Settori di Roma e provincia prestano particolare attenzione ai recenti casi di West Nile emersi nell’agro pontino. La ASL Roma 1 ha annunciato l’intensificazione delle misure di controllo per contenere la diffusione del virus. Le autorità sanitarie seguono con attenzione l’evolversi della situazione, soprattutto nelle zone verdi che circondano la capitale.
Gli esperti monitorano non solo la presenza del virus, ma anche le condizioni ambientali che favoriscono la proliferazione delle zanzare vettori. I cittadini vengono invitati ad adottare semplici accorgimenti per evitare le punture e ridurre il rischio di contagio.
Rafforzamento della sorveglianza sanitaria e azioni preventive a Roma
La ASL Roma 1 ha attivato un monitoraggio più stretto nelle aree verdi che si trovano al di fuori e all’interno del Grande Raccordo Anulare. Si tratta di zone che presentano habitat adatti alla diffusione della zanzara responsabile della trasmissione del virus West Nile. Il direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica, Enrico Di Rosa, ha sottolineato che pur non essendoci un’allerta specifica, è necessario mantenere alta la guardia.
L’obiettivo delle nuove misure è individuare velocemente eventuali casi di infezione per intervenire rapidamente con disinfestazioni mirate. Questi interventi di controllo verrebbero richiesti direttamente ai Comuni interessati, per limitare la diffusione del vettore e ridurre al minimo il rischio di nuove trasmissioni.
Tra le azioni messe in campo c’è anche l’integrazione delle competenze sanitarie e ambientali. Questo permette di attuare strategie preventive più dettagliate, valutando con attenzione i contesti in cui le zanzare possono proliferare e agendo di conseguenza.
Coinvolgimento dei cittadini e tutela delle aree verdi urbane
Per contenere la diffusione del West Nile oltre al controllo sanitario, la comunicazione verte su come i romani possono proteggersi dalle punture. L’invito è evitare l’esposizione durante le ore serali soprattutto nelle zone rurali o boschive della capitale, come ad esempio i quartieri di Prima Porta, lontani dai luoghi turistici centrali.
Il contributo dei cittadini si estende anche alla cura degli spazi privati, quali terrazzi, balconi e giardini. L’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Roma ha suggerito di piantare piante che naturalmente tengono lontane le zanzare. Piante come la lavanda, il geranio, ma anche il pomodoro e l’albero del tè possono ridurre la presenza di questi insetti senza interventi chimici invasivi.
Questi accorgimenti aiutano a tenere sotto controllo la popolazione di vettori nelle aree più urbanizzate, integrando così le misure di disinfestazione pubbliche già attive.
La situazione nei comuni pontini e le strategie di coordinamento
A Latina, dove i primi casi si sono concentrati, si è svolta una riunione per fare il punto sulle azioni da adottare per la prevenzione e il contenimento del virus. L’ospedale Santa Maria Goretti resta impegnato nella cura dei pazienti più gravi, mentre le autorità locali intensificano le misure di disinfestazione.
La sindaca Matilde Celentano ha annunciato la convocazione di una conferenza dei sindaci dei comuni limitrofi per coordinare gli interventi sul territorio. Le disinfestazioni straordinarie verranno effettuate entro un raggio di 200 metri dal luogo in cui si presume che la zanzara infetta abbia trasmesso il virus.
Il coordinamento tra i vari Comuni punta a contenere la diffusione del virus, prevenendo così nuovi casi e limitando l’impatto sulla popolazione locale.
Quadro dei casi confermati e condizioni dei pazienti al momento
Dall’inizio dell’emergenza sono stati registrati sette casi confermati di infezione da West Nile, inclusa la paziente deceduta di Nerola. Gli altri sei casi risultano stabili, con due pazienti in condizioni critiche. Il 67enne ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Latina e un uomo di 86 anni sono i più gravi.
Un altro paziente di 72 anni ha mostrato segni di miglioramento nelle ultime ore. Il bollettino regionale conferma che le condizioni degli altri malati non presentano peggioramenti significativi. Le autorità si mantengono in stato di allerta per garantire un tempestivo intervento in caso di nuove emergenze.
La situazione rimane sotto controllo ma richiede la massima attenzione da parte di tutti, dai medici alle istituzioni fino ai cittadini. Le misure in corso e il coinvolgimento attivo della popolazione rappresentano il principale strumento per limitare la diffusione del virus West Nile nell’area laziale.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Andrea Ricci