L’indagine sull’omicidio di Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni uccisa ad Afragola, procede con l’analisi dei telefoni sequestrati. Le autorità hanno concentrato l’attenzione sui dispositivi in possesso dell’ex fidanzato 19enne, al centro del caso che ha sconvolto la provincia di Napoli. L’esame di questi strumenti potrà fornire elementi utili per ricostruire i fatti e chiarire responsabilità.
Gli accertamenti sui cellulari: obiettivi e modalità
Da domani partiranno gli accertamenti tecnici sui telefoni sequestrati nell’ambito della vicenda che riguarda Martina Carbonaro. Il provvedimento, disposto dalla procura di Napoli Nord, riguarda in particolare il cellulare di Alessio Tucci, il 19enne accusato dell’omicidio. Insieme al suo dispositivo, saranno esaminati anche quelli appartenenti ai cinque membri della sua famiglia. Questi ultimi non risultano indagati, ma i telefoni sono stati comunque sottoposti a sequestro per verificare eventuali connessioni o informazioni rilevanti.
L’analisi tecnica dei dispositivi sarà affidata a consulenti specializzati. Questi esperti si occuperanno di estrarre dati, messaggi, chiamate e contatti, allo scopo di ricostruire la rete di relazioni e la dinamica degli eventi prima e dopo il delitto. L’attenzione sarà puntata soprattutto sulle comunicazioni tra il 19enne e la vittima, per confermare o escludere moventi e tempistiche. Questo passaggio è fondamentale per consolidare l’impianto probatorio contro l’indagato.
Il quadro giudiziario e il coinvolgimento della famiglia tucci
Alessio Tucci è detenuto con l’accusa di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Questi reati contengono elementi aggravanti che aumentano la gravità della condanna. La procura sosterrà che il delitto è maturato in un contesto di particolare violenza e con comportamenti volti a nascondere l’accaduto. Tucci è il principale sospettato, avendo confessato l’uccisione di Martina Carbonaro. Il processo dovrà approfondire i dettagli degli ultimi momenti di vita della ragazza.
Indagine e familiari
I familiari del 19enne non sono indagati, ma il sequestro dei loro telefoni fa pensare a una ricerca di potenziali responsabilità o omissioni. Gli inquirenti potrebbero voler verificare se qualcuno abbia avuto conoscenza di elementi significativi o se siano stati compiuti tentativi di depistaggio. Questa parte dell’indagine si sta svolgendo con cautela, per rispettare le garanzie previste dalla legge verso persone non accusate.
Ruolo della difesa e consulenze tecniche nella fase probatoria
La famiglia di Martina Carbonaro ha nominato un consulente tecnico di parte. L’ingegnere Lorenzo Laurato è chiamato a seguire le attività di analisi sui cellulari, per tutelare gli interessi della vittima e garantire il controllo sull’interpretazione dei dati raccolti. Questa figura avrà il compito di contestare o confermare i risultati prodotti dalla controparte, assicurando trasparenza e correttezza.
Il ruolo della difesa tecnica in questi procedimenti assume un rilievo particolare. Essa affianca il lavoro degli esperti incaricati dal pubblico ministero e verifica ogni dettaglio per evitare errori o omissioni. L’intervento della consulenza di parte rappresenta una forma di garanzia per tutte le parti coinvolte nel processo, soprattutto quando si tratta di prove digitali che possono risultare complesse da interpretare.
Seguiranno aggiornamenti sulle conclusioni degli accertamenti, che saranno determinanti per il prosieguo delle indagini e per l’eventuale processo contro Alessio Tucci. La procura di Napoli Nord mantiene il coordinamento dell’istruttoria, in attesa di nuovi elementi che chiariscano con precisione la dinamica dell’omicidio.
