L’ultimo rapporto Invalsi sul sistema scolastico italiano evidenzia un quadro complesso per il 2025: si riduce l’abbandono esplicito degli studenti, cioè quelli che lasciano la scuola prima di terminare il percorso, ma cresce invece la dispersione implicita, ovvero chi completa gli studi senza raggiungere le competenze fondamentali in materie chiave come italiano e matematica. Questi risultati sollevano nuove sfide per garantire una formazione efficace e inclusiva su tutto il territorio nazionale.
Andamento della dispersione scolastica tra abbandoni espliciti e impliciti
Nel corso del 2025 l’Istituto Invalsi ha rilevato un calo della dispersione esplicita che indica meno studenti che interrompono gli studi prematuramente. Questo dato segnala un miglioramento nell’accoglienza e nel mantenimento degli alunni all’interno del sistema educativo. Tuttavia si registra un aumento della dispersione implicita: circa l’8,7% degli studenti termina il ciclo senza aver acquisito le competenze minime richieste in italiano e matematica. Nel 2024 questo valore era al 6,6%, mentre nel triennio precedente mostrava una tendenza al ribasso con valori intorno al 9%.
Questo fenomeno riflette una situazione delicata dove molti ragazzi arrivano alla fine del percorso formativo senza padroneggiare abilità essenziali per proseguire negli studi o inserirsi nel mondo del lavoro. La diffusione maggiore di questa forma di “dispersione silente” riguarda soprattutto alcune aree geografiche più fragili dal punto di vista socioeconomico.
Disparità geografiche nella dispersione implicita
Le regioni con maggiori difficoltà coincidono spesso con contesti caratterizzati da maggiore povertà e minori risorse educative, accentuando le differenze di opportunità per gli studenti.
Differenze territoriali nelle competenze degli studenti italiani
Il Mezzogiorno resta la zona più critica per quanto riguarda le difficoltà negli apprendimenti fondamentali nonostante qualche segnale positivo nelle regioni come Puglia, Basilicata e Calabria dove sono stati attivati interventi mirati alle scuole per supportare gli studenti a rischio abbandono o con lacune importanti. Qui si nota infatti una lieve diminuzione della dispersione implicita legata a progetti educativi specifici rivolti ai gruppi vulnerabili.
La disparità territoriale è evidente anche nei risultati delle prove Invalsi: nelle regioni meridionali i punteggi medi in italiano e matematica risultano inferiori rispetto alle altre zone d’Italia. Al contrario miglioramenti significativi emergono nell’apprendimento dell’inglese e delle competenze digitali su scala nazionale; queste ultime due aree mostrano valori più positivi rispetto agli anni passati grazie anche all’introduzione diffusa delle tecnologie nella didattica quotidiana.
Note sui progressi in inglese e competenze digitali
Gli strumenti digitali e una maggiore attenzione alla lingua inglese indicano un’evoluzione nella didattica che potrebbe favorire l’inclusione e la parità di opportunità nel lungo termine.
Sfide future per garantire qualità ed equità nella scuola italiana
Secondo Roberto Ricci, presidente dell’Invalsi, è necessario che i progressi ottenuti sul fronte dell’inclusione scolastica trovino riscontro in migliori livelli di apprendimento effettivi da parte di tutti gli studenti italiani. “Il rischio è quello di ampliare la partecipazione senza assicurare però lo sviluppo reale delle capacità necessarie alla vita adulta o professionale.”
Per affrontare questa situazione serve intervenire già dalla scuola dell’infanzia attraverso politiche educative capaci di accompagnare ogni bambino sin dai primi anni verso lo sviluppo armonico delle competenze base. Inoltre diventa cruciale potenziare strumenti efficaci dedicati alla prevenzione precoce dei ritardi cognitivi o linguistici così da evitare accumuli difficili da colmare negli anni successivi.
Solo con azioni mirate su tutte le fasi formative sarà possibile costruire percorsi realmente inclusivi capaci non solo di trattenere maggiormente gli allievi ma anche di farli crescere culturalmente ed umanamente fino ad acquisire conoscenze solide in tutte le discipline fondamentali richieste dalla società contemporanea.