Un uomo di Crotone è stato sottoposto a una misura cautelare dopo aver posto in essere atti persecutori contro un dipendente di un patronato locale. La vicenda è nata da una presunta insoddisfazione riguardo alla gestione di pratiche fiscali e previdenziali. Le indagini della polizia di Stato hanno portato al divieto di avvicinamento e all’installazione di un braccialetto elettronico per limitare i contatti tra l’indagato e la vittima.
Contestazione e motivazione della denuncia a Croton
La vicenda ha avuto origine quando un dipendente di un patronato di Crotone ha presentato una denuncia formale alle forze dell’ordine. L’uomo ha riferito di subire da tempo molestie e minacce da parte di un soggetto convinto di non essere stato seguito correttamente nella gestione di suoi procedimenti fiscali e previdenziali. Secondo la vittima, queste condotte hanno superato il limite, trasformandosi in vere e proprie azioni di sopraffazione e intimidazione. Le continue pressioni hanno creato negli animi del lavoratore uno stato di ansia costante e hanno generato la necessità di modificare le consuete abitudini di vita per evitare ulteriori contatti con l’aggressore. La denuncia, depositata presso la squadra mobile, è stata dunque il primo passo per interrompere il clima di tensione.
Intervento della polizia e ricostruzione degli episodi persecutori
Gli agenti della polizia di Stato, specializzati in reati contro la persona, hanno avviato subito le procedure investigative per ricostruire nel dettaglio quanto segnalato. L’attività d’indagine ha permesso di raccogliere testimonianze, verificare movimenti e tracciare una serie di episodi persecutori. È emerso che l’uomo non si limitava a rimostranze verbali ma avrebbe pronunciato frasi minacciose e intimidatorie nei confronti del dipendente. In almeno un’occasione il soggetto avrebbe anche inseguito la vittima, alimentando ulteriormente il clima di paura. I dati raccolti sono stati analizzati con attenzione e la procura della Repubblica di Crotone, guidata dal procuratore Domenico Guarascio, ha richiesto l’applicazione di una misura cautelare per tutelare l’incolumità della persona offesa.
Applicazione della misura cautelare e monitoraggio con braccialetto elettronico
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Crotone ha accolto la richiesta della procura e ha disposto una misura restrittiva che vieta all’uomo di avvicinarsi alla persona vittima dell’episodio persecutorio. Contestualmente è stata disposta l’installazione di un braccialetto elettronico per monitorare costantemente gli spostamenti del soggetto. Si tratta di una forma di controllo molto utilizzata per garantire che il divieto venga rispettato, evitando così possibili nuove occasioni di contatto e pericolosi avvicinamenti. Questo strumento consente di intervenire in modo rapido qualora l’uomo tentasse di infrangere le prescrizioni imposte dal tribunale e rimane attivo fino a eventuali futuri sviluppi giudiziari. Le autorità continuano a vigilare sulla situazione, assicurando la protezione della vittima e verificando il rispetto delle norme indicate nel provvedimento.
Gli atti persecutori ai danni di cittadini impegnati in ruoli sensibili come quelli del patronato continuano a destare attenzione sul piano giudiziario, grazie a interventi tempestivi e precisi che mirano a evitare l’aggravarsi dei conflitti. In questo caso, l’azione di polizia e magistratura ha imposto limiti precisi a un comportamento che stava diventando insostenibile per chi denunciava.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Rosanna Ricci