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Arrestato a Ercolano Michele Ciaravolo, ritenuto capo del clan Ascione-papale: pena definitiva di oltre sette anni

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Michele Ciaravolo arrestato a Ercolano con pena definitiva oltre sette anni. - Unita.tv
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Un’importante operazione anti-mafia ha portato all’arresto di Michele Ciaravolo, considerato il reggente del clan Ascione-Papale di Ercolano. Le forze dell’ordine lo hanno catturato nella città vesuviana dopo mesi di latitanza, applicando una condanna definitiva per associazione mafiosa. L’arresto conferma l’impegno delle autorità nella lotta contro la criminalità organizzata nella provincia di Napoli.

Le indagini che hanno inchiodato Michele Ciaravolo: coordinamento della procura antimafia di Napoli

Le ricerche di Michele Ciaravolo proseguivano dall’ultimo periodo del 2023, quando il pregiudicato si era reso irreperibile. Le attività investigative sono state gestite dalla Procura della Repubblica di Napoli, in particolare dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha guidato le operazioni per localizzare e fermare il latitante.

Le indagini si sono basate su analisi mirate di movimenti e collegamenti all’interno del territorio di Ercolano e dei comuni limitrofi. Le autorità hanno usato intercettazioni e attività di intelligence per restringere il campo delle ricerche, fino a individuare il boss. La collaborazione tra diversi reparti si è rivelata fondamentale: il Nucleo Cinofili di Sarno ha partecipato con unità specializzate, mentre la componente aerea, rappresentata dal Nucleo Elicotteri di Pontecagnano, ha sorvegliato vaste aree per prevenire possibili fughe.

La complessità del contesto criminale necessario a seguire un reggente di un clan come Ascione-Papale richiede precisione e coordinamento costante tra polizia giudiziaria e magistratura, cruciale per assicurare il rispetto delle norme e l’efficacia dell’azione repressiva.

L’operazione di cattura: ruoli e modalità delle forze impegnate a Ercolano

Il blitz finale per arrestare Ciaravolo si è svolto direttamente a Ercolano, città in provincia di Napoli nota per essere uno dei centri operativi del clan Ascione-Papale. A condurre l’operazione sono stati i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco, che hanno ricevuto supporto decisivo dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”.

Il dispositivo è stato rinforzato dal Nucleo Cinofili di Sarno, che ha scandagliato le zone a rischio con cani appositamente addestrati per individuare nascondigli o armi. Il Nucleo Elicotteri di Pontecagnano ha offerto una copertura aerea, aumentando la sicurezza delle operazioni e impedendo possibili tentativi di fuga dal tetto o da vie di fuga più elevate.

L’arresto si è svolto seguendo la comunicazione dello specifico ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso il 4 dicembre 2023 dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli. Il provvedimento giudiziario sancisce una pena di sette anni, un mese e cinque giorni di reclusione per il reato associativo improntato sulla mafia.

Le modalità scelte dalle forze dell’ordine sono state studiate per assicurare la cattura senza incidenti, evitando che il latitante potesse fuggire o reagire. Il coordinamento tra le componenti terrestri, aeree e cinofile ha permesso di chiudere la rete intorno a Ciaravolo con tempestività.

Il profilo criminale di Michele Ciaravolo e il peso del clan ascione-papale nel territorio vesuviano

Il nome di Michele Ciaravolo è noto perché considerato il capo effettivo del clan Ascione-Papale, una realtà criminale radicata nel tessuto di Ercolano e della sua area circostante. Questo gruppo ha influenze estese su attività illecite come estorsioni, spaccio di sostanze stupefacenti e controllo di risorse economiche locali.

Ciaravolo, condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso, ha rappresentato un punto di comando per il clan, organizzando e dirigendo azioni criminali per mantenere il dominio sul territorio. La sua latitanza aveva imposto una situazione di incertezza e ricattabilità nei quartieri, dove si viveva sotto la pressione del controllo mafioso.

Lo stesso ordine di cattura, emesso dalla corte di appello nel dicembre 2023, conferma la solidità delle accuse e la gravità delle attività attribuite. La durata della pena riflette l’entità del contributo di Ciaravolo nel sostenere strutture di potere illegale, in opposizione alle leggi dello Stato.

Le squadre di investigatori e magistrati mantengono alta l’attenzione su questo clan perché il suo potere non riguarda solo singoli crimini, ma una rete organica che altera la vita della comunità locale e tenta di infiltrarsi nelle istituzioni.

La conferma dello stato di diritto a Ercolano con il colpo al clan ascione-papale

L’arresto di Michele Ciaravolo segna una risposta concreta delle forze dell’ordine verso una struttura criminale radicata e pericolosa. Sospendere l’attività del vertice di un’organizzazione mafiosa in una città come Ercolano contribuisce a ridurre la pressione criminale sul territorio.

Le operazioni che hanno portato alla cattura sono l’esito di procedure rigorose e di giustizia applicata con precisione, dimostrando che lo Stato riesce a smantellare anche i gruppi maggiormente radicati. La pena della condanna definitiva è un segnale forte nei confronti di chi tenta di imporsi con mezzi illegali sulle comunità.

Lo sforzo congiunto di reparti specializzati, come i Cacciatori di Puglia e le unità cinofile, mostra come la presenza dello Stato sul campo possa contrastare le modalità di latitanza e organizzazione del crimine. Il risultato ottenuto offre anche un messaggio di speranza per i cittadini che vivono in zone storicamente esposte alla violenza mafiosa.

Il controllo di figure come Ciaravolo rappresenta per le autorità un obiettivo primario per restituire sicurezza e legalità in un territorio segnato dalla presenza di clan strutturati da decenni. Le attività future di monitoraggio saranno inevitabilmente finalizzate a scongiurare l’emersione di altre latitanze o tentativi di ricostituzione degli interessi mafiosi.

Ultimo aggiornamento il 7 Agosto 2025 da Matteo Bernardi

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Matteo Bernardi

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