A Benevento torna sotto i riflettori la sicurezza del personale sanitario, dopo l’ennesima aggressione nel pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliera San Pio. L’Ordine dei Medici locale lancia l’allarme e chiede misure immediate per proteggere chi ogni giorno si prende cura della salute pubblica.
L’aggressione al pronto soccorso: un episodio che scuote l’ospedale San Pio
Negli ultimi giorni, un episodio di violenza ha colpito medici e infermieri al pronto soccorso dell’ospedale San Pio di Benevento. Durante il turno, alcuni operatori sono stati aggrediti, mettendo a rischio la loro sicurezza e creando un clima di preoccupazione tra il personale. Purtroppo, casi simili non sono rari solo qui, ma si registrano spesso in molti ospedali italiani.
Non si tratta solo di un’aggressione fisica, ma di un affronto che coinvolge tutta la comunità. È un segno di mancato rispetto verso chi, in situazioni di emergenza, dà il massimo per salvare vite. L’Ordine dei Medici di Benevento, guidato dal presidente Luca Milano, ha condannato duramente l’accaduto, manifestando piena solidarietà a chi è stato coinvolto e sottolineando la gravità del problema.
Questo episodio porta alla luce una questione ben più grande. Chi lavora in corsia affronta ogni giorno stress e responsabilità enormi. Deve poter farlo in un ambiente sicuro. La paura per l’incolumità personale rende tutto più difficile e mette a rischio la serenità necessaria per prendere decisioni che, a volte, valgono una vita.
Ordine Dei Medici in prima linea contro la violenza
Fin dall’inizio del mandato, il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Benevento ha puntato i riflettori sugli atti di violenza contro gli operatori sanitari. Sono partite campagne di sensibilizzazione che coinvolgono scuole, istituzioni, forze dell’ordine e associazioni civiche.
Tra le iniziative più importanti, un video informativo e incontri pubblici con cittadini e rappresentanti politici. L’obiettivo è chiaro: far capire a tutti quanto sia fondamentale proteggere chi lavora in ospedale. Dietro ogni camice c’è una persona che rischia ogni giorno.
L’Ordine ha anche messo a disposizione corsi online gratuiti sulla prevenzione della violenza e corsi di comunicazione per migliorare il rapporto con i pazienti. Questi strumenti servono a ridurre le tensioni e a gestire meglio i momenti di conflitto.
Nonostante tutto questo, ogni nuova aggressione mostra che la strada è ancora lunga. Serve un cambio di mentalità per fermare questa spirale di violenza che mette a rischio non solo chi lavora, ma anche la qualità delle cure.
La richiesta di interventi concreti: sicurezza prima di tutto
Il presidente Luca Milano insiste: “proteggere il personale sanitario deve diventare una priorità.” La violenza sul posto di lavoro crea tensioni che compromettono la capacità degli operatori di agire con calma e prontezza, elementi essenziali soprattutto in emergenza. Milano ricorda che il problema non è solo di ordine pubblico, ma tocca anche la cultura e il rispetto reciproco nella società.
L’Ordine chiede alle istituzioni misure concrete: presidi di sicurezza fissi nei luoghi più a rischio, protocolli rapidi per intervenire e pene certe per chi aggredisce. Gli operatori devono poter contare su un sistema che risponda subito e con fermezza.
Il Consiglio difende il diritto a un ambiente di lavoro sicuro, perché solo così si può garantire un’assistenza di qualità. “La violenza è una ferita che colpisce l’umanità stessa e va combattuta senza esitazioni.”
Un appello a tutta la comunità per difendere chi cura
L’Ordine dei Medici ribadisce che la lotta alla violenza deve essere una sfida condivisa. Politica, istituzioni, forze dell’ordine, magistratura e cittadini devono lavorare insieme per creare un clima più sicuro e rispettoso. La tutela del personale sanitario non è solo un problema di singoli, ma un dovere di tutti.
Nel documento si ricorda che la sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale, ancor più nel settore sanitario, perché influisce direttamente sulla qualità delle cure. L’aumento degli episodi di violenza dimostra che le cause sono molte e che servono risposte articolate, sia per prevenire che per punire.
L’Ordine dei Medici non abbassa la guardia: continua a denunciare, propone soluzioni e organizza iniziative. L’invito è a non restare indifferenti e a riconoscere che la violenza non può essere accettata, né dentro né fuori gli ospedali.
Il confronto resta aperto con tutte le realtà coinvolte, per mettere a punto strumenti efficaci e fermare così nuove aggressioni che mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori e la qualità dell’assistenza pubblica.
Ultimo aggiornamento il 12 Agosto 2025 da Matteo Bernardi