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Museo a cielo aperto e capitale europea della cultura: Matera e la sfida del nuovo ciclo 2033 raccontate nel rapporto Federculture 2025

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Matera tra museo a cielo aperto e sfida per la capitale europea della cultura 2033 - Unita.tv
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Matera continua a rappresentare un punto di riferimento decisivo per le capitali europee della cultura. Nel rapporto Federculture 2025, pubblicato da Gangemi Editore e presentato a Milano, si analizza l’impatto di Matera 2019 da diversi punti di vista, tracciando collegamenti con le strategie future e con i cambiamenti in corso a livello europeo. Il documento mette in luce esperienze e risultati concreti, ponendo al centro sia il ruolo politico e sociale della città sia la dimensione comunitaria che ha accompagnato quell’evento.

Il ruolo centrale di Matera 2019 nel panorama europeo della cultura

Nel lavoro curato da Salvatore Adduce, ex sindaco di Matera e presidente della fondazione Matera Basilicata 2019, e da Serafino Paternoster, coordinatore dell’ufficio stampa di Matera 2019 e fondatore di ecocnews.com, si parte dalla natura stessa di Matera come capitale europea della cultura per impostare una riflessione più ampia. La loro analisi, frutto di esperienza diretta, racconta Matera 2019 come un passaggio chiave, capace di segnare un confine tra un prima e un dopo all’interno del “format” capitale europea della cultura.

Matera ha fatto emergere nuove modalità di comunicazione, che hanno superato i consueti schemi istituzionali per coinvolgere le persone con un racconto partecipato. La città, infatti, ha modificato la percezione del turismo, puntando meno su flussi di visitatori mordi e fuggi e più su un rapporto profondo con il patrimonio culturale e i cittadini stessi. Questa trasformazione ha portato all’affermazione di una nuova idea di comunità culturale, che si è tradotta anche in modi innovativi di organizzazione degli eventi e in strategie partecipative efficaci.

Il rapporto prende in considerazione come queste trasformazioni abbiano ispirato altre capitali europee e città italiane che si sono candidate alla nuova competizione per il titolo di capitale italiana della cultura, contestualmente nata dall’impulso generato da Matera. L’esperienza vissuta da Matera ha offerto modelli applicabili e spunti concreti per progettare eventi culturali capaci di generare impatti duraturi nel tessuto sociale e urbano.

Riflessioni Politiche e sociali sull’eredità di Matera

Oltre alla dimensione culturale e di marketing territoriale, il rapporto dedica attenzione alla dimensione politica incisiva di Matera 2019. Secondo gli autori, quell’evento ha rappresentato “un viaggio straordinario” per l’intera comunità, riuscendo a incidere sulle dinamiche interne della città e della regione Basilicata. La molteplicità di attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini, ha determinato un laboratorio sul campo nel quale sono emerse nuove forme di collaborazione e partecipazione.

Questa esperienza ha messo a fuoco alcuni aspetti critici e punti di forza da mantenere, ma anche la necessità di un quadro normativo chiaro e funzionale, soprattutto alla luce delle riforme in corso proprio nella Commissione Europea. Sono in discussione regole nuove per la gestione futura delle capitali europee della cultura che, secondo il rapporto, dovranno tenere conto delle lezioni di Matera, con l’obiettivo di favorire un equilibrio fra impatto locale e respiro europeo.

I due autori suggeriscono quindi di porre al centro i progetti che riescono a coinvolgere attivamente la popolazione, creando comunità di interesse e senso di appartenenza. L’eredità di Matera rimane una sfida aperta per la politica culturale, soprattutto nel definire strumenti e procedure che valorizzino quell’esperienza senza snaturarla.

Le prospettive per le candidature alla capitale europea della cultura 2033

Guardando al futuro, il rapporto anticipa alcuni scenari in vista del nuovo ciclo delle capitali europee della cultura con scadenza 2033. Il Ministero della Cultura Italiano sta preparando il bando, atteso per il 2027, che aprirà le porte ufficiali a quella che promette una gara accesa fra le città italiane. Già alcune città si sono mosse in anticipo, come Torino, Siracusa, Viterbo e Norcia, che hanno cominciato a definire strategie e progetti per candidarsi.

Matera continua ad essere un punto di riferimento cruciale per queste città, sia per l’esperienza da cui attingere, sia per le aspettative generate. Il rapporto mette in luce l’importanza di ripensare l’organizzazione e la governance degli eventi in rapporto alle nuove regole proposte a livello europeo, suggerendo di ispirarsi ai risultati ottenuti da Matera nella dimensione partecipativa e di coinvolgimento.

Le nuove candidature dovranno fare i conti con un contesto europeo che richiede risposte più strutturate, capaci di promuovere coesione territoriale e sostenibilità, mantenendo però quella capacità di creare legami forti con le comunità locali, dimostrata proprio da Matera. Il percorso verso il 2033 si presenta come un momento cruciale per una nuova generazione di città che vogliono incidere culturalmente anche al di là del proprio confine geografico.

Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2025 da Andrea Ricci

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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