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Borseggiatori a roma: come agiscono e perché il fenomeno resta difficile da fermare nel 2025

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Nel cuore di roma, tra turisti e residenti, i borseggiatori continuano a muoversi con discrezione su metro, autobus e piazze affollate. Questi furti, concentrati soprattutto nelle aree di maggiore passaggio, raccontano una realtà fatta di organizzazione e metodi collaudati. La capitale, come altre grandi città europee, affronta una situazione che fatica a essere schiacciata dalle misure di controllo.

Il profilo dei borseggiatori e le loro dinamiche organizzative

Le persone coinvolte nei furti, quasi sempre minori oppure giovani donne di origine rom, rappresentano solo una parte del quadro. Dietro ci sono anche gruppi di ladri provenienti dall’est europa e bande latinoamericane. La loro azione è pianificata: sanno individuare gli spazi più affollati e agire in pochi secondi. Sono pronti a sfruttare ogni occasioni, sorpassando controlli e attenzioni.

Modi di azione e strategie

Non si tratta di azioni improvvisate. Le batterie di borseggiatori studiano il movimento delle vittime e si rapportano con chi fa da diversivo. Spesso operano in coppia o in piccoli gruppi, con una suddivisione precisa di compiti: uno distrae, l’altro afferra il portafoglio o la borsa. Usano anche trucchi semplici ma efficaci, come fare finta di inciampare o chiedere aiuto per distrarre chi si trova vicino. Tutto si consuma in pochi istanti, senza che la vittima riesca a reagire o a capire subito cosa è successo.

I luoghi più colpiti e le tecniche usate

Le aree più battute sono i mezzi di trasporto pubblici, in particolare la linea A della metropolitana di roma. Stazioni come termini, spagna, ottaviano e san pietro raccolgono ogni giorno migliaia di persone, creando il contesto ideale per le azioni rapide. Nel vagone affollato un semplice urto nasconde il furto del portafogli. Lo stesso accade lungo le linee di autobus dirette ai musei o ai siti archeologici, spesso frequentate da turisti poco attenti.

I borseggiatori sfruttano l’attenzione diminuita di chi si sposta, tra salite e discese dai mezzi, o la distrazione nel guardare smartphone o mappe. Anche zaini e borse lasciati aperti diventano un obiettivo facile. La rapidità è fondamentale: agiscono nei momenti in cui è difficile accorgersi dell’azione, perché una spinta o un contatto leggero passano inosservati. Questo rende difficile l’intervento immediato o la denuncia tempestiva.

La sfida del controllo

Le forze dell’ordine devono fronteggiare questa abilità camaleontica, in cui i borseggiatori si mimetizzano nella folla e approfittano dell’alta mobilità delle persone.

Le azioni delle forze dell’ordine e il problema delle recidive

Le autorità romane conducono spesso controlli mirati nelle stazioni della metro e sugli autobus più presi di mira. Anche se si registrano arresti, la questione resta aperta. Molti fermati sono minorenni o persone senza precedenti penali, che tornano rapidamente a commettere nuovi furti. Alcuni cambiano identità, mentre i più esperti restano nell’ombra e addestrano nuove leve.

Questa situazione crea un ciclo difficile da interrompere. Gli interventi mirati servono a reprimere ma non eliminano la radice del problema. La struttura di queste bande criminali è saldo e continua a rigenerarsi, assumendo nuove forme e modi di agire per sfuggire al controllo delle forze dell’ordine.

Le polemiche politiche e le proposte di legge sul furto con destrezza

Il tema dei borseggiatori ha acceso dibattiti in parlamento. Marianna Ricciardi, deputata del movimento 5 stelle, ha criticato l’approccio del governo definendolo poco efficace e più propagandistico che concreto. La sua proposta prevedeva che il furto con destrezza diventi procedibile d’ufficio, per facilitare l’azione della giustizia e non lasciare impuniti i responsabili.

Secondo Ricciardi, molte misure adottate non incidono sulla vita reale dei passeggeri, e anche le nuove regole che hanno tolto tutele a categorie come le donne in gravidanza appaiono fuori luogo rispetto alle necessità della popolazione. La sua proposta però è stata respinta, alimentando ulteriormente la discussione. Le critiche più forti sono rivolte a chi, secondo la deputata, preferisce gestire il problema pensando a questioni di immagine anziché affrontarlo con rigore.

Consigli per difendersi e la realtà quotidiana dei pendolari

Nonostante i controlli e le discussioni politiche, la prevenzione resta sulle abitudini di chi usa i mezzi pubblici o frequenta le zone più turistiche. La raccomandazione principale è mantenere sempre sotto controllo borse e zaini, evitare portafogli nelle tasche posteriori dei pantaloni e prestare attenzione nei momenti più delicati come salire o scendere dalla metro e dagli autobus.

Il fenomeno è così radicato che ciascuno deve fare attenzione, anche se si tratta di pochi secondi di distrazione. Questa puntualità fa la differenza tra diventare vittima di un furto e passare inosservati. Roma resta una città con una lunga storia alle spalle ma, in alcune situazioni quotidiane, basta poco per finire coinvolti in questo tipo di reati.

Le segnalazioni sui social media aumentano, con video girati dalle vittime o da altri passeggeri che mostrano i borseggi in azione. Il fenomeno guadagna così spazio nell’opinione pubblica, ma per ora non ha ancora trovato un contrasto efficace e definitivo.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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