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Bimbo in terapia intensiva per inalazione di cloro in piscina a roma, altri quattro bambini con irritazioni

Un bambino di nove anni è stato ricoverato in terapia intensiva a Roma dopo aver inalato cloro in piscina, mentre altri quattro piccoli hanno manifestato irritazioni cutanee e difficoltà respiratorie.

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Un bambino di 9 anni è stato ricoverato in terapia intensiva a Roma per inalazione di cloro in una piscina, mentre altri quattro bambini hanno avuto irritazioni; la piscina è stata chiusa e sono in corso indagini sulle cause. - Unita.tv

Un episodio preoccupante si è verificato ieri mattina, 25 aprile 2025, all’interno di un centro sportivo a roma dove alcuni bambini stavano facendo il bagno in piscina. Uno di loro, un bambino di nove anni, è stato ricoverato in terapia intensiva al policlinico Umberto I a causa di problemi respiratori legati all’inalazione di cloro. Altri quattro piccoli frequentatori del centro, invece, sono stati trasportati in ospedale per irritazioni cutanee e difficoltà nella respirazione.

L’incidente in piscina: i primi segnali e la dinamica dei fatti

La mattina del 25 aprile, poco dopo le 10, un gruppo di bambini era impegnato nel bagno nella piscina del centro sportivo a roma quando uno di loro ha notato un cambiamento nell’acqua, segnalando alla madre che stava diventando gialla. Questo dettaglio ha subito attirato l’attenzione, poiché l’acqua delle piscine deve mantenere un colore cristallino come indice di sicurezza e pulizia. Poco dopo, i bambini hanno iniziato a manifestare sintomi che hanno portato al loro ricovero.

Allarme e possibili cause

In base alle prime informazioni raccolte, l’allarme è stato lanciato dalla mamma del bambino di nove anni che ha avuto poi il peggior quadro clinico. Il cambiamento colore dell’acqua potrebbe essere collegato a una possibile fuoriuscita o miscelazione impropria dei prodotti chimici impiegati per il trattamento dell’acqua, in particolare del cloro, sostanza che ad alte concentrazioni può causare seri problemi a chi la inalasse. Il caso verrà chiarito dalle indagini in corso, mentre i soccorsi si sono mossi rapidamente per evitare complicazioni più gravi.

Condizioni cliniche e ricovero dei bambini coinvolti

Il bambino di nove anni è stato portato d’urgenza in terapia intensiva al policlinico Umberto I di roma, struttura ospedaliera di riferimento della capitale. Attualmente non è in pericolo di vita, ma i medici hanno segnalato il rischio di danni neurologici legati all’inalazione del cloro. L’esposizione a questa sostanza chimica, infatti, può provocare conseguenze anche serie soprattutto in soggetti piccoli e vulnerabili, come i bambini.

Altri quattro bambini, di 5, 7, 7 e 11 anni, sono stati anch’essi trasferiti al policlinico via ambulanze dell’Ares 118 per manifestare irritazioni cutanee e difficoltà respiratorie meno gravi rispetto al più piccolo. Questi ultimi sono stati ricoverati per monitoraggio e cure, ma non hanno richiesto accesso in terapia intensiva. La pronta risposta dei servizi di emergenza ha limitato i rischi maggiori.

Le indagini della polizia e i controlli sulla sicurezza della piscina

Le autorità romane hanno già avviato accertamenti per stabilire le cause precise di quanto accaduto. La procura e la polizia stanno esaminando la gestione della piscina, le modalità di manutenzione e il rispetto delle normative che regolano l’uso delle sostanze chimiche per il trattamento dell’acqua. Il colore giallo dell’acqua sarà oggetto di analisi per identificare eventuali contaminazioni o errori nel dosaggio.

Possibili sanzioni e verifiche

Il centro sportivo rischia sanzioni se emergeranno irregolarità. I controlli riguarderanno anche le apparecchiature deputate al controllo qualità dell’acqua e la formazione del personale addetto alla gestione della piscina. Queste verifiche sono fondamentali per capire se si sia trattato di un incidente tecnico o di una negligenza. Nel frattempo, la piscina è stata chiusa in via precauzionale per le necessarie verifiche.

Normativa e rischi legati all’uso del cloro nelle piscine pubbliche

La sicurezza nelle piscine, specie quelle pubbliche o destinate a minori, passa dal rispetto scrupoloso delle norme relative alle sostanze chimiche usate per mantenere pulita l’acqua. Il cloro, usato comunemente come disinfettante, deve essere dosato con precisione. Un’esposizione eccessiva dell’aria ai vapori di cloro può provocare irritazione delle vie respiratorie, problemi agli occhi e, in casi più gravi, danni neurologici.

Gli impianti devono essere sottoposti a controlli periodici da parte delle autorità sanitarie per assicurare standard di sicurezza. Il rischio di contaminazione cresce se il sistema di ventilazione o il controllo del dosaggio chimico non funzionano correttamente. È essenziale informarsi sul corretto funzionamento di questi impianti per tutelare la salute degli utenti, in particolare bambini e soggetti più deboli.