Benessere dei bambini nei paesi più ricchi in calo netto dopo la pandemia secondo l’Unicef
Il report card 19 dell’Unicef evidenzia un deterioramento del benessere di bambini e adolescenti in 43 paesi, con cali nelle competenze scolastiche, salute mentale e aumento dei tassi di sovrappeso.

Il report UNICEF evidenzia un significativo peggioramento nel benessere di bambini e adolescenti nei paesi sviluppati post-pandemia, con cali nelle competenze scolastiche, problemi di salute mentale e variazioni nei tassi di sovrappeso. - Unita.tv
Il report card 19 dell’Unicef disegna un quadro preoccupante sul benessere di bambini e adolescenti nei paesi più sviluppati dopo la pandemia. Tra cali nelle competenze scolastiche, peggioramenti nella salute mentale e variazioni nei tassi di sovrappeso, sono emerse differenze significative in 43 paesi dell’Ocse e dell’Ue confrontati con i dati del 2018. Il documento evidenzia ritardi e difficoltà crescenti che hanno caratterizzato questi anni complicati per i giovani.
Cali del rendimento scolastico in lettura e matematica: un ritardo medio di mesi
Tra i dati più allarmanti del report c’è il calo nel rendimento scolastico. I bambini e gli adolescenti hanno accumulato ritardi stimati tra sette mesi e un anno nelle competenze di lettura e matematica rispetto agli anni precedenti la pandemia. In concreto, circa 8 milioni di quindicenni — equamente metà della loro fascia d’età — non riescono a comprendere testi di base, compromettendo le basi della loro formazione.
Questa difficoltà emerge in molti paesi, dimostrando che lo shock causato dalle chiusure scolastiche e dai cambiamenti nei metodi di apprendimento ha avuto un impatto duraturo. Lo studio prende in considerazione 43 nazioni, ma non tutti dispongono di dati completi. Tra quelle monitorate con dati comparabili, Italia, Francia e altri paesi europei mostrano un calo che si evidenzia particolarmente nell’apprendimento delle materie fondamentali. È un segnale che scuole e governi dovranno fronteggiare a lungo, recuperando studenti e rafforzando gli strumenti educativi.
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Salute mentale dei giovani: peggioramenti diffusi e un caso isolato di miglioramento
Dal punto di vista della salute mentale, la soddisfazione complessiva dei bambini è diminuita in 14 paesi su 32 con dati disponibili nel report. Questi cali indicano un peggioramento generalizzato della qualità della vita percepita dai più giovani. La pressione del periodo pandemico, l’isolamento sociale e le incertezze economiche sono elementi che hanno inciso profondamente sul loro equilibrio emotivo.
In questo contesto, il Giappone si distingue come unico paese dove è stato registrato un miglioramento della salute mentale e della soddisfazione di vita. Un’exceptione che suscita interesse ma che richiede approfondimenti per capire le specifiche politiche o condizioni che hanno favorito questo risultato. Per gli altri paesi la sfida rimane quella di offrire un sostegno più efficace e immediato ai bambini e agli adolescenti alle prese con difficoltà psicologiche crescenti.
Variazioni nei tassi di sovrappeso: l’italia tra i pochi paesi in controtendenza
Il report analizza anche l’andamento degli indicatori fisici e evidenzia che in 14 paesi su 43 i livelli di sovrappeso tra bambini in età scolare sono aumentati, confermando una tendenza già osservata negli ultimi anni. Questo fenomeno rappresenta una minaccia per la salute futura della popolazione giovane, legata a stili di vita meno attivi e abitudini alimentari alterate dalla pandemia.
Non a caso, l’Italia emerge come uno dei soli due paesi insieme al Portogallo dove il sovrappeso è diminuito in modo significativo durante il periodo pandemico, passando dal 29,6% al 27,3%. Questo cambiamento segnala un’inversione di tendenza che merita attenzione, forse dovuta a mutamenti nei comportamenti quotidiani o a iniziative di salute pubblica. Eppure resta un dato isolato, che conferma come la sfida dell’obesità infantile resti aperta in molti altri stati.
Priorità politiche per il futuro: istruzione, salute e benessere da tutelare
Il direttore dell’Unicef Innocenti, Bo Viktor Nylund, ha sottolineato come già prima della pandemia i bambini — anche nei paesi ricchi — affrontassero difficoltà su diversi fronti senza un adeguato supporto. Ora, con l’aggravarsi della situazione e l’incertezza economica in aumento, diventa urgente mettere al primo posto la tutela dell’istruzione, della salute fisica e mentale dei più giovani.
L’appello ai governi è rivolto a garantire condizioni migliori per la crescita di bambine, bambini e adolescenti, assicurando non solo il loro benessere immediato ma anche la sicurezza delle società in futuro. Questo richiede investimenti concreti, politiche mirate e un impegno diretto, affinché le difficoltà raccolte nel report non si traducano in svantaggi duraturi.