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Arresto a Skiathos di rexl ford sospettato di omicidio a villa pamphili a Roma

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Una tragedia ha scosso Roma a inizio giugno. Nel famoso Parco Di Villa Pamphili sono stati trovati due corpi senza nome: una donna e una bambina piccola, madre e figlia. Quella stessa notte, un uomo sospettato di essere coinvolto ha preso un volo da Fiumicino verso la Grecia. Ora Rexal Ford è in manette a Skiathos, con un mandato europeo per omicidio e soppressione di cadavere. In poche righe, ecco cosa è successo e come si è svolta la vicenda fino ad ora.

I fatti e il ritrovamento dei corpi a villa pamphili

Il 7 giugno, nel polmone verde di villa Pamphili a Roma, due corpi sono stati scoperti senza alcun documento o vestito addosso. Le vittime erano madre e figlia, ma nessuno poteva ancora dire chi fossero. Solo un test del dna ha confermato la relazione biologica tra loro: lei madre, la piccola di circa sei-otto mesi. La mancanza di informazioni ha reso difficile l’identificazione, nonostante le condizioni dei corpi e il contesto in cui sono stati rinvenuti.

La zona scelta per abbandonare i corpi, solitamente frequentata da famiglie e sportivi, si è trasformata in una scena di crimine che ha complicato le indagini. Nessuna traccia di violenza apparente sul posto ha aumentato il mistero intorno a quell’evento. Il fatto che le vittime non fossero senzatetto era strano: la madre aveva unghie curate, e nulla lasciava intuire una condizione di estrema povertà, mentre vicino al luogo è stato trovato un biglietto aereo da 200 euro che ha acceso l’attenzione degli inquirenti.

Chi è Rexl Ford e come è stato arrestato a Skiathos

Rexal Ford, cittadino americano di 46 anni, è entrato nell’inchiesta come sospettato chiave già pochi giorni dopo il ritrovamento. Il 10 giugno è partito da Roma senza bagagli, con solo il cellulare acceso in tasca, verso Skiathos, un’isola greca. Non ha fatto alcuna chiamata di emergenza, non ha cercato aiuto. Ford è stato rintracciato e arrestato grazie alla collaborazione fra polizie italiana, greca e americana.

Gli inquirenti lo collegano a un possibile ruolo nella morte della donna e della bimba. Non è ancora chiaro se fosse il padre della bambina: un test genetico è in corso per definire il legame, ma l’ipotesi più accreditata lo vuole coinvolto direttamente nel tragico evento. Ford era arrivato in Italia ad aprile, ma era sempre rimasto sotto traccia, senza prenotazioni alberghiere o registrazioni formali.

Ricostruire la fuga e le indagini tra Roma e Skiathos

La fuga di Ford è sembrata fredda e calcolata fin dal primo momento. L’ultimo avvistamento lo mostra con la bimba in braccio la sera prima del ritrovamento. Quel dettaglio ha scosso gli investigatori perché probabilmente la bimba era già morta, ma non c’è stata alcuna chiamata ai soccorsi. La scelta immediata è stata scappare, prendere un volo notturno senza bagagli e sparire.

La squadra mobile Romana ha fatto partire una serie di controlli incrociati che hanno individuato una precedente lite di Ford a Campo De’ Fiori e una vecchia segnalazione a suo carico. Questi elementi hanno aiutato a definire un profilo più chiaro e collegare le mosse dell’uomo con i fatti di villa Pamphili. La rete di movimenti è stata tracciata in pochi giorni, con il lavoro congiunto di polizie di diversi paesi.

Il mistero Sull’ identità e la vita delle vittime

Nonostante le indagini, resta un alone di mistero intorno a chi fossero la donna e la bambina. Non avevano documenti, e gli abiti non erano sui loro corpi. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire almeno la loro provenienza e le ultime settimane di vita. Non erano senza fissa dimora, infatti la figura del prendersi cura della piccola e il biglietto aereo lasciano capire che la mamma poteva avere una vita un Po’ diversa da chi vive in condizioni estreme o ai margini.

La speranza degli inquirenti è che i test genetici possano fornire risposte decisive sul legame familiare e su eventuali terzi implicati. Al momento, la madre e la figlia restano senza nome in attesa che qualche tassello venga fuori dalla loro vita, dalla loro origine, per dare un volto a questa tragedia.

La collaborazione internazionale nelle indagini su Rexl Ford

Il lavoro tra Italia, Grecia e Stati Uniti è stato cruciale per arrivare all’arresto di Rexal Ford. Questo caso dimostra quanto le autorità riescano a coordinarsi velocemente quando si tratta di accuse gravi come l’omicidio e la soppressione di cadavere. La polizia ha monitorato ogni passo dell’uomo, utilizzando telefoni, dati sugli spostamenti e segnalazioni passate.

Il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, ha evidenziato come dalle parti iniziali, con pochissime informazioni, il team sia riuscito ad avere un quadro abbastanza preciso in pochi giorni. La strategia ha incluso la raccolta di testimonianze, intercettazioni e verifiche sul volo e sugli alloggi. A breve, si attendono ulteriori sviluppi da parte della giustizia, insieme ai risultati dei test genetici che potrebbero portare a nuovi elementi.

Written by
Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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