Il rialzo delle temperature che ha contraddistinto gli ultimi giorni in Italia sta per subire una pausa, ma l’arrivo di una perturbazione atlantica porta nuove preoccupazioni legate ai temporali. La protezione civile ha segnalato un avviso di allerta per diverse regioni, con rischi idrogeologici e idraulici soprattutto nel centro e nord del paese. Vediamo quali città attraversano questo cambiamento meteo e quali territori rischiano maggiormente.
Tregua dal caldo record con nessun bollino rosso in vista per oggi e domani
Dopo un fine settimana e un lunedì segnati da temperature elevate, con tre capoluoghi – Frosinone, Perugia e Roma – inseriti nella fascia rossa , negli ultimi due giorni la situazione si è alleggerita. Martedì 17 e mercoledì 18 giugno non figurano bollini rossi nella lista aggiornata del ministero della salute.
Città con bollino verde e giallo
La maggior parte delle 27 città monitorate si trova nelle condizioni di bollino verde o giallo, che indicano rischio nullo o una semplice pre-allerta. Tra le città con bollino verde figurano Bari, Bologna, Brescia, Cagliari e Firenze, che registrano temperature sotto la soglia di emergenza per la salute pubblica. In queste zone si attendono condizioni climatiche più miti, che riducono i disagi causati dal caldo intenso.
Il bollino giallo riguarda capoluoghi come Ancona, Bolzano e Messina, segnalati come possibili preallarmi per un aumento delle temperature o condizioni meteorologiche da monitorare. Roma, Frosinone e Palermo passeranno invece da bollino giallo a verde tra martedì e mercoledì, con un calo previsto delle temperature. Questi dati confermano dunque un abbassamento della calura che ha colpito l’Italia nei giorni precedenti.
La perturbazione atlantica porta temporali a partire dal nord-est e regioni centrali
Il vero cambiamento meteo è legato all’arrivo di una perturbazione proveniente dall’Europa centrale che si estende al Mediterraneo. Questa provoca instabilità atmosferica, con temporali che si concentrano inizialmente sulle regioni del nord-est. In seguito, i fenomeni temporaleschi si sposteranno verso il centro Italia, interessando province e territori che nei giorni scorsi hanno sofferto il caldo intenso.
Avviso della protezione civile
Le previsioni sono state comunicate dal dipartimento della protezione civile con un avviso di condizioni meteorologiche avverse già in vigore da martedì 17 giugno. Temporali di forte intensità potranno causare disagi, oltre che rischio di allagamenti e smottamenti nelle zone più vulnerabili.
L’avviso copre tutto il territorio delle Marche, Umbria e Molise, ma anche alcune porzioni di altre sei regioni: Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Puglia e Basilicata. La presenza di fenomeni intensi, soprattutto temporali improvvisi, richiede attenzione da parte della popolazione e delle autorità locali, chiamate a gestire possibili criticità legate a frane o piene dei corsi d’acqua.
Rischio idrogeologico e idraulico: le aree più esposte dell’avviso della protezione civile
L’allerta gialla per temporali è accompagnata da possibili effetti sul territorio riguardanti la stabilità del suolo e la gestione delle acque meteoriche. In particolare, le precipitazioni intense possono saturare il terreno e provocare frane o cedimenti nelle aree collinari e montuose.
Le Marche, Umbria e Molise rappresentano in questo momento il cuore dell’attenzione per la protezione civile, vista la conformazione morfologica e la storia recente di eventi simili. Gli altri settori di Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Puglia e Basilicata richiedono comunque prudenza nelle zone identificate come più fragili.
Secondo le indicazioni tecniche, i comuni interessati dovranno sorvegliare lo stato dei corsi d’acqua e mantenere pronti i piani di emergenza per inondazioni o smottamenti. I cittadini delle zone a rischio sono invitati a evitare spostamenti nelle aree a rischio e a segnalare ogni evento anomalo legato al maltempo.
L’allerta temporali si inserisce così in un quadro climatico di transizione, dove la pausa dal caldo intenso lascia spazio a rischi legati alla pioggia e alle conseguenze sul territorio. Nel 2025, il monitoraggio puntuale resta fondamentale per prevenire danni e garantire la sicurezza nelle regioni italiane più esposte.