
Una bambina scomparsa nel 2014 a Sesto San Giovanni è stata ritrovata in Spagna nel 2025; la madre e altri familiari sono stati arrestati per sequestro, mentre il padre lotta per riunirsi alla figlia dopo undici anni di assenza e incertezze. - Unita.tv
La vicenda di una bambina di sesto san giovanni, scomparsa nel 2014 dopo essere stata portata via dalla madre, ha visto un significativo sviluppo a valencia, spagna. L’arresto di alcuni membri della famiglia della madre ha aperto uno spiraglio in una storia lunga più di un decennio, caratterizzata da incertezze e assenza di notizie certe. Andrea palermo, il padre della ragazza, ha raccontato a caldo gli avvenimenti e la sensazione di un percorso ancora non concluso.
La sparizione e la lunga ricerca di una bambina scomparsa
Nel 2014, la bambina fu portata via da sesto san giovanni dalla madre carlotta senza il consenso del padre Andrea palermo. Per anni la sua presenza è rimasta un mistero, nascosta insieme alla madre che si muoveva tra italia e spagna cercando di sottrarla a qualsiasi forma di tracciamento ufficiale. Nel marzo 2025, la polizia ha localizzato la ragazza in spagna, ma la situazione non si è risolta immediatamente. Fino a pochi giorni fa, la bambina non aveva documenti, non risultava iscritta a nessun registro anagrafico, non frequentava la scuola né era stata vaccinata, elementi che confermavano una volontà decisa di mantenere nascosta la sua esistenza al mondo ufficiale.
Andrea palermo ha vissuto un lungo periodo di incertezza, affrontando incontri protetti e cause legali, senza mai perdere la speranza di riavvicinarsi alla figlia. L’ultimo contatto diretto risale a quando la bambina aveva appena 3 anni, durante incontri regolati dalle autorità dopo la prima sparizione di due anni a bologna. All’epoca carlotta aveva accusato ingiustamente il padre di maltrattamenti, accuse poi smentite in tribunale.
La svolta a valencia
Il 4 giugno 2025 si è verificata una svolta significativa nel caso. La polizia ha arrestato a valencia la madre carlotta e il suo compagno, su mandato europeo, con l’accusa di sequestro di persona aggravato e sottrazione internazionale di minore. Altri due membri della famiglia materna sono stati invece posti ai domiciliari in italia, accusati di aver aiutato la madre a far perdere le tracce della bambina per anni.
Andrea palermo ha spiegato di aver raggiunto la spagna senza informazioni precise, senza conoscere i dettagli dell’operazione. Solo all’ultimo momento ha appreso degli arresti, dopo essere stato convocato al consolato italiano di valencia dove ha trovato personale pronto e informato. Questi eventi hanno interrotto un periodo di silenzio e di nascondimenti che durava ormai da 11 anni. La madre e il suo compagno sono stati portati in carcere spagnolo mentre i familiari restano sotto vigilanza giudiziaria in italia.
Lo stato attuale della bambina e l’incertezza sul futuro prossimo
Al momento la bambina si trova in un centro per minori, ma non è ancora stata ufficialmente registrata né presso le autorità spagnole, né all’anagrafe italiana. Andrea palermo ha raccontato di non aver ancora potuto rivederla e di attendere che le istituzioni coinvolte definiscano la situazione formale sull’accoglienza e protezione della ragazza. L’intervento del consolato italiano è in corso per gestire anche le implicazioni burocratiche e legali di questa fase.
Il padre spera di stabilire un contatto quanto prima. Il trauma legato all’allontanamento forzato e ai 11 anni di assenza sembra ancora aperto. In questi anni Andrea palermo ha lottato contro la imprevedibilità degli eventi, senza lasciare spazio alla rassegnazione. Il viaggio tra tribunali, forze dell’ordine e puntuali richieste di giustizia non si è fermato, pur senza certezze definitive.
Il lato umano e le difficoltà di una vicenda familiare complessa
La storia di Andrea palermo e della figlia coinvolge aspetti emotivi forti: il dolore per la separazione forzata, le accuse infondate e il lungo silenzio di chi avrebbe dovuto garantire la protezione di una minore. Le motivazioni della madre, coinvolta con il compagno e altri familiari, e il motivo di questo isolamento lungo undici anni rimangono ancora in gran parte in ombra.
Andrea racconta come la battaglia per riappropriarsi della figlia sia stata segnata da momenti duri, che hanno toccato anche la dimensione giudiziaria oltre a quella personale. Gli anni passati tra procure italiane e spagnole testimoniano un processo complesso, in cui il diritto di un genitore a sapere dove sia e come stia una figlia si è dovuto scontrare con azioni deliberate di occultamento.
La crescente attenzione delle autorità e l’arresto degli adulti coinvolti rappresentano un passo importante per chiudere questa parentesi, ma il percorso psicologico e legale verso una riconciliazione o un nuovo equilibrio familiare resta lungo. Andrea palermo continua a testimoniare una resilienza che emerge dallo sforzo di mantenere aperti i canali di comunicazione e di vivere con la speranza di riabbracciare sua figlia.