
Un giovane detenuto di 18 anni, vittima di abusi nel carcere di Marassi, è stato trasferito agli arresti domiciliari in ospedale per tutela e cure, dopo una rivolta scoppiata in prigione a seguito dell’aggressione. - Unita.tv
Un giovane di 18 anni, vittima di abusi e sevizie da parte di quattro detenuti nella casa circondariale di Marassi, è stato trasferito agli arresti domiciliari. La decisione è arrivata in seguito a una richiesta avanzata dal suo legale. I fatti hanno scatenato tensioni all’interno della prigione, culminate in una rivolta mercoledì scorso.
Le condizioni del ragazzo e la gestione sanitaria
Il trasferimento in un ambiente ospedaliero rappresenta un passaggio cruciale per la riabilitazione del ragazzo. L’avvocato Celeste Pallini si sta già attivando per individuare una struttura sanitaria adatta che possa accogliere il giovane una volta terminate le cure ospedaliere. La scelta di una struttura specializzata potrà assicurare un’assistenza mirata alla tutela fisica e psicologica.
La presenza della scorta durante l’ospedalizzazione serve a prevenire ulteriori rischi per la sicurezza, il che evidenzia la delicata situazione in cui si trova il ragazzo. Un’attenzione costante si concentra sulle sue condizioni di salute, data la natura traumatica dell’aggressione subita all’interno del carcere.
La decisione del tribunale e la richiesta della difesa
La giudice Angela Nutini ha accolto la domanda presentata dall’avvocato Celeste Pallini, che rappresenta il ragazzo. La misura cautelare prevede gli arresti domiciliari da scontare in ospedale, sotto scorta, per garantire la sicurezza del giovane. L’istanza della difesa si è basata sulla gravità della situazione e sulle condizioni psicofisiche del detenuto.
Questa misura è un’eccezione rispetto al regime carcerario ordinario, segno che la giustizia ha riconosciuto la vulnerabilità della vittima. Dal momento dell’aggressione, la posizione del giovane è stata al centro di attenzione e ci si è concentrati sulla sua tutela personale più urgente.
Le reazioni all’interno del carcere di Marassi e la rivolta dei detenuti
L’episodio di violenza ha provocato forti tensioni nel carcere di Marassi. Mercoledì scorso, la situazione è degenerata in una rivolta tra i detenuti, segno di un malcontento diffuso all’interno della struttura penitenziaria. Le autorità carcerarie sono al lavoro per ristabilire l’ordine dopo gli scontri.
Questa protesta rappresenta un segnale della complessità della gestione delle carceri, dove situazioni di violenza tra i detenuti si possono ripercuotere sulle dinamiche interne. Al momento, sono in corso verifiche e indagini per comprendere appieno le cause del conflitto e per prevenire futuri episodi simili.
Le misure adottate dalle autorità, tra cui il trasferimento del giovane fuori dal carcere, mirano a garantire la sicurezza dei detenuti più fragili e a limitare i rischi di ulteriori aggressioni. Il caso resta monitorato con attenzione dalle istituzioni competenti.