Il gruppo Barilla conferma il suo ruolo nel panorama alimentare con un bilancio che mette in luce una lunga serie di azioni rivolte alla sostenibilità ambientale e sociale. Il nuovo rapporto appena pubblicato racconta i risultati ottenuti negli ultimi 17 anni, mettendo a fuoco progetti concreti come il riciclo del vetro per i vasetti del pesto, la tracciabilità del basilico tramite blockchain e l’adozione crescente di fonti energetiche pulite. La strategia si estende anche al miglioramento della qualità nutrizionale dei prodotti più noti, con un percorso definito fino al 2030.
Evoluzione della sostenibilità nei prodotti barilla
Barilla ha dedicato particolare attenzione a trasformare la propria offerta alimentare sotto il profilo nutrizionale e ambientale. Nel corso dell’ultimo decennio ha rivisto oltre 140 referenze Mulino Bianco per ridurre la quantità di sale e aumentare le fibre contenute. Questi cambiamenti rispondono a una domanda crescente da parte dei consumatori verso prodotti più salutari senza rinunciare al gusto tradizionale.
Un esempio emblematico riguarda il pesto confezionato in vasetti realizzati con vetro riciclato, un passaggio importante per diminuire l’impatto delle confezioni sull’ambiente. Inoltre, Barilla ha introdotto sistemi innovativi come la blockchain per garantire la tracciabilità del basilico utilizzato nella produzione: ogni fase della filiera è documentata digitalmente, assicurando trasparenza su origine e qualità delle materie prime.
Questi interventi non sono isolati ma fanno parte di un disegno più ampio che coinvolge tutti i brand sotto l’ombrello Barilla che hanno prodotto nel solo 2024 oltre due milioni di tonnellate tra pasta, biscotti e altri alimenti.
Investimenti nelle energie rinnovabili e agricoltura rigenerativa
L’impegno verso fonti energetiche alternative è uno degli aspetti chiave evidenziati nel rapporto appena diffuso. Circa metà dell’elettricità consumata dagli stabilimenti proviene già da impianti rinnovabili certificati; questo dato riflette scelte precise volte a ridurre le emissioni dirette legate ai processi produttivi.
Il piano prevede inoltre lo sviluppo entro il 2030 di impianti fotovoltaici capaci di generare almeno 24 megawatt per autoprodurre energia pulita all’interno delle sedi produttive Barilla. Questo permetterà una maggiore indipendenza dalle reti tradizionali contribuendo alla riduzione dell’impronta carbonica complessiva.
Sul fronte agricolo si segnala il programma “Barilla Sustainable Farming”, che coinvolge oltre settemila agricoltori impegnati nell’applicazione di pratiche rigenerative certificate su circa ottocentomila tonnellate di colture destinate alla produzione industriale. L’obiettivo è favorire metodi capaci non solo mantenere ma migliorare fertilità del terreno, biodiversità locale ed efficienza idrica lungo tutta la filiera agroalimentare collegata ai marchi Barilla.
Visione strategica fino al 2030 tra business e responsabilità sociale
La lettera firmata dai membri della famiglia Barilla sottolinea come questa strada sia stata segnata da continuità nell’impegno pur riconoscendo le difficoltà presenti in ogni fase del cammino verso obiettivi ambiziosi ma necessari. Il gruppo conta quasi novemila dipendenti distribuiti tra diverse sedi italiane ed estere; ognuno contribuisce quotidianamente ad applicare principi condivisi attorno a temi quali ambiente, benessere collettivo e supporto alle comunità locali dove opera l’azienda.
L’amministratore delegato Gianluca Di Tondo spiega che gli sforzi si concretizzano oggi in un modello integrato dove strategie commerciali ed etiche vanno insieme senza compromessi sulla qualità o sulle aspettative sociali: “Un percorso orientato all’anno prossimo decennio – dice – fatto non solo d’intenzioni ma d’interventi pratici”.
Tra gli obiettivi dichiarati figura anche l’approvvigionamento entro dieci anni almeno pari a duecentocinquantamila tonnellate provenienti da coltivazioni rigenerative certificate così da consolidare ulteriormente una catena produttiva responsabile capace d’influenzare positivamente tutto il settore agroalimentare italiano ed europeo contemporaneamente.