Il tribunale del riesame di Catanzaro ha deciso di annullare la misura degli arresti domiciliari disposta il primo luglio nei confronti di Vincenzo Scorcia, primario del reparto di oculistica dell’Azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco”. La decisione riguarda un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, che coinvolge complessivamente dodici persone e accusa Scorcia di concussione, truffa e peculato per presunte irregolarità nella gestione delle liste di attesa.
Annullamento della custodia cautelare: motivazioni e ricorso difensivo
Il tribunale del riesame ha accolto l’istanza presentata dai legali di Scorcia, gli avvocati Francesco Gambardella e Andrea Carnevali, revocando la misura cautelare che prevedeva gli arresti domiciliari. La decisione segue una rivalutazione delle prove e delle circostanze che avevano portato, all’inizio di luglio, all’esecuzione dell’ordinanza da parte della Guardia di finanza.
Il tribunale ha ritenuto che gli elementi mostrati fino a quel momento non giustificassero la permanenza in regime restrittivo per il medico, considerati insufficienti per mantenere l’ordinanza cautelare. La revoca significa che Scorcia potrà tornare libero in attesa del prosieguo delle indagini e del procedimento giudiziario.
Il coinvolgimento di Vincenzo Scorcia nell’inchiesta giudiziaria di Catanzaro
Vincenzo Scorcia, 48 anni, è al centro di un’indagine condotta dalla procura della repubblica di Catanzaro che coinvolge altri undici indagati. Le accuse rivolte al primario di oculistica sono di concussione, truffa e peculato. Secondo i magistrati, Scorcia avrebbe sfruttato la sua posizione per agevolare alcuni pazienti privati nelle liste d’attesa per visite oculistiche specialistiche.
Nello specifico, secondo gli inquirenti, il primario avrebbe chiesto o ricevuto somme di denaro in cambio di un trattamento preferenziale, saltando o anticipando le prenotazioni delle visite di pazienti privati rispetto a quelli inseriti in liste pubbliche. L’inchiesta mira a ricostruire il meccanismo con cui sarebbero state tacipiù corruzione e abuso poste in essere nel reparto ospedaliero.
L’operazione della Guardia Di Finanza e il quadro probatorio
L’esecuzione dell’ordinanza degli arresti domiciliari da parte della Guardia di finanza risale al primo luglio. Le fiamme gialle hanno effettuato un’operazione che ha coinvolto più soggetti indagati, con l’obiettivo di raccogliere prove e documenti riguardanti le presunte irregolarità.
Le accuse ipotizzate sono particolarmente gravi per un pubblico funzionario come Scorcia, medico in un’importante struttura sanitaria pubblica. La contestazione di concussione riguarda la pressione esercitata per ottenere denaro o favori, mentre la truffa e il peculato si riferiscono all’appropriazione indebita di fondi o risorse destinate al sistema sanitario.
Il materiale raccolto nelle indagini sarà ora sottoposto a ulteriori verifiche durante il processo, mentre il caso continua a suscitare attenzione a Catanzaro, vista la carica rivestita dal primario e la delicatezza delle accuse.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Andrea Ricci