bocciata la mozione per intitolare una via a sergio ramelli a san donato milanese
Il consiglio comunale di San Donato Milanese ha respinto la proposta di intitolare una via a Sergio Ramelli, evidenziando divisioni politiche e preoccupazioni per una memoria condivisa.

Il consiglio comunale di San Donato Milanese ha respinto la proposta di intitolare una via a Sergio Ramelli, riaccendendo il dibattito sulle memorie contrastanti degli anni di piombo e la necessità di una memoria condivisa. - Unita.tv
Il consiglio comunale di San Donato Milanese ha rifiutato la proposta di dedicare una via a Sergio Ramelli, giovane militante ucciso nel 1975 durante gli anni di violenza politica. La discussione ha visto divisioni nette tra i partiti, con soli 4 voti a favore e 17 contrari. Il caso, a lungo dibattuto, ha riaperto il tema delle memorie contrastanti relative al periodo noto come “anni di piombo”.
La mozione di fratelli d’Italia e la commemorazione di sergio ramelli
La mozione presentata da Fratelli d’Italia, tramite il capogruppo Guido Massera, chiedeva di intitolare una via di San Donato Milanese a Sergio Ramelli, ricordato come simbolo dei giovani vittime della violenza politica degli anni ’70. Nel testo, la morte di Ramelli veniva definita uno degli episodi più drammatici di quegli anni, contraddistinti da scontri tra fazioni di estrema destra e sinistra.
Massera ha sottolineato che Ramelli, così come altri giovani uccisi, rappresenta il prezzo pagato da chi si impegnava per ideali politici forti, spesso senza alcuna colpa se non quella di appartenere a una certa parte. La proposta voleva sottolineare la necessità di riconoscere e onorare le vittime di quel periodo, ritenendo importante mantenere viva la memoria di quei fatti.
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Le critiche della maggioranza e delle opposizioni sulla mozione
La maggioranza guidata dal sindaco Francesco Squeri, sostenuta dalle civiche San Donato Futura e Sandolab, insieme all’opposizione formata da PD e Insieme per San Donato, hanno espresso contrarietà alla mozione pur condannando la violenza subita da Ramelli. I rappresentanti hanno evidenziato come la figura di Ramelli venga spesso usata in contesti di richiamo alla destra estrema, con riferimenti simbolici che riecheggiano pratiche del passato, tra cui il saluto fascista nelle commemorazioni.
La preoccupazione è che l’intitolazione possa trasformare un luogo della città in un punto di ritrovo per manifestazioni politiche controverse, con episodi che hanno già generato tensioni e divisioni nel passato. L’appello è stato per un ricordo meno divisivo, che eviti di alimentare spaccature o rievocazioni che non tengano conto del valore condiviso della memoria storica.
Il tentativo di mediazione e la richiesta di una memoria condivisa
Durante il dibattito Massera ha proposto una mediazione, modificando la mozione per intitolare uno spazio pubblico a tutte le vittime della violenza politica, senza menzionare esplicitamente Ramelli. L’emendamento puntava a superare i contrasti per raggiungere un consenso più vasto sul riconoscimento del sacrificio di chi ha perso la vita nel contesto degli scontri ideologici.
Tuttavia, questa proposta è stata respinta. Diversi consiglieri hanno sostenuto che non bastava cambiare solo un punto della mozione, ma fosse necessario riscriverla in modo più attento e condiviso. L’idea emersa è che una memoria comune richieda documenti equilibrati, che presentino i fatti nella loro complessità e che vengano approvati con un ampio accordo tra tutti i gruppi politici.
La situazione a san giuliano milanese e il contesto regionale
Un parallelo si registra anche nel vicino comune di San Giuliano Milanese, dove è stata avanzata una richiesta simile, sempre da parte di Fratelli d’Italia, per intitolare una via a Ramelli. Il consiglio locale avrebbe dovuto discuterne a fine maggio, ma la seduta è stata rinviata.
Qui la differenza sostanziale riguarda la posizione politica dei promotori: in San Giuliano, infatti, Fratelli d’Italia fa parte della maggioranza, mentre a San Donato è all’opposizione. Questo spostamento di prospettive politiche potrebbe influenzare l’esito e la modalità della discussione sul tema. La questione resta aperta, e si prevede un dibattito acceso anche nella prossima riunione del consiglio comunale di San Giuliano Milanese.