Boscaiolo romeno morto schiacciato da un tronco nel bosco della Digola vicino a Sappada
Un boscaiolo romeno di 41 anni è morto a Sappada, nel bosco della Digola, travolto da un tronco durante operazioni con una teleferica. I soccorsi non hanno potuto salvarlo.

Un boscaiolo romeno di 41 anni è morto travolto da un tronco mentre lavorava con una teleferica nel bosco della Digola, vicino a Sappada (Friuli). Le difficili condizioni del terreno hanno reso complesso il recupero della salma da parte di soccorso alpino, Guardia di Finanza ed elisoccorso. - Unita.tv
Un incidente sul lavoro ha causato la morte di un boscaiolo romeno di 41 anni nella zona del bosco della Digola, a pochi chilometri da Sappada, in Friuli. L’uomo è stato travolto da un tronco mentre stava trasportando legname con l’aiuto di una teleferica. I soccorsi, intervenuti rapidamente, non sono riusciti a salvarlo. La dinamica e le condizioni del luogo hanno reso le operazioni di recupero particolarmente complesse.
L’incidente nel bosco della Digola e l’intervento dei soccorsi
Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio di un giorno di primavera 2025 in una zona boschiva difficile da raggiungere. Il boscaiolo stava lavorando insieme ad altri operatori forestali per spostare tronchi utilizzando una teleferica, ovvero un sistema che permette di trasportare il legname sospeso, riducendo l’impatto a terra. Durante queste operazioni, uno dei tronchi è rimbalzato improvvisamente, in modo incontrollato, colpendo l’uomo.
La squadra di elisoccorso di Pieve di Cadore è giunta in tempi rapidi e ha tentato operazioni di rianimazione sul posto, senza però poter evitare il decesso. Il Soccorso Alpino ha puntualizzato che il luogo dell’incidente si trovava in un avvallamento situato nel bosco, una posizione che complicava la possibilità di evacuare in maniera sicura e veloce via terra.
Le complicazioni del recupero e i mezzi impiegati
Il rilievo del terreno ha richiesto un intervento articolato, visto che raggiungere l’uomo infortunato non era semplice. Sul luogo sono intervenute squadre di terra, composte da dieci tecnici del Soccorso Alpino di Sappada, insieme a militari della Guardia di Finanza. Questi ultimi hanno portato con sé attrezzature specifiche per mettere in sicurezza l’area e per il trasporto in condizioni difficili.
Vista la difficoltà di trasportare la salma sul terreno accidentato, è stato necessario impiegare un secondo elicottero, equipaggiato con un gancio baricentrico. Con questo mezzo aereo, la Guardia di Finanza ha potuto autorizzare e coordinare la rimozione della salma dall’avvallamento, riducendo i rischi per gli operatori e accelerando le operazioni di recupero. L’uso di questi dispositivi si rivela spesso indispensabile quando la geografia pone limiti alla mobilità di mezzi terrestri.
Il contesto lavorativo e i rischi nella gestione del legname
La gestione del legname in montagna o in boschi impervi richiede attenzione costante e procedure di sicurezza rigorose. Il lavoro con teleferiche, benché pensato per agevolare il trasporto del legname evitando il passaggio a terra, può presentare pericoli elevati. La dinamica del tronco che rimbalza è un evento noto nelle alte quote o in zone lignee dalla geometria irregolare.
La presenza di più operatori rende indispensabile coordinamento e comunicazione precise. In questo caso, l’incidente ha evidenziato la vulnerabilità anche in contesti di lavoro routinario. Le condizioni del terreno come l’avvallamento o la difficoltà nel raggiungere certe zone possono complicare interventi di emergenza, mettendo in evidenza la necessità di mezzi aerei per ottimizzare la sicurezza del recupero.
L’incidente di Sappada ricorda quanto il lavoro boschivo sia rischioso, specie in contesti di montagna, e perché la prevenzione resta fondamentale per evitare tragedie simili.