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Arresti e domiciliari a san cataldo per maltrattamenti in struttura per anziani, sequestrata la struttura

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Un’indagine della procura di caltanissetta ha portato all’arresto di una persona e alla misura domiciliare per altre due, tutte coinvolte nella gestione di una casa socio-assistenziale per anziani a san cataldo. L’inchiesta del pool violenza di genere e domestica ha fatto emergere gravi accuse legate a maltrattamenti, sequestri di persona e abuso della professione all’interno della struttura. I carabinieri hanno eseguito l’ordinanza del gip con il supporto dei reparti specializzati Nas e Nil.

Dettagli sull’operazione dei carabinieri a san cataldo

L’intervento è stato condotto dai carabinieri della tenenza di san cataldo in seguito ad un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari di caltanissetta. La misura restrittiva riguarda tre persone: una è stata condotta direttamente in carcere mentre le altre due sono state poste agli arresti domiciliari. Le accuse riguardano comportamenti gravi avvenuti all’interno della struttura che ospita anziani fragili.

Le forze dell’ordine hanno potuto raccogliere elementi importanti grazie alle intercettazioni ambientali e alle videoriprese effettuate nel corso delle indagini. Queste prove mostrano episodi dove l’amministratrice insieme ad altri collaboratori avrebbe messo in atto azioni vessatorie verso gli ospiti, spesso umiliandoli o trattandoli con crudeltà.

Modalità dei maltrattamenti documentati nell’inchiesta

Secondo quanto riportato dalla procura nissena, alcuni degli ospiti più deboli venivano immobilizzati ai letti usando mezzi non autorizzati come cinghie o nastri adesivi applicati anche sulle sedie a rotelle. Questi strumenti limitavano completamente i movimenti delle persone accolte nella struttura impedendo loro qualsiasi tipo di autonomia.

Questi metodi configurano un vero sequestro personale oltre al quadro generale di maltrattamento fisico e psicologico denunciato dagli investigatori. Gli atti contestati coinvolgono direttamente l’amministratrice che gestiva la casa insieme ad almeno due collaboratori stretti.

Sequestro della struttura affidata all’amministratore giudiziario

La casa socio-assistenziale è stata posta sotto sequestro preventivo nell’ambito dell’indagine ed è ora gestita da un amministratore giudiziario nominato dall’autorità competente. Questa decisione mira a garantire la tutela degli ospiti rimasti nella struttura evitando ulteriori abusi o negligenze durante il procedimento penale.

Non si tratta del primo caso simile nella provincia: solo sei mesi fa era stata eseguita un’altra ordinanza cautelare riguardante una situazione analoga sempre legata alla gestione delle strutture dedicate agli anziani fragili nel territorio nisseno.

Supporto operativo da parte dei reparti specializzati dell’Arma

Nel corso dell’esecuzione delle misure cautelari i carabinieri si sono avvalsi anche del contributo tecnico-operativo fornito dai militari del Nas e dal Nil . Questo ha permesso approfondimenti specifici su aspetti sanitari, igienici e lavorativi rilevanti nel contesto investigativo sulla casa socio-assistenziale coinvolta nelle accuse.

La sinergia tra questi reparti ha consentito un controllo più puntuale sulle condizioni degli ospiti ma anche sulle modalità con cui veniva gestita la struttura sul piano amministrativo e sanitario durante tutto il periodo oggetto d’indagine.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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