Le imprese artigiane nelle zone montane della Basilicata non sono solo numerose, ma rappresentano una vera spina dorsale per l’economia locale. Nel 2023, queste attività coprono il 18,2% del totale delle aziende presenti in montagna, giocando un ruolo fondamentale nel sostenere il lavoro e mantenere vive le comunità. Nonostante le difficoltà di infrastrutture carenti e lo spopolamento, l’artigianato resta un baluardo prezioso per la montagna lucana.
L’artigianato che dà ossigeno all’economia di montagna
Nelle piccole realtà montane della Basilicata, le imprese artigiane sono quasi una su cinque di quelle attive. Un numero che pesa non solo per quantità, ma soprattutto per il lavoro che creano e per il legame con le tradizioni del territorio.
Non è un percorso facile. Le infrastrutture spesso lasciano a desiderare, rendendo difficile muoversi e raggiungere i mercati. A questo si sommano i rischi legati al clima, che mettono in crisi produzioni delicate in un contesto già fragile. Però, l’artigianato resta una forza capace di tenere in piedi un tessuto economico vario e vitale.
Spopolamento: la montagna che si svuota
Il calo della popolazione nelle zone montane della Basilicata è netto. Solo nel 2023 i residenti sono diminuiti di 1.650 persone, pari a un -5,1%. È più del doppio della media nazionale e rappresenta quasi un terzo di tutto il calo abitativo delle montagne italiane.
Questo esodo mette a rischio servizi e attività produttive. I giovani partono in cerca di lavoro in città o altrove, lasciando dietro di sé un territorio sempre più vuoto e con meno possibilità di crescita per le imprese. Però, qualche segnale positivo arriva dal turismo, che può diventare una risorsa su cui puntare con progetti mirati.
Rilanciare la montagna con investimenti mirati
Confartigianato insiste: serve sostegno concreto alle piccole imprese di montagna per aiutarle a restare competitive. Rosa Gentile, dirigente dell’associazione a livello nazionale e regionale, sottolinea l’importanza di interventi pubblici e privati che facilitino l’accesso a risorse e puntino sulla sostenibilità.
Al centro di questi sforzi c’è il progetto “Montagna Futura”. L’idea è un modello di sviluppo che unisca tradizione e innovazione, per favorire il ritorno della gente e la cura del territorio. L’obiettivo è creare un ambiente dove le attività rurali, le botteghe storiche e nuove imprese possano trovare terreno fertile. Per farlo, si lavora a stretto contatto con amministrazioni e operatori per costruire condizioni migliori per crescere.
Il turismo può spezzare la spirale negativa
Il turismo è visto come una leva importante per fermare la fuga di persone dalle montagne. Attirare visitatori in cerca di natura, cultura e tradizioni dà nuova linfa all’economia locale. Le imprese artigiane sono parte di questo patrimonio, offrendo prodotti unici, legati al territorio.
Non è la soluzione a tutti i problemi demografici, ma il turismo porta investimenti in infrastrutture e servizi. Così apre nuove strade per il commercio e il lavoro sul posto. Alcuni comuni lucani puntano a valorizzare i loro prodotti e i paesaggi per farsi conoscere e diventare più attrattivi.
Così, imprese, cittadini e istituzioni cercano una strada per far crescere l’economia senza perdere il patrimonio naturale e umano delle montagne lucane.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Luca Moretti