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Aumento dell’indennità per i consiglieri regionali lombardi: il documento ritirato in commissione bilancio

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La proposta di incrementare l’indennità mensile dei consiglieri regionali lombardi di circa 555 euro lordi, per portarla in linea con quella delle altre regioni italiane, ha subito un arresto inatteso. Il documento presentato in commissione Bilancio della Regione Lombardia è stato ritirato a causa di dubbi interni alla maggioranza e richieste di ulteriori confronti da parte delle segreterie dei partiti coinvolti. La questione resta aperta e potrebbe tornare all’attenzione prima della scadenza per la presentazione degli emendamenti al bilancio.

La proposta di modifica all’indennità e il quadro normativo vigente

L’emendamento discusso mirava a modificare le modalità con cui viene calcolata l’indennità spettante ai consiglieri regionali lombardi. Attualmente, questa indennità è soggetta a un tetto stabilito dalla Conferenza permanente tra Stato, Regioni e Province autonome, che si basa sul decreto del governo Monti del 2012 volto al contenimento della spesa pubblica. Nel recepire tale decreto nel 2013, la Regione Lombardia aveva applicato una decurtazione del 5% sull’importo massimo consentito.

Dettagli sulla ripartizione della decurtazione

Questa decurtazione veniva ripartita tra due voci: il 60% destinato all’indennità di carica e il restante 40% come rimborso forfettario per l’esercizio del mandato. L’emendamento proposto intendeva eliminare questa riduzione e ricalibrare la distribuzione percentuale portando l’indennità di carica al 55% e il rimborso spese al 45%. In questo modo si sarebbe aumentata la cifra complessiva riconosciuta ai consiglieri.

Gli effetti economici dell’aumento previsto

Attualmente ogni consigliere regionale percepisce un trattamento economico massimo pari a circa 10.545 euro mensili. Con le modifiche proposte dall’emendamento si sarebbe raggiunta una cifra attorno agli 11.100 euro mensili, avvicinando così gli stipendi dei rappresentanti lombardi a quelli degli altri consigli regionali italiani.

Questo aumento avrebbe avuto implicazioni significative sulle casse regionali soprattutto considerando che riguarda tutti i membri dell’assemblea legislativa regionale. Il dibattito ha acceso discussioni anche sulla tempistica della proposta: infatti è stata definita come un “blitz”, vista la vicinanza con le scadenze relative alla discussione sul bilancio regionale.

Una dinamica politica complessa

Il ritiro improvviso dell’emendamento sembra legato alle tensioni interne nella maggioranza che sostiene la giunta regionale lombarda. Le segreterie dei partiti hanno chiesto più tempo per valutare meglio gli aspetti politici ed economici legati alla modifica delle indennità.

Non è escluso che nelle prossime settimane – entro il termine ultimo fissato al 17 luglio per presentare emendamenti – possa esserci una nuova proposta simile o rivista da sottoporre nuovamente all’esame della commissione Bilancio o direttamente in aula consiliare.

Il contesto politico locale

Il precedente recente sulla reintroduzione del cosiddetto “mini vitalizio”, anch’esso oggetto di polemiche e poi sospeso temporaneamente dopo forti critiche pubbliche, suggerisce come questi temi siano particolarmente sensibili nell’opinione pubblica locale oltre che nei gruppi politici interni alla Regione Lombardia.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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