Il ricorso agli ammortizzatori sociali in Basilicata ha subito un’impennata nel primo semestre del 2025, con dati che mostrano un salto di oltre il 200% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo incremento riguarda principalmente le ore di cassa integrazione straordinaria, mentre il lavoro stabile resta un problema. Il fenomeno riflette difficoltà strutturali del mercato del lavoro regionale e le ricadute di trasformazioni economiche e geopolitiche. I dati del sindacato Uil lucano e le analisi degli esperti mettono in luce una situazione di fragilità occupazionale e la crescente dipendenza dal sostegno sociale contro il rischio di crisi aziendali.
Trend preoccupanti nell’uso degli ammortizzatori sociali in Basilicata
Nel primo semestre del 2025, la Basilicata ha visto un aumento significativo del numero di ore di ammortizzatori sociali erogate. Secondo una rielaborazione Uil sui dati Inps, le ore complessive sono salite a 12,5 milioni, rispetto ai 4 milioni registrati nel primo semestre del 2024. L’incremento su base annua è stato del 206%, un dato che segnala gravi difficoltà in diversi comparti produttivi regionali.
La gran parte delle ore concesse riguarda la cassa integrazione guadagni straordinaria , che ha raggiunto ben 11,4 milioni di ore, con un aumento del 313,5% rispetto all’anno precedente. Al contrario, la cassa integrazione ordinaria ha visto una diminuzione pari al 20,2%, attestandosi intorno a 1,1 milioni di ore. Questi dati indicano una crescita importante delle crisi aziendali straordinarie, spesso legate a riduzioni significative dell’attività produttiva o a ristrutturazioni profonde.
La provincia di Potenza è quella con il maggior numero di ore di ammortizzatori sociali: sono stati registrati 11,7 milioni di ore a fronte dei 658mila di Matera, a dimostrazione di una concentrazione evidente delle difficoltà nel territorio potentino. Questo segnale si associa a un’economia locale che fatica a rimettersi dopo le diverse crisi industriali subite negli ultimi anni.
Fattori strutturali dietro la crescita degli ammortizzatori sociali
Le cause di questa situazione si radicano in problemi strutturali del mercato del lavoro lucano e non solo. Il segretario regionale della Uil, Vincenzo Basilicata, ha sottolineato che negli ultimi anni il lavoro in Basilicata ha risposto con fragilità davanti a un contesto di trasformazioni profonde. Trasformazioni tecnologiche accelerate, modifiche nelle filiere produttive e crisi di natura aziendale e geopolitica hanno pesato molto sull’occupazione.
La crescente necessità di ricorrere agli ammortizzatori sociali rappresenta oggi uno strumento fondamentale. Questi ammortizzatori – compresa la cassa integrazione , il Fondo di integrazione salariale, i fondi di solidarietà bilaterali e la Naspi – servono a gestire le crisi aziendali e a garantire una forma minima di reddito ai lavoratori sospesi o in cessazione d’attività. Senza queste misure, molti lavoratori lucani si troverebbero senza protezione economica, aumentando rischi sociali e disagi.
La funzione di questi sostegni si fa quindi più critica in una fase in cui il sistema produttivo regionale soffre, sia per il calo di stabilità delle imprese storiche sia per la debolezza nell’attrazione di investimenti nuovi capaci di rilanciare occupazione stabile.
Diseguaglianze nel mercato del lavoro e carenza di opportunità stabili per giovani e lavoratori
L’analisi della Uil mette poi l’accento su alcune criticità nella qualità dell’occupazione che si sta creando in Basilicata. La domanda di lavoro estiva evidenzia una prevalenza dei contratti a termine e part-time, che coprono quasi l’82% delle nuove assunzioni secondo i dati di Unioncamere. Solo il 18% riguarda forme contrattuali più stabili come il lavoro a tempo indeterminato o l’apprendistato.
Questa situazione penalizza soprattutto i giovani, spesso costretti a sottostare a condizioni di lavoro precarie e retribuzioni insufficienti. La scarsa offerta di posti di lavoro stabili spinge molti a lasciare la regione in cerca di migliori opportunità altrove. Questo fenomeno rischia di aggravare l’invecchiamento della popolazione attiva e di indebolire ulteriormente il tessuto sociale ed economico locale.
Dal punto di vista sindacale, l’urgenza è rivolta a una rivalutazione delle politiche attive per il lavoro. La formazione professionale, la riqualificazione e il sostegno alle industrie devono essere al centro di interventi efficaci. Senza investimenti mirati e una gestione seria delle transizioni occupazionali, il mercato del lavoro lucano rischia di restare segnato da fragilità croniche e da una bassa qualità dell’occupazione.
Il quadro tratteggiato dalla Uil lucana evidenzia quindi una rete intrecciata di difficoltà sociali, economiche e occupazionali, con un mercato del lavoro ancora lontano dal recupero di una vera stabilità e sicurezza per migliaia di lavoratori. I dati sulle ore di ammortizzatori sociali riflettono questa realtà e chiamano a una riflessione sulle strategie da adottare a livello regionale e nazionale.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Davide Galli