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Presidio a Potenza per denunciare le condizioni della casa circondariale: appuntamento il 30 luglio

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Protesta a Potenza per le condizioni del carcere il 30 luglio. - Unita.tv
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La Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà organizza una manifestazione a Potenza per evidenziare i problemi nelle carceri italiane. Il presidio, previsto per il 30 luglio davanti alla casa circondariale del capoluogo lucano, vuole attirare l’attenzione sulle criticità della vita dietro le sbarre. La mobilitazione nasce da un appello congiunto della Garante provinciale, Carmen D’Anzi, e della Garante regionale Tiziana Silletti, che puntano a coinvolgere l’opinione pubblica e le istituzioni con richieste precise.

Le ragioni alla base del presidio: sovraffollamento e mancanza di personale nelle carceri lucane

Il presidio di Potenza si concentra sulle difficili condizioni detentive, segnalate più volte dalle rappresentanti dei diritti delle persone private della libertà. Il carcere del capoluogo della Basilicata affronta problemi strutturali come il sovraffollamento che aggravano la qualità della vita quotidiana dei detenuti. Questa situazione incide pesantemente anche sulla sicurezza e sull’efficacia delle attività di riabilitazione.

Le garanzie minime, come assistenza medica, supporto psicologico ed educativo, restano carenti a causa della scarsità di personale. La mancanza di agenti di polizia penitenziaria comporta difficoltà nel mantenimento dell’ordine e nella gestione dei detenuti. Allo stesso tempo, l’insufficienza di medici, psicologi e educatori limita i percorsi di reinserimento sociale, elemento cruciale per ridurre la recidiva.

Il problema interessa non solo il carcere di Potenza, ma l’intero sistema penitenziario nazionale. I dati recenti segnalano numerosi casi di suicidi tra i detenuti legati agli effetti dello stress carcerario e all’assenza di supporti adeguati. La drammatica situazione ha recentemente suscitato le parole del Presidente della Repubblica, che ha richiamato l’attenzione sul tema con una dichiarazione netta, sottolineando l’urgenza di interventi concreti.

I protagonisti della mobilitazione: garanti dei diritti puntano al coinvolgimento della politica e della società

Tra i protagonisti della mobilitazione figurano Carmen D’Anzi, Garante della Provincia di Potenza per i detenuti, e Tiziana Silletti, Garante regionale per le vittime di reato e le persone sottoposte a misure restrittive. Entrambe hanno lanciato un appello per sensibilizzare il pubblico e spingere gli esponenti istituzionali a prendere misure efficaci.

Il presidio vuole incidere sul dibattito politico nazionale e locale, rivolgendosi non solo al Governo centrale ma anche a tutti i rappresentanti eletti. Le soluzioni richieste riguardano l’aumento del personale, il miglioramento delle condizioni detentive, la prevenzione dei suicidi e la promozione di programmi di assistenza psicologica e sociale. La speranza è di generare un’azione rapida, in grado di superare il dibattito sterile e tradursi in interventi tangibili.

La presenza fisica davanti alla casa circondariale di Potenza sarà un momento simbolico per ricordare la necessità di un cambiamento reale. L’appello delle due Garanti si inserisce nel contesto più ampio delle campagne nazionali dedicate alle persone private della libertà, che incontrano spesso scarsa attenzione da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni.

Il contesto nazionale e l’impegno delle conferenze dei garanti territoriali sulle condizione carcerarie

La Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà coordina numerose iniziative sul territorio nazionale per migliorare la vita nelle carceri italiane. Questi organismi hanno il compito di monitorare le strutture penitenziarie e di tutelare i diritti delle persone detenute, lavorando a stretto contatto con le istituzioni e le realtà civili.

L’iniziativa di Potenza si iscrive in un impegno più ampio, che mira a richiamare l’attenzione sulle emergenze che ancora persistono nel sistema penitenziario. La situazione di sovraffollamento, la cronica carenza di personale e le condizioni psicofisiche dei detenuti sono temi che si ripropongono con frequenza in tutta Italia.

Le denunce periodiche dai garanti dimostrano come la situazione, nonostante le promesse, fatichi a migliorare. Le manifestazioni e i presidi vogliono mantenere alta la pressione sugli schieramenti politici, affinché si adottino politiche mirate a ridurre gli effetti negativi del carcere sulla persona umana.

La scelta di Potenza come luogo della manifestazione ha valore anche simbolico, viste le difficoltà presenti negli istituti penitenziari meridionali. Dalla lotta contro lo stigma sociale dei detenuti ai servizi elementari che spesso latitano, le realtà locali parlano di un’emergenza da affrontare con risposte precise.

La mobilitazione prevista il 30 luglio rappresenta così un passaggio cruciale nel confronto tra istituzioni, società civile e organizzazioni impegnate nel campo dei diritti umani nelle carceri. Il presidio si prepara a un appello forte, che spera di coinvolgere cittadini e media per sollecitare cambiamenti immediati.

Ultimo aggiornamento il 28 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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