Home Benedetta tobagi al liceo parini di milano: nuova targa per ricordare il padre giornalista ucciso nel 1980

Benedetta tobagi al liceo parini di milano: nuova targa per ricordare il padre giornalista ucciso nel 1980

Il liceo Parini di Milano onora Walter Tobagi con una nuova targa commemorativa, promuovendo la memoria storica e l’importanza del giornalismo critico attraverso il dialogo con gli studenti.

Benedetta_tobagi_al_liceo_pari

Il liceo Parini di Milano ha commemorato Walter Tobagi con una nuova targa, valorizzando la sua vita e il suo impegno giornalistico, mentre sua figlia Benedetta ha invitato gli studenti a sviluppare un approccio critico e consapevole all’informazione. - Unita.tv

La scuola milanese liceo parini ha scelto di rendere omaggio a walter tobagi a 45 anni dalla sua morte con una nuova targa commemorativa. Benedetta tobagi, figlia del giornalista e alunno del liceo, ha condiviso con gli studenti momenti di memoria e riflessione sul lavoro del padre, invitandoli a un approccio critico all’informazione. La cerimonia traccia un ponte tra memoria storica e attualità, sottolineando l’importanza della verità e del coraggio civile.

Un ricordo che va oltre l’episodio tragico

La nuova targa installata nelle aule del liceo parini vuole andare al di là del solo ricordo della morte di walter tobagi, vittima di un omicidio politico nel 1980. Benedetta tobagi ha spiegato agli studenti che la decisione di sostituire la vecchia targa nasce dalla volontà di valorizzare la vita e l’impegno del padre, più che la sua fine tragica. Non si parla solo del gesto violento, ma del lavoro e della dedizione che walter mise nel suo mestiere giornalistico e nel difendere i valori della libertà e della repubblica.

Walter tobagi, diplomatosi proprio al parini, iniziò la sua carriera da cronista in quegli stessi luoghi. Il suo percorso ha segnato la storia del giornalismo italiano per il rigore e la passione con cui affrontava i fatti, a maggior ragione in un periodo segnato da violenze e tensioni politiche come la fine degli anni ’70. Benedetta ha sottolineato che la targa vuole essere un antidoto al cinismo, un modo per dire ai giovani che le azioni di ciascuno lasciano una traccia indelebile.

Correggere un dettaglio storico per la memoria corretta

Uno degli aspetti che hanno portato alla revisione della vecchia targa riguarda la precisazione storica sul gruppo responsabile dell’uccisione di walter tobagi. La precedente dedica attribuiva il fatto alle brigate rosse, mentre in realtà l’attentato fu compiuto da una formazione più ridotta, la brigata XXVIII marzo. Benedetta ha voluto riportare questa specifica perché spesso sono proprio questi dettagli a spiegare meglio il contesto in cui si sono svolti gli eventi.

Lungo quegli anni di violenza politica in italia, denominati “anni di piombo”, la distinzione tra i gruppi armati contribuisce a capire la complessità della situazione e la natura dei pericoli che giornalisti come tobagi dovevano affrontare. La puntualizzazione non vuole minimizzare il dramma ma fornire un inquadramento più preciso nella memoria collettiva. Inoltre, evidenziare la vita e il lavoro, anziché solo la morte, aiuta a rinnovare l’attenzione su quanto significhi l’impegno civile contro l’intimidazione e la censura.

Il dialogo con gli studenti: domande e riflessioni sul presente

Durante l’incontro con i ragazzi del liceo parini, benedetta tobagi si è mostrata sorpresa dall’intensità delle loro domande. Molte vertevano sul presente, sul senso dell’informazione oggi e su come orientarsi in un mondo ricco di dati ma spesso confuso. Questo interesse riflette la crescente consapevolezza dei giovani nell’affrontare temi complessi e critici come la verità e la libertà di stampa.

Il confronto si è trasformato in un momento educativo importante, con la figlia del giornalista che ha sottolineato il legame necessario tra memoria e storia. Raccontare il padre nel suo tempo, spiegare il contesto sociale e politico è stato il modo migliore per fornire agli studenti chiavi di lettura utili non solo sul passato, ma anche sulle sfide attuali. E così la figura di walter tobagi diventa un esempio vivido per chi oggi prova a capire cosa significa fare informazione libera e responsabile.

L’eredità professionale di walter tobagi e il metodo del giornalista

Benedetta ha raccontato ai ragazzi il metodo di lavoro del padre, che univa determinazione e attenzione alla documentazione. Walter, oltre a essere un cronista, aveva una formazione da storico e per questo affrontava ogni storia con approfondimento e curiosità. L’abitudine a lavorare su fonti ampie e affidabili era centrale nel suo mestiere e rappresenta un insegnamento attuale, soprattutto in tempi in cui orientarsi nella sovrabbondanza di informazioni è diventato difficile per tutti.

Questa abitudine a verificare i dati, a mettere a confronto le fonti prima di scrivere era la sua cifra professionale. Benedetta ha invitato i giovani a riprendere questo approccio rigoroso, affrontando la confusione iniziale come parte naturale di un percorso per costruire un’opinione informata e critica. Raccontare questo metodo aiuta a combattere il disorientamento e a offrire strumenti per non cadere nella trappola della superficialità o della manipolazione.

Affrontare la confusione informativa e trovare la propria strada

Oggi, come allora, la sensazione di smarrimento di fronte alla quantità di informazioni può spaventare. Benedetta ha ribadito che è normale sentirsi confusi all’inizio, ma proprio in quel passaggio si gettano le basi per sviluppare un vero senso critico. Saper riconoscere l’orientamento e le intenzioni dietro una notizia restituisce libertà e aiuto per difendersi dalla disinformazione.

Ha spiegato che molti giovani e adulti tendono a rifugiarsi nella distrazione o nell’indifferenza perché il peso emotivo è troppo alto. Comprendere e superare questa fase richiede pazienza, come sciogliere un nodo aggrovigliato. Con il tempo e l’impegno diventa più semplice orientarsi e capire quali contenuti guardare con fiducia e quali no. Questo è alla base di un fare informazione consapevole e responsabile che walter tobagi incarnava.

Il messaggio finale ai giovani lettori

Benedetta ha voluto lasciare un incoraggiamento agli studenti e a tutti i giovani. Tra le difficoltà quotidiane dell’informarsi, esistono ancora canali, podcast e fonti di qualità disponibili. I ragazzi spesso conoscono più lingue, hanno quindi strumenti in più per accedere a contenuti diversi. La sfida è accogliere con curiosità anche quel momento iniziale in cui sembra di non capire nulla.

Questo entusiasmo nell’esplorare è ciò che permette di scoprire punti di vista nuovi e di costruire una credibilità personale e collettiva. Sullo sfondo di questa riflessione c’è la figura di walter tobagi, simbolo di un giornalismo che non aveva paura di scavare a fondo, di raccontare la realtà per quello che era, pagina dopo pagina, senza mai rinunciare alla chiarezza e al coraggio.