Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato all’unanimità una risoluzione che invita alla pace e alla tutela dei civili nel conflitto tra Israele e Palestina, riconoscendo la gravità dell’escalation iniziata nell’ottobre 2023. Il documento sottolinea la condanna dell’attacco di Hamas e la preoccupazione per l’aggravarsi della crisi umanitaria, soprattutto nella Striscia di Gaza. L’assemblea regionale si è espressa nel solco delle posizioni italiane, richiamando interventi istituzionali di rilievo e la tradizione locale di solidarietà.
Il dibattito in aula e l’intervento del presidente della Giunta Lucana
La seduta del Consiglio regionale si è svolta nella tarda serata di ieri con una partecipazione attiva dei consiglieri, molti dei quali sono intervenuti nel dibattito. L’apertura dei lavori è stata affidata a Vito Bardi, presidente della Giunta lucana e esponente di Forza Italia, che ha fissato il quadro politico e umanitario sul quale si sarebbe sviluppata la discussione.
La presa di posizione di Bardi ha dato un tono istituzionale e concreto alla trattazione, sottolineando la necessità di mantenere un equilibrio tra la condanna degli attacchi terroristici e la considerazione delle conseguenze sulla popolazione civile palestinese, anche alla luce degli sviluppi sul terreno. È stato ribadito il dovere della Regione di esprimersi, anche in assenza di competenze dirette sulla politica estera, come contributo alla riflessione pubblica e al sostegno dei diritti umani.
Contenuti principali della risoluzione approvata all’unanimità
La risoluzione firmata dalla totalità dei consiglieri prende atto diretto della “drammatica escalation” iniziata il 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas contro Israele. Nel testo si condanna con fermezza l’aggressione terroristica e si denuncia la successiva risposta militare israeliana, che ha portato a un aumento della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, con un impatto pesante soprattutto sulla popolazione civile palestinese.
Il documento richiama la linea che l’Italia ha mantenuto fin dall’inizio del conflitto, che si basa su tre punti fondamentali: garantire la sicurezza di Israele, proteggere i civili palestinesi, sostenere la soluzione dei due Stati. La risoluzione cita inoltre le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha parlato di “disumanità dell’assedio” e delle “occupazioni illegali” nei territori contesi, portando così all’interno del dibattito regionale riflessioni di portata nazionale e internazionale.
Il richiamo alla tradizione lucana di pace e solidarietà
Nel testo della risoluzione si evidenzia anche il legame con la storia e la cultura della Basilicata. La regione è definita come portatrice di una tradizione radicata nella pace e nella solidarietà tra i popoli, un patrimonio morale che la spinge a una presa di posizione netta e pubblica a favore dei diritti umani.
Questa scelta è stata rafforzata dall’appello di 57 associazioni locali che, lo scorso 7 luglio, hanno invitato la Regione a far sentire la propria voce su questa crisi internazionale. Sebbene le competenze in materia di politica estera siano affidate ad altri livelli istituzionali, il Consiglio regionale ha voluto dare un segnale chiaro e univoco, sottolineando che anche i territori più piccoli possono contribuire a promuovere pace e giustizia nel mondo.
Il ruolo della Basilicata in un contesto di crisi internazionale
L’azione del Consiglio regionale lucano si inserisce in un momento particolarmente teso del conflitto in Medio Oriente, dove la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi degli eventi. Il provvedimento assume rilievo perché rappresenta una presa di posizione politica e morale che esce dai confini locali per inserirsi nel dibattito più ampio e complesso sulla pace e i diritti civili.
Questa risoluzione diventa un documento che testimonia l’attenzione e l’impegno di una regione italiana nei confronti di una delle crisi più gravi dei nostri tempi. Pur senza azioni concrete sul piano diplomatico, la Basilicata manifesta un interesse che si trasforma in parola e sostegno per principi fondamentali, facendo propria la responsabilità di non restare indifferente di fronte alla sofferenza delle popolazioni coinvolte.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Matteo Bernardi