’ordine locali, insieme ai Carabinieri, hanno intensificato i controlli per proteggere cittadini e istituzioni da ogni forma di minaccia o costrizione. Indagini come questa aiutano a smantellare le reti criminali e a difendere chi rischia di finire coinvolto.
L’episodio conferma la volontà delle autorità di tenere sotto controllo la provincia di Avellino. Una rete di magistrati e forze di polizia lavora insieme per individuare e fermare chi usa metodi mafiosi per fare pressione o imporre il proprio potere.
Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Rosanna Ricci