Un bambino di sette anni è riuscito a raggiungere da solo la stazione ferroviaria per prendere un gelato a Milano, partendo da casa e compiendo un viaggio di venti minuti in treno fino alla zona di Cadorna. Questa vicenda ha attirato l’attenzione per la precisa organizzazione del piccolo e l’intervento delle forze dell’ordine che hanno poi ritrovato la famiglia. Dietro al gesto, una volontà chiara e un’intelligenza fuori dal comune.
Il viaggio del bambino: un percorso pianificato nei dettagli
Partito da casa con un obiettivo chiaro, il bambino ha percorso un chilometro a piedi fino alla stazione, partendo da un paese nel Varesotto. Ha scelto di andare in treno fino a Milano, dove in zona Cadorna sapeva esistere una gelateria. Quindi ha camminato, atteso e salito sul treno autonomamente.
Non si è lasciato notare come un bambino solo e spaesato, anzi, si è seduto accanto a una signora anziana come se la conoscesse. La madre ha spiegato che ha tolto l’orologio con il gps per non farsi trovare e ha aperto autonomamente il cancello di casa. Un piano che evidenzia un livello di autonomia e organizzazione davvero raro per un bambino della sua età, soprattutto se si conta che è rimasto fermo al suo obiettivo senza chiedere aiuto.
Il viaggio si è concluso con l’intervento degli agenti di polizia, che lo hanno notato e avvicinato per verificarne l’identità. Dopo pochi minuti i suoi genitori sono arrivati per riprenderlo, sollevati ma anche preoccupati per la sua sicurezza.
Un bambino plusdotato con bisogni educativi particolari
Il piccolo è definito plusdotato, un termine che indica capacità cognitive superiori alla media. La madre, insegnante nel Varesotto, ha raccontato che il figlio è iperattivo e mostra un’intelligenza sopra la norma. Pur apprendendo alcune cose molto rapidamente, affronta comunque alcune difficoltà comportamentali.
Frequentando una scuola di quartiere, ha insegnanti che si sono dedicate molto al suo sviluppo. La madre ha lodato il loro impegno, ma ha anche sottolineato come le strutture pubbliche faticano ad adeguarsi alle esigenze di bambini come il suo figlio, spesso lasciati senza un supporto adeguato.
La situazione scolastica per questi bambini può essere complessa e richiede molto impegno da parte delle famiglie e degli insegnanti che li seguono. L’esperienza di questa famiglia mette in luce il delicato equilibrio tra le capacità straordinarie del bambino e le sue necessità di sostegno sia morale che educativo.
Il piano non ha avuto successo: la gelateria rimane inviolata
Nonostante la cura nel preparare ogni dettaglio, il bambino non è riuscito a gustare il gelato che voleva. La gelateria, infatti, ha chiuso prima che lui potesse acquistarlo. Da quel giorno non ha più mangiato un gelato.
Dopo l’episodio, per evitare nuovi tentativi simili, la famiglia ha deciso di disattivare l’elettricità del cancello automatico di casa. Questo ha bloccato la possibilità che il bambino possa uscire così facilmente di nuovo.
La vicenda solleva domande sulla sicurezza e sull’attenzione che serve per seguire questi bambini con intelligenza fuori dalla norma, ma anche su come rispondere alle loro esigenze specifiche. In effetti, la voglia di gelato potrebbe tornare e bisognerà seguire con attenzione come evolverà questa storia.