La lotta agli incendi in Calabria si fa più concreta con l’uso di tecnologie avanzate e azioni rapide contro chi appicca il fuoco. Il presidente dimissionario Roberto Occhiuto ha mostrato le immagini di due incendiari arrestati dalle forze dell’ordine, sottolineando il lavoro della Regione nel monitorare e difendere il territorio. Vediamo come si è sviluppata questa strategia e quali risultati ha prodotto finora.
Arresti e video che svelano l’incendio doloso nelle campagne di Gallico
Il 2025 si apre con una situazione critica sul fronte incendi in Calabria, dove due uomini sono stati ripresi mentre bruciavano rifiuti nelle campagne di Gallico, nel territorio di Reggio Calabria. Le immagini, registrate dai droni della Regione e condivise via social dal presidente Occhiuto, mostrano l’azione precisa di scarico e incendio illegale dei rifiuti, tipico innesco di roghi estesi. Il video non è solo una testimonianza, ma uno strumento operativo che ha portato la polizia a intervenire subito, con l’arresto degli incendiari. Il giorno seguente, infatti, i due sono stati processati per direttissima, un segnale forte contro chi mette a rischio l’ambiente. Queste figure sono solo una parte di un fenomeno più ampio e complicato che coinvolge piromani e persone che appiccano incendi in modo illegale.
Le riprese sono state realizzate grazie a un sistema regionale di controllo che, come sottolineato da Occhiuto, è stato costruito negli ultimi quattro anni da una squadra di dipendenti appositamente formati. Le immagini sono state raccolte da dipendenti regionali grazie a droni che monitorano quotidianamente vaste aree di Calabria – confermando l’impegno concreto della Regione nel proteggere i suoi territori. Questo esempio dimostra come la presenza sul campo e la tecnologia connessa alle forze dell’ordine possano produrre risultati immediati e incisivi sul piano della repressione.
Uso Dei Droni per il controllo del territorio e i numeri dell’Operazione “Tolleranza Zero”
La Regione Calabria ha messo in campo 25 droni per monitorare ogni giorno più di 1.500 chilometri quadrati di territorio, per un totale di più di 40.000 chilometri sorvolati solo durante il mese di luglio. Questi numeri indicano un’attività di sorveglianza costante e capillare, imprescindibile vista la vastità e la complessità del territorio calabrese e la frequenza degli incendi estivi. I droni trasmettono immagini in tempo reale alla control room regionale, permettendo una pronta individuazione di focolai che diventano grandi incendi se non arginati velocemente.
L’operazione “Tolleranza Zero” è il nome dato a questa missione, partita già da inizio estate, con l’obiettivo di scoraggiare e impedire nuove azioni incendiarie. Finora sono stati denunciati 70 soggetti implicati in incidenti connessi al fuoco, da piromani a incendiari con diverse motivazioni alla base. Questo dato dimostra la forte pressione che la Regione esercita per ridurre gli episodi di incendi dolosi o accidentali, sfruttando strumenti tecnologici e il coordinamento con le forze di polizia. La grande estensione del monitoraggio e la rapidità della risposta sono elementi innovativi nel panorama calabrese.
La presenza dei droni rafforza anche il ruolo dei dipendenti regionali, formati per interpretare e gestire i flussi video e le segnalazioni, rendendo più efficiente il contrasto. Prima di questa iniziativa, la Calabria non disponeva di un sistema così strutturato e attivo che ora, secondo Occhiuto, sta attirando attenzione da altre regioni italiane ed Europa. La Regione ha così creato una struttura che oggi serve da modello per la lotta agli incendi.
La control room: cuore operativo e centro di coordinamento contro gli incendi
La control room regionale rappresenta il centro nevralgico dentro cui si concentra il lavoro di monitoraggio e di intervento. Il presidente Occhiuto, nelle immagini pubblicate, visita la sala dove si trovano i dipendenti dedicati al controllo del territorio attraverso immagini drone, mentre riceve le prime segnalazioni e coordina i vari attori in campo. Questo luogo rappresenta un importante punto di riferimento per le azioni di prevenzione e repressione degli incendi in Calabria.
I dipendenti regionali, presenti in control room, ricevono diretto supporto dalle autorità competenti per intervenire tempestivamente sulle situazioni più critiche. La presenza di personale specializzato formato appositamente negli ultimi anni ha dato un volto nuovo a questo impegno vocato alla sicurezza ambientale. La Regione ha così consolidato un presidio h24 durante i mesi più caldi, che funziona anche come strumento di deterrenza. La rapidità nel gestire le segnalazioni, come mostrato dagli arresti immediati documentati, nasce proprio da questa organizzazione centralizzata.
Occhiuto si rivolge agli operatori nel video esortandoli a non mollare, riconoscendo l’intensità del lavoro svolto e il valore prodotto per la Calabria. Il funzionamento della control room ha cambiato in modo significativo la gestione degli incendi, trasformandola da intervento reattivo a presidio proattivo. Anche se permangono criticità e difficoltà dovute a comportamenti irresponsabili, l’azione svolta resta un importante traguardo nella tutela del territorio.
Il messaggio della Regione sulla responsabilità e la protezione dell’ambiente
Tra le parole di Roberto Occhiuto emerge anche un richiamo forte al senso di responsabilità civica da parte di tutti i cittadini. Contro chi danneggia l’ambiente con incendi dolosi, l’azione della Regione può intervenire, ma resta difficile fermare comportamenti senza logica e sensibilità. L’appello è rivolto a chi potrebbe evitare danni inutili e distruttivi alla natura calabrese, una terra con altissimi valori naturalistici e paesaggistici.
Il video rappresenta quindi anche un incentivo alla coscienza collettiva, affinché il patrimonio naturale non venga pregiudicato da incendi accesi per distrazione, incoscienza o illeciti interessi. La Regione mette a disposizione strumenti tecnologici e forze dell’ordine per difendere l’ambiente, ma sottolinea come tutti debbano fare la loro parte per evitare la distruzione. Emerge così il contrasto tra uno sforzo organizzato e professionale e la “stupidità” di chi provoca danni volontariamente.
Il riferimento a una Calabria “bellissima” sottolinea quanto il richiamo alla protezione non sia solo un tema amministrativo, ma un appello emotivo legato all’identità e all’amore per la propria terra. Anche questo rimane un passaggio fondamentale per combattere gli incendi, oltre a misure tecniche e giuridiche.
L’operazione “Tolleranza Zero”, con i suoi progressi e i risultati concreti, continua dunque a tenere alta l’attenzione sul tema incendi in Calabria, grazie a un metodo che si basa su tecnologie moderne, controllo costante e azioni immediate contro chi rompe le regole.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Serena Fontana