La riscoperta della Carosella, varietà antica di grano duro coltivata nel piccolo centro di Carbone , riaccende il legame profondo tra territorio, tradizione e comunità locale. Questo grano speciale non rappresenta solo un elemento alimentare sano e tipico, ma diventa il simbolo di una lotta contro lo spopolamento che da anni colpisce molte zone interne della Basilicata. Nel 2025, durante la settima edizione della Sagra della Farina di Carosella, emerge con forza il valore di questa coltura come strumento di rinascita sociale ed economica.
La sagra della farina di Carosella: tra memoria e futuro a carbone
Il 2025 ha visto a Carbone lo svolgimento della VII edizione della Sagra della Farina di Carosella, evento organizzato dalla Pro Loco locale con il sostegno del Comune e dell’Alsia. Questa festa è costruita attorno alla celebrazione della Carosella Lucana, grano duro che rappresenta una delle colture più antiche e autentiche della tradizione agricola lucana. Partecipanti, abitanti e ospiti si riuniscono per riscoprire sapori dimenticati, ma soprattutto per rafforzare un’identità legata ai riti contadini e alle stagioni della terra.
L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Francesco Cupparo, ha evidenziato l’importanza della sagra come momento simbolico. L’evento serve non solo a mettere in luce le peculiarità gastronomiche, ma ad alimentare il senso di appartenenza a una comunità che affronta sfide dure come l’emorragia di abitanti e la crisi sociale. La festa diventa così una leva per dare forza alle radici culturali di Carbone e per stimolare le giovani generazioni a non abbandonare il proprio luogo natale.
La carosella come strumento di valorizzazione e contrasto allo spopolamento
La coltivazione della Carosella rappresenta un tassello fondamentale per provare a invertire la tendenza allo spopolamento nei paesi delle aree interne. Questo grano antico si lega a una visione sociale che punta a recuperare valori come la collaborazione, la condivisione e la convivialità strettamente legati alle pratiche agricole tradizionali. In effetti, la produzione del grano e i suoi rituali di raccolta richiamano pratiche comunitarie che storicamente hanno unito le persone e nutrito il senso di identità collettiva.
L’assessore Cupparo ha sottolineato che il rilancio territoriale può partire proprio dai prodotti della terra, sfruttando la riscoperta delle colture autoctone per stimolare l’economia locale. L’esempio della Carosella si accompagna a quello del Tartufo Bianco del Serrapotamo, un altro prodotto tipico che può contribuire a costruire un paniere di eccellenze lucane riconosciute e apprezzate fuori dalla regione. Insieme, questi prodotti offrono una base concreta per valorizzare il patrimonio agricolo, culturale e ambientale della Basilicata.
Gli incentivi regionali per supportare agricoltori e artigiani delle produzioni tipiche
La Regione Basilicata, rappresentata da Francesco Cupparo, ha annunciato che saranno potenziati i progetti di sostegno rivolti a chi lavora la terra, produce e trasforma i prodotti tipici della zona. L’obiettivo è coinvolgere un numero maggiore di agricoltori, giovani e donne, riconoscendo il loro ruolo cruciale in una filiera che unisce tradizione e sviluppo. Si punta a costruire un marchio riconoscibile, una sorta di brand territoriale capace di valorizzare le eccellenze agricole, rafforzare la commercializzazione e favorire la nascita di piccole imprese locali.
La creazione di questo brand ha l’ambizione di produrre ricadute economiche direttamente sul territorio, stimolando nuove opportunità di lavoro e incentivando chi vive nei centri meno popolati a trovare nuove prospettive di vita. In questo modo, la riscoperta di coltivazioni come la Carosella diventa un elemento chiave per promuovere l’economia locale e rafforzare un’identità collettiva minacciata dalla fuga verso le città.
Lo sviluppo di queste iniziative, unite al recupero delle tradizioni agricole, rappresenta una risposta concreta alle esigenze di molti piccoli paesi lucani alle prese con il declino demografico e sociale. La Carosella, da semplice grano antico, si trasforma così in un veicolo di rinascita che coinvolge società, cultura e territorio in una prospettiva di ripresa tangibile.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Davide Galli