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Batmass, la rete europea che trasforma le Batterie esauste in risorsa per un futuro sostenibile

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Scopri come il progetto Batmass sta rivoluzionando il riciclo delle Batterie esauste in Italia, Francia e Spagna, creando un ecosistema digitale e industriale innovativo.


La transizione ecologica non è solo una questione di energia pulita. Dietro l’idea di un mondo più sostenibile c’è una realtà meno visibile ma altrettanto importante: la dipendenza crescente da materiali critici come Litio, Cobalto e terre rare. Questi elementi sono fondamentali per costruire Batterie che alimentano tutto, dalle auto elettriche agli smartphone.

Ma c’è un problema: a differenza del petrolio che si consuma bruciandolo, il Litio e gli altri metalli restano lì, accumulandosi sotto forma di Batterie esauste difficili da smaltire e potenzialmente tossiche. Serve quindi una strategia nuova per gestire questo “peso” materiale.


Batmass, una sfida industriale e digitale al servizio dell’ambiente

Nato nel 2023, Batmass è un progetto europeo che coinvolge undici regioni e quindici partner tra Italia, Francia e Spagna. L’obiettivo? Creare entro il 2026 una filiera integrata per raccogliere, riciclare e riutilizzare le Batterie esaurite.

Cinque partner italiani sono protagonisti dell’iniziativa:
Consorzio Erp Italia
Politecnico Di Milano
Università Di Pavia
Afil Lombardia
Nanofaber S.R.L.

Non si tratta di costruire un unico mega impianto centrale. Batmass punta invece a una rete diffusa composta da quattro “dimostratori tecnologici” distribuiti in territori diversi.


Quattro pilastri tecnologici per chiudere il cerchio delle Batterie

In Lombardia si sperimenta la logistica inversa intelligente: raccogliere le Batterie esauste in modo efficiente grazie a sistemi digitali avanzati.

In Francia e Spagna si lavora sulla “second life”, cioè sul riutilizzo delle Batterie dismesse come accumulatori per utenze decentralizzate — ad esempio impianti domestici o piccoli sistemi energetici locali.

Il terzo pilota è gestito da Orano Mining ed è dedicato al recupero della cosiddetta “black mass”, cioè i residui ad alta concentrazione di metalli preziosi estratti dalle Batterie usate.

Infine, in Alvernia-Rodano-Alpi si esplora la produzione di nuove Batterie partendo esclusivamente da materiali riciclati.


Standardizzare i dati per non perdere mai traccia delle Batterie

Un aspetto cruciale del progetto riguarda la gestione dei dati lungo tutto il ciclo vitale delle Batterie. Cristian Gullino, responsabile ricerca e innovazione di Erp Italia Servizi spiega: «Ci siamo chiesti come raccogliere dati precisi sulla composizione delle Batterie ed elevare gli standard di sicurezza».

La risposta è stata sviluppare database standardizzati capaci di organizzare tutte le informazioni dalla produzione al riciclo finale. Questo sistema digitale permette non solo tracciabilità ma anche trasparenza tra tutti gli attori coinvolti nella filiera.

Lo strumento chiave è il Digital Battery Passport: un’identità digitale unica che segue ogni batteria passo dopo passo.


Un ecosistema interregionale fatto per collaborare

Grazie a questa infrastruttura digitale condivisa diventa possibile monitorare ogni fase del ciclo vitale della batteria — dall’estrazione dei minerali fino al recupero finale — garantendo sicurezza ed efficienza.

Gullino sottolinea l’importanza della collaborazione tra competenze scientifiche, industriali e tecnologiche distribuite su più regioni europee. L’obiettivo finale è trasformare queste esperienze in processi industrializzati concreti.


Batterie esauste come iperoggetti: una sfida globale da segmentare

Dietro alle tonnellate di accumulatori usati c’è qualcosa che sfugge alla nostra percezione diretta ma agisce comunque sul pianeta: Timothy Morton li definisce “iperoggetti”. Sono entità diffuse nel tempo e nello spazio che influenzano condizioni ambientali globali senza essere localizzabili facilmente.

Le Batterie esauste rientrano perfettamente in questa categoria perché rappresentano un problema materiale enorme ma disperso geograficamente.

Batmass prova a “addomesticare” questo iperoggetto segmentandolo in parti gestibili attraverso tecnologie digitali e reti industriali integrate. Non elimina il problema ma lo rende operabile su scala umana.


Il futuro delle materie prime passa dal riciclo intelligente

Il messaggio finale è chiaro: nulla scompare davvero nel ciclo delle materie prime legate alle tecnologie verdi; tutto si trasforma. Progetti come Batmass mostrano concretamente come sia possibile ripensare i rifiuti tecnologici non come scarti inutilizzabili ma come risorse preziose da valorizzare con intelligenza digitale e collaborazione europea.

Questa rivoluzione silenziosa potrebbe diventare uno degli snodi fondamentali della transizione ecologica nei prossimi anni — perché sostenibilità significa anche saper chiudere i cicli produttivi senza sprechi né danni ambientali irreversibili.

© riproduzione riservata

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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