Il 2025 vede il vino italiano mantenere una produzione stabile intorno ai 45 milioni di ettolitri, grazie a una stagione climatica quasi ideale per la coltivazione delle viti e una qualità delle uve soddisfacente. Anche in Basilicata si conferma un’annata positiva, con raccolti che superano la media degli ultimi cinque anni. Le stime di Coldiretti, diffuse all’avvio della vendemmia, descrivono un quadro complessivamente sereno, nonostante qualche difficoltà locale causata da gelate e incendi.
Condizioni climatiche favorevoli per la produzione vitivinicola in Basilicata
Le condizioni termiche e igrometriche durante i mesi chiave della crescita delle viti hanno offerto un ambiente sano per la coltivazione in buona parte della regione. Tra maggio e giugno, le temperature moderate e l’umidità controllata hanno favorito un vigore vegetativo soddisfacente, consentendo una fioritura e un allegagione regolari. Questi fattori hanno limitato la diffusione di malattie fungine come peronospora e oidio, rendendo la gestione della salute delle piante meno impegnativa rispetto ad annate precedenti.
Nonostante ciò, in alcune zone della Basilicata si sono registrate gelate tardive durante la primavera. Questi episodi hanno danneggiato il germogliamento e ridotto il numero di infiorescenze, con conseguente diminuzione del raccolto in quei territori limitati. Tuttavia, la maggior parte degli areali viticoli ha potuto contare su temperature equilibrate e piovosità adatta per sostenere la produzione sia di uve bianche che nere, lasciando prevedere un potenziale produttivo soddisfacente.
Impatto del caldo estivo sulla qualità e quantità dell’uva
Il caldo intenso tra fine giugno e luglio ha rappresentato una prova per molte viti lucane. Pur creando momenti di stress idrico, le piante sono riuscite a mantenere un livello di salute adeguato per conservare il potenziale produttivo. Coldiretti Basilicata sottolinea che la sanità delle uve rappresenta il primo fattore di qualità, e sotto questo aspetto l’annata sembra promettere bene.
La raccolta dovrebbe mantenersi entro i tempi tradizionali, senza anticipi particolari come quelli registrati negli ultimi anni. Per i vitigni pregiati come l’Aglianico del Vulture la vendemmia è prevista tra metà ottobre e metà dicembre, dunque ancora in fase di sviluppo. Le attuali previsioni indicano una buona combinazione di quantità e qualità, anche se rimane ancora margine per variabili stagionali che potranno modificare il giudizio definitivo sull’annata.
Sofferenze causate dagli incendi nelle zone di produzione viticola
Il 2025 ha visto incendi colpire alcune vigne della Basilicata, replicando un problema ricorrente nelle aree con coltivazioni all’aperto. Le fiamme hanno provocato danni significativi ad alcune aziende agricole, mettendo a rischio parte del raccolto e le strutture di supporto alla produzione. Coldiretti ha espresso vicinanza ai produttori colpiti da queste emergenze.
L’azione congiunta delle squadre antincendio, dei consorzi di bonifica, degli operatori della Protezione civile e dei volontari si è rivelata fondamentale per fermare la propagazione del fuoco e limitare i danni. Subito dopo gli eventi, molte realtà produttive si sono attivate per valutare il livello dei danni e pianificare interventi di recupero. Questi episodi mettono in luce le fragilità ambientali legate anche all’attività umana e richiedono attenzione costante per tutelare la viticoltura lucana.
Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Davide Galli