“Viaggi di nozze”, la commedia italiana del 1995, spegne trent’anni senza perdere il suo fascino e la sua capacità di far ridere. Carlo Verdone e Claudia Gerini, protagonisti del film, ripercorrono la nascita e il successo di una pellicola che ha lasciato il segno, tra battute memorabili e scene improvvisate che hanno conquistato il pubblico. Campione d’incassi di quell’anno, il film continua a divertire e a raccontare un’epoca che oggi sembra lontana, ma ancora ben riconoscibile nel cinema italiano.
Quando “Viaggi di nozze” cambiò la comicità italiana
Appena uscito nel 1995, “Viaggi di nozze” conquistò subito il pubblico grazie ai suoi personaggi, alle situazioni e a un linguaggio diventato subito familiare. La frase “lo famo strano” è passata alla storia, entrando nel parlato quotidiano e diventando un simbolo della comicità di quegli anni. Le scene con Ivano e Jessica sono diventate persino un modello: molte coppie hanno scelto di imitare i loro abiti per il giorno del matrimonio, come racconta Claudia Gerini, che conserva ancora le foto di questi fan.
Il film batté al botteghino titoli del calibro di “Vacanze di Natale ’95” e “Pocahontas”, incassando più di 24 miliardi di lire. Dietro la produzione c’era C.G.G. Tiger di Vittorio Cecchi Gori, mentre la sceneggiatura fu firmata da Verdone insieme a Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi, nomi storici della comicità italiana. Il film tornò a un tipo di comicità a episodi, già sperimentata da Verdone, ma questa volta con una nuova forma, intrecciando le storie dei tre personaggi intorno al tema del viaggio di nozze.
Verdone e Gerini: un’intesa nata sul set
Carlo Verdone racconta che l’idea per “Viaggi di nozze” gli venne durante una passeggiata al Gianicolo. Voleva unire tre personaggi già conosciuti dal pubblico in un unico racconto, quello del viaggio di nozze. Claudia Gerini era nel mirino di Verdone già dal 1993, quando la vide a un provino per un altro film. Vide subito in lei la giusta dose di ironia e talento per il ruolo di Jessica.
Nonostante le critiche per la differenza d’età – lei aveva 24 anni, lui era più maturo – la sintonia tra i due fu decisiva. Molte scene, come quella in piscina dove Ivano e Jessica scherzano sui nomi dei figli o la famosa carezza con il piede, furono in parte improvvisate. Gerini racconta che lavorare con Verdone significava affrontare una sfida: lui ti mette alla prova con il suo modo di recitare, sempre a un passo dal far scattare la risata.
Trenta anni dopo: come è cambiato il mondo di “Viaggi di nozze”
Trent’anni sono passati, e con loro sono cambiate molte cose, anche nella società e nei costumi. Oggi, spiega Verdone, un film come questo sarebbe più difficile da fare. I personaggi sarebbero diversi, forse più volgari, con tatuaggi, smartphone sempre in mano e gesti legati ai social media. I viaggi di nozze non sarebbero più quelli di un tempo, ma probabilmente a Ibiza o Formentera.
Nonostante tutto, il film conserva il suo valore. Il tipo di umorismo e la spontaneità di Verdone e Gerini hanno conquistato un pubblico che ancora oggi apprezza la leggerezza e i personaggi di quegli anni. La nostalgia per quella stagione cinematografica emerge anche dai ricordi degli attori, che parlano con affetto delle riprese e dei momenti più divertenti sul set.
Le celebrazioni alla 17ª edizione del festival Marateale, dove Verdone e Gerini sono stati premiati, hanno riportato in primo piano questa storia, avvicinando il pubblico a uno dei film più amati della recente storia del cinema italiano.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Elisa Romano