L’ospedale Monaldi di Napoli ha ufficializzato la creazione dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale dedicata alle malattie genetiche e rare cardiovascolari. Questa nuova struttura si propone come centro di coordinamento regionale per le malattie rare, rappresentando un punto di riferimento per la presa in carico dei pazienti affetti da patologie complesse e poco frequenti. Un intervento che segna un cambio importante nella gestione sanitaria a livello regionale, sostenuto da una lunga preparazione clinica e amministrativa.
Un progetto voluto dalla direzione strategica e confermato dalla giunta regionale
La nascita di questa Uosd è stata possibile grazie all’impegno della Direzione Generale dei Colli, guidata da Anna Iervolino, e al sostegno della Giunta Regionale che ha ratificato la conferma della direzione. La creazione del centro non è un evento improvviso ma il risultato di un percorso durato mesi, che ha coinvolto sia medici che amministratori per strutturare un modello di assistenza più solido e concreto per le malattie rare. L’Azienda Ospedaliera ha descritto questa trasformazione come una risposta necessaria alle esigenze di pazienti spesso marginalizzati, con malattie che richiedono competenze specifiche e una gestione multidisciplinare. La nuova struttura vuole rispondere con strumenti adeguati e servizi dedicati, superando i limiti delle prese in carico tradizionali.
La guida del professor limongelli e la doppia missione del nuovo centro
Il professor Giuseppe Limongelli, esperto riconosciuto a livello nazionale ed europeo, è stato scelto per dirigere questa unità e rappresenta una figura di spicco nel campo delle malattie cardiogenetiche. Il centro svolgerà contemporaneamente due funzioni: assistere i pazienti dal punto di vista medico e organizzare la rete di supporto regionale. Dal punto di vista clinico, si occuperà di pazienti pediatrici e adulti, garantendo una diagnosi e una terapia che coinvolga specialisti di vari settori, come cardiologi, genetisti, nutrizionisti e radiologi. La gestione multidisciplinare è fondamentale proprio per affrontare patologie che colpiscono il cuore in modi molto diversi e complessi.
Servizi innovativi e ambulatori specializzati già attivi
Il centro ha previsto fin da subito l’attivazione di ambulatori dedicati a diverse patologie cardiache rare: amiloidosi, sarcoidosi, cardiomiopatie, sindrome di Marfan, e altre condizioni ereditarie legate al cuore. Oltre agli ambulatori, sono stati organizzati servizi specializzati come la genetica medica e la nutrizione mirata al supporto dei pazienti. Un’aggiunta importante riguarda il multi-imaging, una tecnica di diagnostica avanzata che permette di studiare il cuore con precisione. Sono stati poi istituiti percorsi di presa in carico specifica per familiari di persone decedute improvvisamente in giovane età, una risposta concreta a situazioni drammatiche spesso trascurate. È in preparazione anche l’apertura di un ambulatorio dedicato alle malattie senza una diagnosi precisa, che lavorerà in rete con altre strutture italiane.
Un centro di ricerca e formazione collegato all’università campana
L’Uosd Monaldi non si limita alla cura, ma si fa anche laboratorio di studi e innovazione. In collaborazione con l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, il centro ospita trial clinici e progetti di ricerca riconosciuti a livello nazionale e internazionale. La formazione ha un ruolo centrale, con eventi e corsi di alto livello, tra cui un Master di secondo livello dedicato alle malattie rare. Questo permette di mantenere il personale medico sempre aggiornato su nuove conoscenze e terapie e di formare nuove figure specializzate, un tassello fondamentale per migliorare la qualità della cura nel tempo.
Coordinamento regionale e teleconsulto per casi complessi
Il centro svolge anche un ruolo organizzativo cruciale per la Regione Campania. Coordina il monitoraggio delle malattie rare, pianifica l’assistenza sanitaria e supporta altre strutture con un servizio di teleconsulto multidisciplinare. Questo strumento si rivolge a casi senza diagnosi o particolarmente complicati e aiuta a ridurre i tempi di attesa per una diagnosi precisa. La possibilità di condividere conoscenze e casi clinici tra specialisti migliora l’efficacia e la rapidità degli interventi, evitando errori e ritardi. Questa funzione rende il centro un nodo essenziale per la rete sanitaria regionale e oltre, considerata la collaborazione con strutture nazionali ed europee.
Dichiarazioni della direzione generale sull’importanza del centro e i prossimi sviluppi
La direttrice generale Anna Iervolino ha voluto sottolineare come questo risultato sia frutto di un lavoro collettivo intenso, che ora mette Napoli in una posizione importante per la gestione delle malattie rare cardiache. Il centro rafforza il legame con altre strutture e promuove percorsi dedicati per pazienti e famiglie, mettendo in campo programmi che accompagnano il passaggio dall’età pediatrica a quella adulta. Tra gli obiettivi evidenziati ci sono la formazione continua, la ricerca scientifica e il supporto alla comunità medica, con un’attenzione forte ai bisogni specifici delle persone coinvolte e dei loro cari. Il progetto si annuncia come una svolta concreta nel campo della salute pubblica regionale.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Elisa Romano