La Giunta della Basilicata ha ribadito il proprio impegno a mantenere un ruolo concreto nel percorso normativo che riguarda il nucleare sostenibile. Questo tema ha preso centralità dopo il recente parere positivo espresso, a maggioranza, dai presidenti delle Regioni nella sede della Conferenza Unificata, organismo che riunisce Governo, Regioni e autonomie locali. Il dibattito si concentra ora sulle modalità con cui saranno definiti i decreti attuativi, con particolare attenzione a un’intesa preventiva tra Stato e Regioni. Il presidente Vito Bardi e l’assessore alla Sanità Cosimo Latronico hanno voluto sottolineare la necessità di coinvolgere effettivamente i territori e garantire trasparenza nelle fasi decisive del processo.
Il ruolo dei presidenti di regione nella fase consultiva della legge delega
Nella recente Conferenza Unificata, i presidenti delle Regioni hanno espresso il loro parere sul disegno di legge delega riguardante il nucleare sostenibile. Un elemento chiave è che tale decisione spetta esclusivamente a loro, in quanto rappresentanti legittimati delle istituzioni regionali all’interno della Conferenza. Questa distinzione diventa importante perché esclude, in questa prima fase consultiva, l’intervento diretto dei Consigli regionali, che restano comunque fondamentali ma non formalmente coinvolti nel passaggio di approvazione del testo delega.
La Regione Basilicata, tramite i suoi rappresentanti, ha voluto precisare questa differenziazione per evitare confusione sul processo istituzionale in corso. La scelta del parere positivo condiviso a maggioranza non implica ancora un percorso definito, bensì apre alla necessità di ulteriori discussioni sulle modalità attuative e sull’estensione del coinvolgimento istituzionale. La precisazione serve anche a mettere in luce il lavoro che resta da fare per assicurare il reale rapporto tra Stato e territori nella fase successiva.
Basilicata chiede certezze normativi in un quadro chiaro e sostenibile
L’assessore regionale alla Sanità Cosimo Latronico, delegato dal presidente Bardi, ha espresso alcune richieste cruciali della Regione Basilicata all’interno del dibattito sulla legge delega. La prima riguarda la necessità di un quadro normativo che sia chiaro e moderno, capace di sostenerne tutte le fasi: dalla sperimentazione alla gestione finale dei rifiuti nucleari. Si punta alla semplificazione delle procedure autorizzative, un elemento considerato indispensabile per favorire la ricerca e la formazione tecnico-scientifica in questo campo.
La Basilicata sottolinea inoltre il bisogno di una governance efficace del ciclo nucleare, che contempli tutte le fasi, garantendo sicurezza e trasparenza. L’attenzione cade sulle modalità concrete con cui saranno definiti i decreti attuativi, che devono passare attraverso forme di intesa preventivamente concordate con le Regioni. Questo aspetto serve a garantire la partecipazione effettiva delle comunità territoriali nelle decisioni strategiche. Non si tratta, quindi, di un semplice passaggio burocratico ma di un momento in cui la Regione intende far valere la propria voce con strumenti formali.
L’impegno del governo lucano per la trasparenza e la tutela del territorio
Nella nota diffusa dalla Giunta lucana si evidenzia un rapporto dialogico con il Governo, in particolare con il ministro Pichetto Fratin che ha mostrato apertura nei confronti delle richieste regionali. Il governo nazionale ha definito la legge delega come un passo che va verso un’Italia più sicura e pulita, in linea con i target europei di decarbonizzazione fissati per il 2050. Questi aspetti assumono importanza poiché collocano il nucleare sostenibile in un contesto più ampio di transizione energetica e sviluppo ambientale.
Il presidente Bardi e l’assessore Latronico hanno ribadito che la Regione Basilicata non intende accettare compromessi che possano mettere a rischio la sicurezza sanitaria, la tutela del territorio e il benessere delle comunità. L’impegno espresso è finalizzato a sorvegliare l’iter legislativo affinché rispetti parametri di trasparenza e affidabilità, evitando decisioni calate dall’alto senza un consenso reale dei territori interessati. La posizione lucana appare dunque prudente ma ferma nel voler gestire ogni fase con responsabilità e attenzione, mirando a un coinvolgimento concreto e sostenuto.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Rosanna Ricci