La Basilicata guida l’Italia per adesione al codice identificativo nazionale nelle strutture ricettive al 2025

Basilicata prima in Italia per adesione al codice identificativo nelle strutture ricettive. - Unita.tv

Matteo Bernardi

27 Agosto 2025

La Basilicata ha raggiunto un primato nazionale nell’adozione del Codice Identificativo Nazionale , il sistema obbligatorio attivato nel 2025 per regolamentare tutte le strutture ricettive italiane. Oltre il 97% delle imprese regionali si è già adeguato alla nuova normativa, confermando un profondo cambiamento nella composizione e nella gestione dell’offerta turistica locale. Le dinamiche emerse mostrano tuttavia anche alcune criticità legate alla crescita delle strutture extralberghiere e delle locazioni turistiche, che vanno oltre il modello alberghiero tradizionale.

La distribuzione del codice identificativo nazionale in Basilicata a fine agosto 2025

Al 26 agosto 2025, le strutture turistiche registrate in Basilicata con il Codice Identificativo Nazionale erano 3.225 su un totale di 3.324 ricettive autorizzate. Matera detiene il maggior numero di strutture con 1.894 Cin assegnati, mentre Potenza presenta 1.331 codici. Il dato tocca così il 97% delle strutture ufficialmente censite nella regione, un risultato portato alla luce dal presidente di Federalberghi Confcommercio Potenza, Michele Tropiano, sulla base delle statistiche rilasciate dal Ministero del Turismo.

La diffusione di questi codici è il frutto di una collaborazione che ha coinvolto l’Apt, i gestori delle varie strutture, le associazioni di categoria e la sinergia tra i livelli ministeriali e regionali. La Basilicata si conferma così la prima regione italiana per la percentuale di adeguamento al Cin, confermando la posizione già assunta nel 2024.

La prevalenza di strutture extralberghiere e le nuove frontiere dell’offerta turistica

Meno di un quarto delle strutture dotate di Cin sono alberghi tradizionali. La maggior parte è costituita da strutture ricettive extralberghiere, locazioni turistiche e bed & breakfast non professionali. Questo fenomeno riflette una tendenza che caratterizza l’intero turismo italiano, con una significativa crescita di forme di ospitalità più flessibili e spesso gestite in modo meno strutturato rispetto alle strutture alberghiere consolidate.

La crescente presenza di queste formule alternative ha modificato il volto del turismo regionale, spostandone il baricentro. Secondo Federalberghi, questa trasformazione rappresenta un passaggio dalla produzione di valore economico e qualitativo a una semplice rendita legata all’affitto breve e modelli fuori dai tradizionali circuiti di investimento alberghiero.

Questa dinamica crea un impatto profondo nel settore. Le strutture tradizionali devono sostenere costi elevati legati a gestioni, personale, manutenzione e tasse, mentre gli affitti brevi operano spesso con un regime fiscale più leggero, applicando la cedolare secca e bassi costi operativi.

Le tensioni emerse nel settore e le richieste di regolamentazione specifica per le locazioni turistiche

L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale ha permesso di far emergere un’offerta ricettiva che fino a questo momento era rimasta in gran parte nascosta o non ufficialmente registrata. Questo ha garantito maggiore trasparenza e tracciabilità ma ha anche evidenziato tensioni.

Federalberghi denuncia una competizione percepita come sleale, causata da una concorrenza asimmetrica tra aziende tradizionali e operatori di locazioni brevi. Il fenomeno genera una frammentazione dell’offerta che rende difficile l’implementazione di politiche turistiche uniformi.

Una conseguenza palpabile riguarda anche i centri abitati, che risultano svuotati da una gestione turistica poco regolata e che rallenta l’innovazione nelle strategie di sviluppo locale.

Per questo motivo, Federalberghi chiede al governo un intervento urgente. Serve una regolamentazione specifica per le locazioni turistiche, che oggi sono disciplinate solo dal Codice civile e non da normative più precise in materia di turismo. Inoltre, è necessario fornire ai Comuni nuovi strumenti urbanistici capaci di contenere un’espansione fuori controllo di queste forme ricettive.

Il contesto nazionale e locale del turismo nel 2025 e la sfida della sostenibilità economica

Nel 2025 il turismo in Italia mostra una crescita degli arrivi, ma presenta diversi nodi relativi alla durabilità delle presenze e alla stagionalità. Questi aspetti influenzano la redditività e la qualità complessiva del settore, non solo in Basilicata ma a livello nazionale.

La situazione locale rispecchia un contesto di trasformazioni rapide, in cui la trasparenza introdotta dal Cin fa emergere realtà finora poco note, ma mette anche in luce limiti e criticità di un sistema ancora in evoluzione.

Le istituzioni e gli operatori sono quindi chiamati a trovare un equilibrio fra innovazione gestionale, adeguamento normativo e tutela degli interessi delle imprese tradizionali, per garantire uno sviluppo turistico sostenibile e coerente con il territorio.


Il dialogo tra enti pubblici, associazioni di categoria e operatori privati prosegue mentre il mercato si confronta con le novità normative. Il futuro del turismo lucano è segnato da queste trasformazioni e dalla necessità di un quadro regolatorio più chiaro, che possa governare la pluralità dell’offerta mantenendo un equilibrio tra tutela del tessuto economico e valorizzazione del patrimonio locale.

Ultimo aggiornamento il 27 Agosto 2025 da Matteo Bernardi