Crik Crok, noto marchio nel settore alimentare, affronta una svolta importante con l’ingresso di un nuovo investitore. La società ha deciso di avviare una procedura di concordato preventivo per tutelare la continuità aziendale e garantire il futuro del brand. Questo passaggio arriva dopo mesi di difficoltà accentuate da eventi esterni che hanno messo a dura prova la stabilità dell’impresa.
Le difficoltà economiche e gli effetti della crisi energetica su Crik Crok
Negli ultimi anni Crik Crok ha subito pesanti contraccolpi a causa di fattori imprevisti. La pandemia globale ha bloccato gran parte delle attività produttive e commerciali in tutto il mondo, colpendo anche questo marchio storico. A questa situazione si è aggiunta la crisi energetica che ha fatto lievitare i costi operativi in modo drastico.
In particolare, le bollette sono passate da 60 mila a 500 mila euro al mese, una crescita insostenibile che ha gravemente compromesso i margini dell’azienda. Questi aumenti hanno inciso direttamente sulla capacità produttiva e finanziaria della società, rendendo difficile mantenere gli equilibri necessari per andare avanti senza interventi esterni.
Francesca Ossani, presidente della società, sottolinea come “queste condizioni abbiano reso complicata la gestione quotidiana ma non abbiano mai spento l’impegno nel cercare soluzioni concrete per proteggere posti di lavoro e valore del marchio.”
Il ruolo dei sindacati nella tutela dei lavoratori durante la crisi
I sindacati Fai, Flai e Uila hanno giocato un ruolo centrale nelle settimane scorse denunciando lo stato critico dell’azienda e chiedendo azioni immediate per difendere i diritti dei lavoratori coinvolti. Hanno espresso determinazione nel sostenere salari dignitosi ed evitare conseguenze negative sulle famiglie degli impiegati Crik Crok.
Questi gruppi sindacali hanno accompagnato l’azienda con serietà durante tutta questa fase delicata contribuendo al dialogo tra istituzioni e management aziendale. Hanno però evidenziato come serva ora un cambio deciso nelle strategie adottate da tutti i soggetti coinvolti affinché si possa davvero invertire la rotta.
La presidente Ossani ringrazia pubblicamente i rappresentanti sindacali per il loro sostegno costante ma rivolge soprattutto un pensiero ai dipendenti che “non hanno mai perso fiducia nell’impresa nonostante le difficoltà accumulate negli anni recenti.”
Il nuovo investimento come opportunità di rilancio per Crik Crok
Dopo mesi complessi emerge finalmente uno spiraglio positivo: un investitore solido ha scelto infatti di puntare su Crik Crok credendo nella possibilità reale di rilanciare questo nome storico del mercato alimentare italiano. Questo ingresso offre nuove risorse finanziarie indispensabili a superare lo stallo attuale.
Per tutelarne la continuità è stata quindi attivata formalmente la procedura prevista dal concordato preventivo: uno strumento legale che permette all’azienda di riorganizzarsi sotto tutela giudiziaria evitando fallimenti improvvisi o perdite irreversibili sul fronte occupazionale ed economico.
Un nuovo corso per Crik Crok grazie al supporto esterno
Questo passo segna una fase nuova nella storia recente della società: grazie al supporto finanziario esterno sarà possibile affrontare meglio gli ostacoli legati ai costi crescenti ed elaborare piani concreti volti alla ripresa produttiva mantenendo saldi rapporti con clienti e fornitori storici del marchio Crik Crok.
Impegno continuo verso i lavoratori durante otto anni difficili
La presidente Francesca Ossani evidenzia come in questi otto anni abbia sempre onorato ogni obbligo verso chi lavora nell’azienda pagando regolarmente stipendi senza interruzioni malgrado le sfide crescenti incontrate lungo il percorso. Per lei ogni dipendente rappresenta più che un semplice numero: “sono persone reali con famiglie alle spalle impegnate quotidianamente a sostenere l’attività industriale dello stabilimento.”
Questo atteggiamento testimonia quanto sia stato prioritario preservare condizioni dignitose sul lavoro anche nei momenti più duraturi segnati dalla pandemia o dai rincari energetici fuori controllo. L’investimento appena annunciato dà speranza concreta affinché tale dedizione possa tradursi in nuovi sviluppi positivi sia sotto profilo occupazionale sia commerciale nei prossimi mesi.
La scelta del concordato preventivo per salvaguardare Crik Crok
La scelta del concordato preventivo nasce proprio dall’esigenza urgente, dichiarata dalla stessa presidenza, di mettere in sicurezza ciò che resta fondamentale oggi: posti lavoro, valore riconosciuto all’interno del mercato nazionale ed identità storica legata al brand Crik Crok.