Nel cuore di Napoli si accende un nuovo festival che collega musica, teatro e poesia raccontando storie di migrazione e vita sul mare. Al Faro Festival si terrà dal 28 luglio al 2 agosto sul Molo San Vincenzo, un appuntamento pensato per far rivivere leggende, villanelle, melodie mediterranee tradizionali e nuove espressioni artistiche. Il progetto coinvolge artisti di fama nazionale e internazionale, con pezzi teatrali e concerti in diretta anche da New York, tra dunque passato e presente animano il lungomare della città partenopea.
Un progetto culturale per celebrare Napoli e il suo legame con il mare
Al Faro Festival nasce da un’idea di Napoli 2500, con il Comune di Napoli che ha affidato la direzione artistica a Laura Valente, già regista delle celebrazioni per il compleanno della città. Il sostegno economico arriva dalla Città Metropolitana, mentre collaborano l’Autorità di sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, la Marina Militare e Ellis Island, nota come ultima frontiera per molti emigranti italiani verso l’America. Questo altissimo coinvolgimento istituzionale sottolinea l’ambizione di riproporre il Molo San Vincenzo come punto d’incontro giovane e vivo, un palcoscenico affacciato sul mare che ospiterà artisti, suoni e storie per un’intera settimana.
Dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi arriva un riconoscimento all’iniziativa come tassello chiave per valorizzare un luogo che nel passato rappresentava l’accesso al mondo. La direzione artistica racconta la suggestione che alimenta il festival, il pensiero del “gomitolo che si srotola dalle navi”, metafora potente per descrivere il filo che lega passato e presente delle partenze e degli arrivi.
Programmazione ricca di nomi celebri e appuntamenti internazionali
Il calendario è denso di eventi che fondono tradizione e linguaggi più recenti. Si parte il 28 luglio con un collegamento in diretta da Ellis Island, presso New York, dove storie di italiani emigrati si intrecciano con quelle di chi resta. Il giorno successivo, 29 luglio, va in scena “Napoli serva, Napoli padrona“, spettacolo ideato da Eugenio Bennato che coinvolge anche l’algerino Mohamed Ezzaime El Alaoui, Pietra Montecorvino e Tony Esposito. Sul palco si mescolano ritmi e parole a riflettere il dualismo storico della città.
Il 30 luglio sarà la volta di un altro collegamento live da New York, questa volta dal quartiere di Little Italy, seguito dallo spettacolo “Canta Napoli con passione“, una narrazione musicale affidata a Maurizio De Giovanni e Marco Zurzolo. Tra i concerti più attesi c’è “Lu sole, li turchi, la luna“, in programma il 31 luglio, un omaggio al musicista e folklorista Roberto De Simone: la serata riunirà artisti come Peppe Barra, Enzo Gragnaniello, Lalla Esposito, Lina Sastri, Vinicio Capossela e Flo, figure di rilievo del panorama musicale campano e nazionale.
Il 1 agosto è dedicato a “Murmuriata” con la partecipazione di FicuFresche, La Niña e il produttore Raül Refree, mentre la chiusura del festival, il 2 agosto, avviene con un concerto all’alba in cui il mare diventa protagonista, accompagnato da un’orchestra di mandolini.
Valore simbolico e sociale del festival: migrazione, memoria e comunità
Al Faro Festival non vuole solo essere un evento musicale ma anche un momento di riflessione sulla lunga storia migratoria e il ruolo che Napoli ha avuto come punto di partenza e approdo per moltissime persone. Laura Valente sottolinea che ogni serata rappresenta occasioni di incontro tra artisti di generazioni e stili diversi, per sottolineare le tracce di un passato ancora vivo nella cultura contemporanea.
Al centro vero e proprio del racconto rimangono le partenze e i ritorni, temi che oggi conservano un profondo significato in un tempo di nuove migrazioni e contatti globali. Il festival, inoltre, tocca più linguaggi artistici: si alternano la poesia cantata, la musica tradizionale, la sperimentazione contemporanea e la narrazione teatrale, alimentando un dialogo che coinvolge il pubblico in modo diretto e partecipato.
Si aggiunge alla manifestazione anche la mostra fotografica “Radici migranti” di Raul Lo Russo, allestita alla Lega Navale, che porta l’attenzione sui volti e i gesti degli emigranti, dando un volto umano alle storie evocate dal festival.
Impegno comune per riqualificare il Molo San Vincenzo
La collaborazione tra Comune, Marina Militare e Autorità Portuale si è concentrata anche sulla riqualificazione di questa zona lungo la costa, restituendo ai cittadini un’area di circa due chilometri, ideale per camminate, eventi e incontri culturali. Andrea Annunziata, per l’Autorità di Sistema Portuale, conferma che si tratta di un passo importante per dare nuova vita al Molo San Vincenzo, riaprendolo come punto d’aggregazione e connessione tra città e mare.
L’assessora Teresa Armato evidenzia il valore che assume questo tipo di eventi per il turismo napoletano. Il festival diventa occasione per intrecciare memoria storica e connessioni internazionali, offrendo una narrazione radicata e aperta che parla al presente, attirando visitatori interessati anche alla cultura più profonda.
Il palcoscenico sul mare, con la sua lunga storia, si rinnova così per pochi giorni all’anno calandosi nel ruolo di ponte tra passato e futuro, riflettendo storie di migrazione, tradizione e musica in un contesto urbano toccato dal vento del Mediterraneo e dal flusso continuo delle persone.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Matteo Bernardi